Taste 2012 di Pitti immagine si presenta al carcere di Padova

 

Pitti Immagine, l’impresa italiana che opera ai massimi livelli internazionali nella promozione dell’industria e del design della moda – e ultimamente del cibo e dei sapori –, approda nel carcere di Padova. Lo farà il 24 febbraio nel carcere di massima sicurezza di Padova con la conferenza stampa di presentazione di Taste 2012, che si svolgerà alla Stazione Leopolda di Firenze dal 10 al 12 marzo. Ad accogliere gli ospiti fiorentini il sindaco di Padova Flavio Zanonato.

Taste è il salotto italiano del mangiare bene e stare bene, dove si danno appuntamento i migliori operatori internazionali dell’alta gastronomia, ma anche il sempre più vasto e appassionato pubblico del buon cibo e del buon vino. La rassegna, di cui è anima il gastronauta Davide Paolini, dopo il clamoroso successo delle ultime edizioni entra così in grande stile nel carcere di Padova per presentare l’appuntamento di quest’anno.

E se il connubio tra Pitti Immagine e il carcere di Padova a prima vista può sembrare stravagante, in realtà ha radici lontane. E’ dal 1305 che grazie agli affreschi della Cappella degli Scrovegni Giotto con il suo genio umano e pittorico ha instaurato un rapporto tutto particolare tra Firenze e Padova: oltre 700 anni all’insegna dell’arte e della bellezza.

“iDolcidiGiotto è anzitutto un nostro espositore – dice Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine – ed è un esempio di eccellenza artigianale italiana, di passione per la qualità del prodotto, di capacità commerciale. I suoi panettoni natalizi sono famosi e distribuiti in tutta Italia e anche all’estero. Ma dietro a questi prodotti c’è un esperimento sociale di grande rilevanza, un’avventura umana non comune, che vogliamo contribuire a far conoscere e che noi stessi, persone di Pitti Immagine e cittadini italiani, vogliamo conoscere meglio. E’ per questo che abbiamo aderito al loro invito, derogando per una volta ai nostri codici di equidistanza verso tutti gli espositori di Taste. E come veneto ho un motivo in più per esserci”.

«Pitti immagine a Padova» commenta il presidente del consorzio Rebus Nicola Boscoletto «gioca fuori casa e in un luogo “fuori” come il carcere». Ma è anche un modo per dire che a Taste, che è un salone molto variegato e in cui si possono vedere tutti i colori della gastronomia, «nascono nuovi rapporti che sanno veicolare sapori e significati importanti che vanno oltre alle valenze alimentari e culinarie e che tendono ad allargarsi in una rete che si dipana per tutto lo Stivale tricolore».

Subito un esempio: Davide Paolini (fresco vincitore del Premio giornalista multimediale gastronomico conferito dall’Academie Internationale de la Gastronomie e del sondaggio di Italia a Tavola come personaggio gastronomico del 2011) a margine della conferenza stampa in anteprima assoluta terrà a battesimo la sinergia tra il panettone de iDolcidiGiotto e i vini siciliani di Donnafugata, per un’abbinata vino-panettone che sarà la novità del Natale 2012. Donnafugata produce vini di qualità in Sicilia impegnandosi da oltre 10 anni con responsabilità nella tutela dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità e nella solidarietà. E così nel 2012 aggiungerà il Kabir Moscato di Pantelleria prodotto con uve Zibibbo di Donnafugata a un nuovissimo panettone a lievitazione naturale.

Non potevano mancare Luigi Biasetto, già campione del mondo di Pasticceria e membro della prestigiosa associazione dei Relais Dessert, Giancarlo Perbellini, pluripremiato dalle più importante guide gastronomiche e presidente della selezione italiana del Bocuse d’Or, entrambi maestri e chef di fama internazionale, che assieme al talento emergente Pier Giorgio Siviero del ristorante Lazzaro 1915 di Pontelongo – già allievo della star della cucina francese Alain Ducasse e di Aimo e Nadia Moroni dell’omonimo ristorante “stellato” di Milano – e a Lorenzo Chillon, maestro pasticcere e chef de iDolcidiGiotto, allieteranno i palati degli ospiti preparando ciascuno una specialità per l’occasione, accompagnati dai vini di Donnafugata.
Ai fortunati presenti l’ardua “sentenza”.

Pitti Immagine è sinonimo di bellezza e Taste è la sua declinazione nel mondo dell’enogastronomia. «Ma la bellezza nell’enogastronomia», prosegue Boscoletto, «raggiunge il suo massimo quando l’estetica diventa veicolo di bontà. Per il palato naturalmente, ma in questo caso stiamo parlando anche di un’altra bontà, quella che permette a tanti detenuti, considerati vuoti a perdere dai più, di ritrovare se stessi, ripartire da una nuova considerazione di sé e raggiungere traguardi di eccellenza, come testimoniato dagli innumerevoli premi e riconoscimenti ottenuti.

“Nelle ultime stagioni le nostre iniziative fieristiche, a cominciare dalla moda, hanno dato grande spazio alla nuova vita dell’attività artigianale – aggiunge Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. Non si tratta solo del rinnovamento di una pratica antica che caratterizza da sempre la produzione italiana: è anche un nuovo tipo umano ciò di cui stiamo parlando, che combina il piacere e la sapienza del fare manuale e individuale con le tecnologie più avanzate, con una forte coscienza della propria posizione nella società e la consapevolezza dell’importanza di creare reti di relazioni. E quanto alla nostra presenza a Padova, so che certi argomenti non possono essere affrontati con frasi a effetto, soprattutto quando si parla del significato della pena detentiva, ma credo che non sia un caso se, come sembra, i risultati più significativi del carcere di Padova in termini di resipiscenza, recupero e reinserimento sociale dei detenuti siano stati ottenuti proprio nei progetti legati al fare artigianale e in particolare in quelli legati al cibo di qualità”.

La conferenza stampa di presentazione di  nei laboratori del Consorzio Rebus vuol lanciare una provocazione anche nell’attuale dibattito sul lavoro, soprattutto in questi tempi di crisi: «La passione per il proprio lavoro, che coincide inevitabilmente con la passione per la propria vita, ha condotto i detenuti ad imparare un mestiere, fatto di metodo rigoroso, di formazione specifica e pratica, di percorsi mirati e personalizzati», racconta il presidente del Consorzio Rebus. «Una possibilità reale per creare vere figure professionali, quelle maestranze artigianali di cui tanto il mercato ha bisogno, compreso quello della moda, per competere con le sfide della crisi, che non è prima di tutto economica, ma di senso e significato del lavoro. Qui c’è un tentativo in atto che cerca di rispondere a questa sollecitazione. Donne e uomini veri: questo è quello di cui abbiamo bisogno, dentro come fuori dal carcere».

Programma:

10.30     accreditamento

11.00     visita ai laboratori del Consorzio Rebus

12.00     conferenza stampa di presentazione c/o il primo capannone

13.00     buffet a sorpresa