Tram “perso” da Padova: in fumo 30 milioni di investimenti. Sinigaglia ironico “Bitonci e Zaia come Mourinho al contrario, zero tituli, solo autogoal”

 

Ironizza amaro il consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia circa i fondi stanizati dal governo per la nuova linea del tram di Padova e revocati a causa dell’inerzia dell’attuale amministrazione comunale. “Massimo Bitonci e Luca Zaia sono dei Mourinho al contrario: zero tituli ed anzi una serie di autogoal per Padova davvero imbarazzanti – spiega Sinigaglia – Quello del tram è clamoroso e segue nuovo ospedale itinerante, auditorium mandato in soffitta, centro congressi impantanato. Un poker fatto in tandem con Luca Zaia: i due compagni di partito fanno finta di litigare e intanto chi ne va di mezzo è Padova che vedrà peggiorare i suoi trasporti, deprimere la sua offerta sanitaria a vantaggio di Verona e Treviso, migrare concerti e congressi verso città più accoglienti. Sono evidenti i fallimenti dell’accoppiata Zaia – Bitonci che stanno lasciando i padovani con un pugno di mosche in mano. Chiediamo a coloro che hanno sostenuto l’ascesa dell’ex sindaco di Cittadella e del governatore, già ministro dell’agricoltura, se sia sopportabile una situazione del genere. Nel caso del tram, a chi giova il fatto di aver fatto perdere tra i 30 ed i 50 milioni di investimento per il trasporto sostenibile sulla direttice est ovest? Chi si avvantaggerà del fatto che dei 50 milioni di euro stanziati per il nuovo ospedale non sia rimasto nulla? Perchè Padova che aveva a disposizione 30 milioni di euro per il centro congressi e altrettanti per l’auditorium in piazza Eremitani non sa mettere in moto queste infrastrutture volano di turismo e quindi di ricchezza? Stiamo parlando di una somma totale che supera di 100 milioni di euro. Possiamo continuare a buttare via cifre e opportunità simili in un periodo storico come questo?”.
Marta Dalla Vecchia, portavoce di Padova civica, risponde alle affermazioni dell’assessore Grigoletto, che aveva definito il tram “incompatibile con il tessuto urbano di Padova”. “Stefano Grigoletto, comprensibilmente nervoso a causa del processo che lo vedrà domani imputato protagonista nelle aule del Tribunale di Padova, ha emesso una sentenza definitiva sul tram di Padova – spiega Marta Dalla Vecchia – “La realizzazione della prima linea si è dimostrata incompatibile con la struttura urbana della città, per questo il soldi non sono persi, ma il realtà risparmiati”. Il Grigoletto pensiero, nell’emettere il giudizio di condanna, non poteva non far riferimento ai numi tutelare, ovvero a quattro commercianti irriducibili che hanno fatto della lotta contro il Tram motivo stessa della loro esistenza e della loro notorietà, dimenticando che proprio sull’uso gratuito dei capolinea del Tram gli stessi commercianti hanno basato tutta la comunicazione natalizia sull’accessibilità della città.
Ma Grigoletto sfugge alla questione essenziale: non è stata forse una giunta in cui sedeva il suo partito ad effettuare questa scelta? Non era forse in Giunta il senatore Marin quando fu avviata l’opera? Non era forse la stessa Forza Italia, con candidato Marin a volere la seconda linea?
Come nella favola di Esopo il Grigoletto non riuscendo a fare e a realizzare cose troppo complesse scopre che si può più facilmente distruggerle. Insomma non gli piace l’uva perché è troppo alta”.