Turismo per Natale Padova ok con i dati in crescita

 

A livello nazionale le ormai imminenti vacanze natalizie non saranno vacanze sprint: la conferma arriva da Federalberghi-Confturismo e dalla sua indagine previsionale sulle vacanze di Natale e Capodanno, realizzata dalla Federazione con il supporto tecnico dell’istituto EMG Ricerche.
Scende infatti di un non trascurabile 5% (da quasi 10 milioni di maggiorenni del 2009 a 9,4 milioni di maggiorenni del 2010) di connazionali che tra Natale e Capodanno sceglieranno qualche località turistica e da un aumento (da 18 milioni di maggiorenni a quasi 20 milioni di maggiorenni (furono 15 milioni di maggiorenni nel 2008) di connazionali che non potranno permettersi nemmeno un pernottamento fuori casa per dichiarati problemi economici.
Ciò nonostante, e volendo guardare al bicchiere mezzo pieno piuttosto che a quello mezzo vuoto, in un contesto generalizzato di difficoltà, il turismo veneto sembra in grado di difendersi piuttosto bene.

Recuperando infatti un valore percentuale quasi doppio rispetto all’analogo periodo del 2009, il Veneto risulta in assoluto la regione più gettonata con il 9,9% della domanda (contro il 5,8% del 2009) e se la vacanza preferita rimane ovviamente la montagna (45,2%, comunque in calo rispetto al 46,6% dell’anno scorso), sono le città quelle che fanno registrare un incremento dal 18,8% al 19,9%.

“Quando l’indagine fa riferimento alle città – dichiara Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels, il raggruppamento degli albergatori padovani che fa capo all’Ascom – intende sottolineare che un soggetto sceglie una località diversa dalla propria residenza. Questo significa che in quel quasi 20% ci sono anche i soggiorni extra residenza ma magari semplicemente a casa di parenti. In ogni caso la crescita delle città d’arte è nei fatti e nei numeri e Padova, in questo senso, sta beneficiando di questo trend positivo rispetto all’anno scorso. Vero è però che siamo in recupero su una flessione piuttosto netta: il che ci fa tirare un sospiro di sollievo per la fine della china negativa, anche se non possiamo ritenerci soddisfatti”.

A Natale, sempre secondo l’indagine Federalberghi-Confturismo- EMG Ricerche, gli italiani in vacanza dormiranno in media 5,8 notti fuori casa (rispetto alle 5,2 notti del 2009) per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti) in Italia di 482 Euro rispetto ai 505 Euro del 2009 (-4,5%) ed all’estero di 1.323 Euro rispetto ai 1.255 Euro del 2009 (+5,5%), pari ad un giro d’affari di 2,8 miliardi di Euro rispetto ai 3 miliardi € del 2009 (-6%).

“Le cifre medie – continua la presidente Soranzo – devono sempre fare i conti col famoso “pollo di Trilussa”, ovvero con i limiti delle medie stesse, ma anche se solo di medie si tratta, queste confermano un calo della “spesa Italia” che non ci consente di accogliere anche i dati positivi di questi mesi e di questi giorni come la fine del tunnel. La crisi è pesante e sta facendo sentire i suoi deleteri effetti proprio su quella classe media che per disponibilità economica e approccio culturale, è la più vicina alla nostra offerta”.

Insomma: meglio dell’anno scorso, ma la sufficienza resta lontana.

“Io voglio sperare – aggiunge il presidente dell’Ascom, Fernando Zilio – che la positività dei dati natalizi sia in parte collegabile al “Grande Natale a Padova”. Se così fosse vorrebbe dire che la concordanza d’intenti sta giocando un ruolo significativo. Si tratta, adesso, di continuare su questa strada”.