Una mattina alle poste a Padova, all’epoca dell’ecommerce arretratezze imbarazzanti

 

Si parla tanto di ecommerce, di agenda digitale e di ebusiness in Italia. Ma se i conferenzieri ebusiness e smart city avessero a che fare come è capitato a me e mia moglie con certe rigidità preindustriali delle Poste Italiane, probabilmente la strada verso la post modernità nel nostro Paese sembrerebbe anche a loro meno in discesa. Quello nella foto è un pacchetto che mia moglie è andata a ritirare sabato mattina alle poste di piazzale Cuoco. Un sito di ecommerce cinese con sede a Taiwan manda i pacchetti in Italia tramite raccomandata: solo all’atto della consegna poi sblocca il pagamento al fornitore.
Venerdì non eravamo in casa e così sabato mia moglie, che si chiama Yulisa, si presenta allo sportello di piazzale Cuoco con ricevuta della mancata consegna al nostro domicilio e un documento. “Non posso darle il pacchetto – spiega l’impiegata biona dall’altra parte del vetro – manca il cognome, e non posso essere sicura che sia le la destinataria”. Mia moglie fa notare alla signora che:
a) sul pacchetto c’è effettivamente scritto solo Yulisa, ma l’indirizzo, oltre al nome, coincidono con la residenza scritta sui documenti che mia moglie ha esibito, e capisco la perplessità se si chiamasse Maria o Giovanna, ma un’altra che si chiama Yulisa è un po’ difficile trovarla, quantomeno a Padova
b) proprio lei che si chiama Yulisa ha una ricevuta che la ricollega a quel pacchetto dove è scritto Yulisa Roble (sulla ricevuta il cognome c’è)
c) sotto c’è un numero di cellulare che è quello mio

Se tre indizi fanno una prova anche nei più intricati casi di omicidio, ciò era appena sufficiente per l’addetta di Poste Italiane per smollare il pacchetto dopo mille bofonchiamenti e recriminazioni. Stavo per chiedere di parlare con il direttore della filiale per lamentarmi del disservizio quando a due sportelli di distanza un anziano in fila è sevnuto a terra, stremato dopo oltre 30 minuti di attesa in fila. Ed allora ho preferito lasciar perdere e chiamare il 118.
Spero che l’anziano, portato poi in ambulanza all’ospedale si riprenda presto. Auguro pronta guarigione da burocratismo cronico anche a poste italiane Spa

Alberto Gottardo