Vergine per Ahmadinejad: la 19enne padovana Silvia Valerio ha il suo quarto d’ora di celebrità

 

Lo aveva detto Andy Warhol: tutti avranno il loro quarto d’ora di celebrità, ed una 19enne padovana ha deciso di giocare la carta di una presunta verginità per avere il suo. Dice che trova sensuale il leader politico iraniano ”perché è l’ultimo eretico del nostro tempo, perché nega l’olocausto e pensa di usare l’atomica, perché mette a tacere l’opposizione e minaccia l’America”. E le piace anche ”per il suo anticonformismo, la sua voce, la mimica trattenuta, l’intonazione ferma e calma”. Parola di Silvia Valerio, 19enne padovana che racconta della sua ‘cotta’ – a metà strada tra operazione di marketing, provocazione e spregiudicatezza adolescenziale – per il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad.
Forse più la prima, visto che la sua passione è diventata un libro, ‘C’era una volta un presidente – Ius primae noctis’ (Vallecchi editore), diventato un piccolo caso editoriale. ”Ma no – racconta la giovane al ‘Corriere Veneto’ – se avessi voluto provocare, avrei scelto Bin Laden. Invece ame piace lui. Vorrei offirgli il mio fiore ancora puro” dice con un fare malizioso, immaginandosi anche come una ”meravigliosa macchina da tortura”. Guarda il servizio di Reteveneta che riprende la performance di Silvia Valerio al Chiambretti Night
Silvia Valerio, sorella della 29enne Anna K. Valerio (che dirige una collana erotica), si ‘giustifica’ ricordando le delusioni avute dagli uomini: un maestro 50enne di tango, abbandonato ”perché inconsistente”, e il professore di filosofia, ”prigioniero di se stesso e incapace di sostenere certi sguardi”. E se dovesse riuscire a sedurre il presidente, la 19enne ipotizza anche cosa farà: ”Non la scrittrice, in un mondo dove non c’è molto di cui lamentarsi si può anche rinunciare a scrivere”. Puzza un po’ di furbata commerciale, chissà.