Dal Pd l’ultima proposta a Coalizione Civica: niente primarie ma un ticket Giordani – Lorenzoni

 

Un ticket al posto delle primarie. E’ la proposta che arriva da via Beato Pellegrino dove ha sede il Partito Democratico di Padova, ai vertici di Coalizione civica, la formazione evoluzione della Padova2020 che sfiorò il colpo gobbo alle primarie del 2014, e che chiede a gran voce di mettere a confronto in un confronto interno a centrosinistra Sergio Giordani con il professore Arturo Lorenzoni. Giordani, che a parole aveva aperto alle primarie all’inizio della sua autocandidatura, non parrebbe entusiasta di questo strumento che nel 2014 azzoppò le chance di vittoria del sindaco uscente Ivo Rossi. E così Bressa e Bettin, i dioscuri della politica renziana padovana, si giocano la carta del ticket, ovvero dell’accoppiata: Giordani-Lorenzoni senza passare da partecipazione e consultazione popolare. La risposta dovrebbe darla l’assemblea di Coalizione civica convocata per domani sera. Intanto mercoledì Sergio Giordani inaugura la sua sede elettorale in piazza dei Frutti, nella sede dell’ex Disney Store, negozio lasciato sfitto dal colosso americano poichè l’affitto di 12 mila euro al mese era stato giudicato insopportabile. Giordani vi resterà inquilino almeno fino a metà giugno. Fatti due conti, se gli fosse stato confermato il canone, un investimento da potenziali 48mila euro. Difficile pensare che li abbiano tirati fuori dalle esangui casse del Pd, già in arretrato con i suoi, di affitti, per circa una cifra corrispondente.
Questo il messaggio del Pd padovano ai “compagni” di Coalizione civica:
Cari amici, questa è la forma che ci è sembrata più adatta per avanzare la nostra proposta: una forma pubblica, chiara, trasparente. Una lettera aperta a tutti voi, con l’obiettivo di rinnovare la richiesta di aderire alla nostra coalizione per le elezioni comunali, per portare alla guida della città un’amministrazione ispirata da valori comuni.

Il nostro percorso verso le amministrative è stato chiaro fin dall’inizio e nasce dalla lettura di un contesto politico profondamente mutato, che richiede un ripensamento degli schemi e degli strumenti classici a cui eravamo abituati.
Uno scenario per il quale abbiamo deciso di portare i nostri valori, le nostre idee e le nostre competenze a sostegno di una candidatura civica, esterna al nostro partito, pensata perché possa essere il riferimento per tutti gli elettori che si riconoscono in una proposta positiva e costruttiva, in grado di comprendere e anche superare la logica della somma dei partiti di centrosinistra, ma radicalmente alternativa alle forze politiche della protesta e del populismo.

Abbiamo deciso di sostenere la candidatura civica di Sergio Giordani, un uomo concreto, rispettato e stimato in città. Non solo una figura che sa rappresentare i nostri valori e le nostre proposte, ma che pensiamo sia in grado di raccogliere un consenso trasversale, che possa toccare anche quella parte dei cittadini più distanti dalle appartenenze politiche o meno inclini a riconoscersi in un percorso solo ristretto al nostro campo tradizionale.

La sua candidatura ha ottenuto un sostegno pressoché unanime nel nostro partito e ha già aggregato intorno a sé altri soggetti civici e politici che hanno condiviso le stesse ragioni del nostro agire. Parliamo di forze disponibili a scrivere un progetto comune che hanno anche accettato di rimettersi al rispetto del Codice Etico del Partito Democratico nella formazione delle proprie liste a garanzia della credibilità e della coesione di tutta la coalizione.

Per il Partito Democratico è uno schema e un percorso nuovo, seppur in molte città in Italia si stia agendo nello stesso modo. Questa nuova modalità risponde proprio a questi nuovi tempi: una scelta unitaria, civica, che unisca davvero il Partito. La scelta di un candidato indipendente ed esterno che apre a nuovi mondi e valorizza le energie di natura civica che a Padova come in tutta Italia hanno sempre più forza. Tutto ciò richiede generosità e coraggio. Ma l’unico obiettivo che vediamo è quello di far ottenere il meglio per la nostra città, non pensando solo alla propria parte, ma guardando oltre, ad una prospettiva ampia in cui la maggior parte dei padovani possano riconoscersi.

Questo progetto ora ha bisogno di prendere definitivamente respiro, senza sprecare tempo. Rivolgiamoci a tutti i padovani, perché ora è il momento di stare nel campo aperto di tutti gli elettori e perché non possiamo lasciare spazio al nostro principale avversario, che aumenta giorno dopo giorno l’intensità e l’aggressività della propria capillare campagna elettorale. Vorremmo farlo insieme, con una proposta politica che dia pieno protagonismo alla sensibilità che avete espresso su temi centrali come la partecipazione, la salvaguardia del territorio e le proposte per un nuovo modello di sviluppo sostenibile.

Facciamolo attraverso un “ticket”, in cui i nostri candidati offrono alla città l’immagine di chi ha fatto prevalere il buonsenso rispetto alle divisioni che hanno pesato nel nostro passato e che non sono ancora state reciprocamente elaborate e superate del tutto.
Facciamolo sapendo che in un contesto nuovo non possiamo risolvere la questione della leadership della coalizione in una sfida limitata a noi e voi e utilizzando strumenti che si attagliano a candidati di partito e non al progetto di convergere su una figura esterna di natura civica. Dobbiamo decidere quale priorità scegliere: restare nell’ambito di una sfida interna difficilmente compatibile con questo progetto, o cercare una via comune per dare a Padova un’amministrazione moderna, democratica, aperta. La partita oggi è più importante di una conta limitata a un campo ristretto. Riguarda tutta la città.

Mettiamoci assieme al tavolo del programma per Giordani-Lorenzoni, anche con i soggetti che nel frattempo abbiamo coinvolto, per scrivere le basi di una nuova storia per la città, per scrivere un domani in grado di guardare ai migliori modelli europei. Partiamo da questo: da un programma nuovo, davvero condiviso. Su molti temi, lo sappiamo, parliamo la stessa lingua.

Ci appelliamo alla vostra cultura di governo, alla capacità di leggere i tempi e gli scenari nuovi, alla vostra sensibilità per il contesto politico e per le esigenze della campagna elettorale. Ci affidiamo all’idea che, come noi, possiate pensare che l’unità e Padova stessa siano un bene superiore rispetto a strumenti che rappresentano sempre un mezzo e mai un fine.

È proprio la natura del nostro progetto e un contesto così nuovo e mutevole che ci portano a dover superare i percorsi tradizionali. Se vogliamo vincere, infatti, è il momento di cambiare. Per vincere, ora, ci vuole il coraggio di intraprendere strade nuove e la caparbietà di volerlo fare, davvero.