17° Edizione giornata FAI di Primavera

 

È il momento dell’anno in cui il FAI incontra gli italiani e si ritrova da nord a sud, nelle piazze, nei palazzi e nelle chiese, in centinaia di luoghi diversi: è l’appuntamento per scoprire monumenti e luoghi spesso inaccessibili e per trasmettere l’impegno e la passione del Fondo Ambiente Italiano. È la 17° Giornata FAI di Primavera, in programma il 28 e 29 marzo con il coinvolgimento di 210 località italiane e 580 beni – la maggior parte dei quali normalmente chiusi al pubblico. Un evento ormai tradizionale la cui affluenza si misura negli anni in milioni di visitatori, l’occasione per unirsi al FAI e sostenere concretamente il patrimonio del nostro Paese.  A fianco del FAI c’è ancora una volta Wind, “main sponsor” della  Giornata FAI di Primavera che festeggia quest’anno i suoi 10 anni di vita, 10 anni vicini alla Fondazione per la valorizzazione dei beni artistici e culturali italiani. La Giornata FAI di Primavera non si caratterizza solo per la  ricchezza di incontri che offre, per le sorprese che regala, per le infinite emozioni che suscita: la sua forza sta anche e soprattutto nell’entusiasmante coinvolgimento di tutti, nella capacità di far sentire chi vi partecipa non un visitatore occasionale, ma un testimone e un protagonista dell’azione di salvaguardia e difesa dell’arte e della natura italiane. Proprio per questo l’invito che la Fondazione rivolge a tutti coloro che parteciperanno a questa edizione della Giornata FAI è semplice e diretto: “FAI anche tu”. Proprio come il FAI, difendi, partecipa e contribuisci concretamente – con l’iscrizione, con una donazione, con un atto di volontariato – a questo grande movimento.  

Tra le aperture in Veneto segnaliamo:
Mogliano Veneto (TV)
Villa Trevisanato Zoppolato*- Bene normalmente chiuso al pubblico
Il complesso architettonico, nel suo nucleo più antico, probabilmente costruito intorno al 1685, presenta una pianta a geometria quadrata che si eleva su tre piani. Due barchesse porticate fanno da scenografia alla casa dominicale. L’insieme è valorizzato da un grande parco: vialetti e specchi d’acqua sono utilizzati per dare vita a un insieme armonico integrato con la parte più antica del parco, il bosco della fine del ‘600. Durante la prima guerra mondiale fu la residenza del Duca D’Aosta.  

Padova
Scoletta del Santo – Bene normalmente chiuso al pubblico
Tra gli edifici che delimitano il margine meridionale di Piazza del Santo spicca la sede della Confraternita di Sant’Antonio, detta popolarmente “Scoletta”. Si articola in due grandi sale sovrapposte: quella a piano terra, realizzata tra il 1427 e il 1431, che svolge tuttora funzioni di cappella di congregazione e quella superiore, chiamata anche Sala Priorale, innalzata nel 1504, un tempo riservata alle adunate. La Sala deve la sua fama al ciclo pittorico che decora le pareti tra cui affreschi di Tiziano, Girolamo dal Santo, Domenico Campagnola, Bartolomeo Montagna.

Chiostro del Noviziato – Basilica del Santo – Bene normalmente chiuso al pubblico.
Dall’atrio della sacrestia della Basilica del Santo si esce dall’unica porta che guarda verso l’esterno e si sbocca nel Chiostro del Noviziato così chiamato perché su di esso prospettano, in particolare, le stanze dei novizi. Questi sono giovani candidati alla vita religiosa che, presso la Comunità del Santo, vivono un anno intenso di vita religiosa, animando con la loro presenza sia la vita della comunità che le celebrazioni liturgiche in basilica. Il Chiostro del noviziato, realizzato nella seconda metà del Quattrocento in stile gotico, ha proporzioni piuttosto ampie e slanciate; tra l’ariosità delle arcate, cui fa da contrappunto il verde del prato, si respira un’atmosfera di silenzio e di pace.

Pozzonovo (PD)
Idrovora di Ca’ Giovanelli* – Bene normalmente chiuso al pubblico
Fino alla fine dell’Ottocento, i terreni bonificati erano soggetti al periodico innalzarsi delle acque dovuto alle piogge: alla fine del XIX secolo furono quindi installati impianti di pompaggio e di sollevamento. Costruita nel 1897 è a servizio di un territorio di 7.656 ettari che comprende i bacini “Gorzon Inferiore Navegale” e ‘‘Gorzon Inferiore Ca’ Giovanelli” e ha scarico nel fiume Gorzone; è costituita da sei gruppi, quattro elettrici e due termici. Dall’idrovora si gode di un paesaggio agricolo incontaminato che si apre fino alle prime balze dei Colli Euganei.

Il Delta del Po: un territorio disegnato dall’acqua
Taglio di Po (RO)
Museo della Bonifica Ca’ Vendramin* – Bene normalmente chiuso al pubblico
Si tratta di un ex impianto idrovoro, realizzato tra il 1900 e il 1904 dall’allora Consorzio agli Scoli dell’Isola di Ariano per la bonifica di un territorio di circa 12.000 ettari, che doveva consentire un sistema di smaltimento delle acque più efficace e innovativo. Ancora oggi si può vedere l’edificio originale con la sala macchine. In prossimità dell’edificio principale è allestito un Centro multimediale relativo alla storia del territorio.

Percorso fluviale lungo il Po di Goro* (RO)
Percorso di circa tre ore lungo il ramo più antico del Po. Si potranno ammirare la flora e la fauna del Delta.

Camminando nell’Oasi di Ca’ Mello
L’Oasi è situata nell’Isola della Donzella, nel Delta del Po, all’interno dei confini del Parco Regionale. L’area, grazie a ripetuti interventi di riqualificazione ambientale, si presenta oggi come un ecosistema ricco di biodiversità.

Treviso
Sala delle Udienze (detta Ducale) del Palazzo Vescovile* – Bene normalmente chiuso al pubblico
La Sala delle Udienze venne realizzata a partire dal 1453 quando il vescovo umanista Emolao Barbaro ristrutturò il preesistente fabbricato medievale. A lui si deve il soffitto ligneo, mentre uno dei suoi successori, incaricò nel 1574 Benedetto Caliari di eseguire il ciclo di affreschi “Parabole e virtù”, che ancora oggi si possono ammirare su tre lati della Sala, da poco restaurata.
    Venezia
Fondazione Giorgio Cini

Il percorso proposto in Giornata FAI prevede la visita al Chiostro Palladiano, ultimato nei primi anni del Seicento su progetto autografo di Andrea Palladio; il Chiostro dei Cipressi, mirabile esempio di architettura rinascimentale costruito agli inizi del Cinquecento da Andrea Buora;  
lo Scalone del Longhena, monumentale accesso alle sale superiori dell’appartamento abbaziale costruito da Baldassare Longhena nel 1643, la Biblioteca del Longhena, ultimata nel 1671, con le originali librerie in legno, intagliate da Franz Pauc; il Cenacolo Palladiano con il facsimile de Le Nozze di Cana di Paolo Veronese, aula del refettorio realizzata da Palladio alla fine del Cinquecento. Sarà eccezionalmente visitabile anche il Teatro Verde, ospitato nel più grande parco privato della città e edificato su progetto degli architetti Vietti e Scattolin nel 1952, costruito sul modello dei teatri antichi greci e romani e con riferimento ai teatri di verzura.

Chioggia (VE)
Chiesa e Oratorio della SS Trinità – Bene normalmente chiuso al pubblico
Sulla Piazzetta XX Settembre si affaccia la chiesa della Trinità realizzata nella forma attuale nel 1705 da Andrea Tirali, l’architetto che ha disegnato la pavimentazione di Piazza San Marco a Venezia. Il suo progetto è estremamente originale: ha la pianta a croce greca che si espande dalla cupola centrale, un’altezza elevata rispetto alla base e lo slancio verso l’alto è accentuato dalle colonne accoppiate poste agli angoli interni dell’edificio. Una singolarità di questa chiesa è la mancanza della parte del presbiterio, chiuso solo da quattro eleganti colonne e una cancellata barocca che lascia intravedere l’attiguo oratorio dei Battuti, detti i ‘Rossi’ per il colore del saio penitenziale.

Verona
La Porta Vescovo – Bene normalmente chiuso al pubblico
Porta Vescovo, realizzata tra il 1517 e il 1520, rappresenta, malgrado le trasformazioni compiute nel periodo asburgico e le successive modificazioni novecentesche, uno dei primi modelli rinascimentali di porta urbica in area veneta, con un assetto architettonico di chiaro impianto classicistico.

Vicenza
Chiostro e Chiesa di San Rocco* – Bene normalmente chiuso al pubblico
La chiesa fu edificata con delibera del Consiglio cittadino, l’11 maggio 1485, in onore di San Rocco, protettore degli appestati, nel punto dove prima sorgeva un piccolo tabernacolo, eretto dalla pietà cristiana di alcuni cittadini. La facciata, a timpano triangolare, è del 1530 e testimonia forme rinascimentali ancora acerbe, con l’arco a tutto sesto nel portale; è segnata da quattro pilastri di biancone con paraste di marmo rosa e finestre strette e slanciate, memori del verticalismo gotico. L’interno costituisce uno dei più significativi esempi della prima rinascenza veneta.

Malo (VI)
Parco Romantico – Bene normalmente chiuso al pubblico
Il Parco Romantico fu realizzato da Antonio Caregaro Negrin dal 1878 al 1880. Il Parco Romantico è concepito secondo un’incessante variazione di linee curve e sinuose: vialetti, piazzali, prati, l’andamento della superficie delle aiuole, vallette, pareti rocciose non sono mai allo stesso livello e anche l’architettura arborea si costruisce su vari piani. Dal fondo dello stagno, dai declivi della valletta e del prato si succedono a varie altezze le piante da bordura e da fiore, i cespugli e le siepi, gli alberi da sottobosco, fino al multiforme aspetto fatto assumere alle piante dall’arte topiaria – della potatura – e agli accostamenti variati per la forma e colore assunti dalle chiome spontanee degli alberi centenari.