“Io clandestino nel cantiere della Provincia”. Denuncia della Cgil

 

”E’ incredibile come un lavoratore clandestino possa lavorare per nove mesi all’interno di un cantiere pubblico a Padova senza che nessuno se ne accorga. Occorre alzare la guardia perchè la crisi non favorisca una nuova ondata di irregolarità nell’edilizia e nel settore dei lavori pubblici in generale”. A lanciare l’allarme è il responsabile della Fillea Cgil Marco Benati che questa mattina nella sede della Cgil di Padova ha illustrato alla stampa il caso di Kale M. lavoratore 45enne croato che ha denunciato la propria situazione di sfruttamento a cui è stato sottoposto durante il proprio lavoro nel cantiere della scuola padovana in ritrutturazione “Magarotto – Pendola” di proprietà della Provincia di Padova.
“Ho lavorato lì da marzo a novembre dell’anno scorso – racconta l’operaio – ed il mio datore di lavoro, che ha preso il subappalto per dei lavori all’impianto elettrico mi ha dato degli acconti, 400 o 500 euro ogni mese, pagamenti in nero, dicendo che quando avesse ricevuto il saldo dall’azienda vincitrice dell’appalto, mi avrebbe a sua volta corrisposto quanto pattuito. Tutto ciò non è successo”. Il caso del lavoratore croato non è isolato secondo quanto affermano Silvano Cogo e Marco Benati che si occupano per la Cgil del settore edilizia.
”L’associazione costruttori edili e la prefettura collaborano con i sindacati da tempo – aggiunge Benati – e molto è stato fatto. Ma ora si rischia che in nome della crisi e della ripresa a tutti i costi a pagare il prezzo più alto sia la fascia più debole della popolazione: i lavoratori irregolarmente soggiornanti in Italia. Speriamo che la Provincia, venendo al caso in oggetto, risponda alle nostre lettere e fax. In quindici giorni di solleciti nessuno ha risposto alle nostre istanze. Ci chiediamo come sia possibile che lavoratori clandestini prestino la loro opera in un cantiere pubblico per mesi, senza essere pagati, e che nessuno se ne accorga”.