Tram in via Facciolati: tra palco e realtà le ipotesi di Giordani e Lorenzoni scricchiolano un bel po’

 

Giordani e Lorenzoni avevano annunciato in pompa magna: “chiesti 120 milioni di euro di finanziamento per la nuova linea del tram da Voltabarozzo alla stazione ferroviaria”. E c’era chi si era spinto con un, ad avviso di chi scrive, ottimistico “cantiere aperto nel 2018”.
Poi, dopo gli annunci, arriva l’amara realtà. Ad esempio, che non è proprio la stessa cosa chiedere i fondi a Roma e farseli dare. Ci si aggiunga poi che, per non passare sul percorso dove fino a una sessantina d’anni fa passava un treno, si paralizzerebbero sia via Facciolati che via Crescini. Ora non si può più passare su quei sei chilometri,  vuoti, senza sottoservizi da spostare, nè semafori da mettere. Un sogno poter fare sei chilometri che servono l’ospedale Sant’Antonio. Tutto per motivi ambientalistico-elettorali (Padova 2020 fece una campagna furiosa contro Ivo Rossi nel 2014 su questo tema) ripristinare quel tracciato, ed allora senso unico in Via Facciolati e tram in via Crescini. Eppure Ivo Rossi fu proprio in quegli anni il politico che più si spese per una rivoluzione della mobilità dolce in città puntando tutto su tram, piste ciclabili e raddoppio del verde pubblico in città.
Il Gazzettino giovedì in edicola dà conto della posizione contraria a questa soluzione anche da chi una esperienza specifica di altissimo livello ce l’ha: l’ex presidente di Aps – holding Amedeo Levorato, manager che è riuscito a risanare i conti della partecipata che si occupa di trasporti ed a realizzare la tratta stazione – Pontevigodarzere, senza un euro di finanziamento pubblico. Levorato nell’articolo spiega per filo e per segno le criticità del percorso Facciolati in andata e Crescin in ritorno. Curve comprese.
“Non una presa di posizione politica – spiega Levorato -, ma semplicemente un argomento di buon senso. Per non buttare 50 milioni di euro e bloccare la città e la sanità. L’ipotesi originale lungo la Veneta era di gran lunga più economica e veloce. Abbiamo ben altri problemi, comunque”.

Alberto Gottardo

 

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