Bracconieri scovati dagli uomini della polizia provinciale

 

Uno mirava ai fagiani con la fionda e le biglie, l’altro sparava di notte alle lepri con il figlio minorenne, ma grazie alla Polizia provinciale i due sono stati denunciati. Continuano i servizi antibracconaggio della Provincia che si sono intensificati nei giorni di pre-apertura della nuova stagione di caccia. Dopo i controlli nella zona dei Colli, questa volta è toccata all’Alta padovana. Sono due le persone identificate dopo mesi di indagini e appostamenti. A Piombino Dese, gli agenti hanno sorpreso G.G., 65 anni originario di Vedelago, mentre catturava fagiani e lepri nel pieno del Parco del Sile con mezzi illeciti quali fionda e biglie. Le indagini, svolte in collaborazione con la Polizia provinciale di Treviso, sono partite grazie alle segnalazioni dei cittadini testimoni degli atti di bracconaggio. L’uomo è stato denunciato a piede libero per caccia abusiva con mezzi illeciti all’interno di un parco regionale e nel periodo di chiusura della stagione. Oltre ad una severa condanna penale, rischia la sospensione della licenza di caccia per 10 anni.
“Stiamo battendo a tappeto tutte le zone prima che inizi la caccia – ha spiegato l’assessore provinciale alla Polizia provinciale Enrico Pavanetto – Il nostro impegno è quello di salvaguardare le specie protette, ma soprattutto di garantire il rispetto delle regole e la legalità sul territorio. Si tratta di un’azione molto impegnativa perché è il frutto di mesi di controlli e di verifiche attente.  Un plauso va agli agenti per il loro lavoro e la loro professionalità, ma anche al senso civico dei cittadini che hanno dato un contributo decisivo per l’avvio di molte indagini. Il nostro obiettivo è quello di dare un segnale forte: prima o poi chi viola le regole sarà beccato e punito duramente anche perché c’è chi davvero utilizza qualunque mezzo illegale. Questo anche a tutela dei cacciatori che praticano questa attività nel pieno rispetto della normativa”.
Dopo lunghe indagini, la Polizia provinciale di Padova ha raccolto indizi e testimonianze anche su B.P., 50 anni, di San Giorgio in Bosco. L’uomo, già denunciato in passato per reati di bracconaggio, è stato addirittura sorpreso di notte a sparare alle lepri insieme al figlio minorenne. Dovrà ora rispondere per caccia in orario notturno e in periodo di divieto.
“I controlli  – ha concluso Pavanetto – proseguiranno per tutto l’anno”.