Al Naviglio sabato 20 luglio il grande spettacolo di burlesque delle Fanfarlo

 

«Abbiamo un cervello e un reggicalze. E non abbiamo paura di usarli. Entrambi». Un motto significativo, che spiega il loro mondo di forme e colori, paillettes e corpetti, anime e cervelli. Quindici donne diverse, ma unite da un’unica passione: il burlesque. Tutto questo sono “Le Fanfarlo”, un progetto nato a Milano nel 2017 ma in incubazione da tantissimi anni in un pezzo di Padova, e che racchiude una scuola di burlesque, un gruppo di performer e un blog corale di donne. Sabato 20 luglio tutto questo sarà ai Navigli di Chicco Contin e Andrea Oreste (ore 21), ormai giunti all’ultima settimana di apertura. «Attraverso il corpo ci liberiamo di tutta una serie di tabù: taglia, età, dover scegliere se essere intelligenti o belle» spiega Lisa Dalla Via, ideatrice e maestra del gruppo, fautrice di un burlesque utilizzato non come fine, ma come strumento di empowerment femminile. Lisa si esibirà sabato insieme alle sue ragazze in uno spettacolo di burlesque unico per il popolo del lungargine Piovego, che per 3 mesi ha affollato la zona universitaria. I padovani che hanno buona memoria avevano lasciato Lisa nel 2006, dentro a una metro di Milano, mentre si esibiva in un una lap-dance improvvisata, con abiti piuttosto corti, accendendo la curiosità di tutti. Chi era quella sensuale ballerina con gli occhi da gatta e i capelli lunghi che ammaliava il popolo underground milanese? Una ragazza d’origine pisana, ma che a Padova si è formata formata studiando alla facoltà di Psicologia e dilettandosi nel teatro sperimentale. Poi Milano e il progetto del “Le Fanfarlo”. Definirla una scuola di burlesque sarebbe troppo riduttivo, perché per Lisa e le sue ragazze si tratta di un vero centro motivazionale, un posto dove le donne imparano a conoscersi, ad accettarsi e a diventare libere. Con “Le Fanfarlo” avviene un processo di liberazione da stereotipi che inquadrano e definiscono una donna al suo ruolo. «Il palco per noi è un posto meraviglioso dove possiamo giocare, uscire da noi, ma anche confessare passioni che nella vita di tutti i giorni non riusciamo ad esprimere. Così può succedere che una serissima ingegnera informatica indossi i panni di un’eroina manga che, nonostante una bacchetta magica difettosa, riesce comunque a trovare la magia» Appuntamento ai Navigli sabato sera alle 21.