Alta veocità a Padova: Ivo Rossi espone i fatti, Bitonci si rifugia nel corner degli insulti (forse perchè privo di argomenti?)

 

Scontro a distanza tra l’ex sindaco Ivo Rossi e l’attuale primo cittadino Massimo Bitonci. Tema la stazione della Tav in zona San Lazzaro. Da una parte l’ex sindaco argomenta, dall’altra Bitonci si rifugia in corner. Qui di seguito i punti salienti del confronto/scontro.
E’ dal 1990 che i progetti e la discussione sull’alta velocità si arricchiscono di nuovi capitoli, mentre le opere sono su un desolante binario morto. Ora, a imprimere una nuova contorsione, arriva una stravagante proposta di collocare la stazione Alta Velocità a San Lazzaro, spostando in un eterno domani il momento delle decisioni condivise. L’ha comunicato Zaia all’assemblea degli industriali informandoli di aver finanziato uno studio di fattibilità per una spesa di 50 mila euro. E così riparte il circo della chiacchiera infinita, delle discussioni a vuoto senza conseguire risultati e tanto meno opere. C’è una ragione, fra le altre, che probabilmente spiega perché l’ultimo anno questa sia diventata la regola: i protagonisti provengono tutti da fuori città, con questa hanno poca dimestichezza, poco sanno di Padova e dell’idea di futuro che la città ha via via sviluppato, e dunque obbligano il mondo a fermarsi, a ripartire da zero, perdendo tempo, soldi, opportunità, energie preziose ed allontanando investitori seri che hanno bisogno di certezze e non di continui cambi di rotta.
* Interessi pubblici al servizio di quelli privati
La decisione della Regione non arriva a freddo. Scorrendo le cronache degli ultimi mesi si può meglio cogliere come siano andati saldandosi convergenze e interessi.
Protagonista appare un ex costruttore originario dello stesso Comune del sindaco, e dunque certamente dotato di un titolo essenziale in questa stagione della città. “Vengo da…”, sembra diventata una parola chiave.
Le ragioni private che muovono verso la nuova proposta possono essere persino comprensibili anche se non condivisibili: possiamo infatti immaginare che chi si trova proprietario o gestore di terreni nell’area di Padova-est possa essere preoccupato per i suoi beni e per le sue aspettative future e cerchi dunque ogni possibile soluzione che gli consenta di ottenere i risultati attraverso la valorizzazione dei propri beni. Ci sta, dunque, che questi soggetti possano affidarsi a chi vanta una consuetudine con il decisore politico che potrebbe consentir loro importanti aperture di credito. Ma affinché la valorizzazione possa decollare c’è bisogno, non solo delle conoscenze, ma anche di un’idea spendibile per la pubblica opinione. Ecco, dunque, che la stazione Alta Velocità appare come l’uovo di colombo in grado di fungere da volano, non tanto dell’interesse complessivo della città, quanto dei portatori d’interesse delle aree attorno.
Che nella contigua area pubblica, negli ultimi mesi si sia immaginato, primo di fare un grande centro commerciale, poi il nuovo ospedale, poi …., dà solo l’idea dell’improvvisazione e della confusione che regnano a palazzo Moroni e di come questo possa essere un terreno ideale per provarci. (Clicca qui per continuare a leggere).
Qui sotto il tweet scritto dal sindaco Massimo Bitonci