Attorno alla figura di Navalnyj Padova si riscopre città che sa dire dei no

 

Finalmente. Sarà stata la primavera, sarà il ritrovare un vecchio amico, Ivo Rossi, sarà stato che da un pezzo nella mia città non succedeva nulla che politicamente mi coinvolgesse, ma il pomeriggio di ieri è stato anche questo. Un misto di mestizia, per la morte di Aleksej Anatol’evič Naval’nyj, che non può scuotere la coscienza di chi crede nella libertà, ma anche di sollievo invece per una città che fino a ieri mi sembrava irrimediabilmente assonnata. Da troppo tempo in città gli unici dibattiti che tengono bordone sui giornali sono una elencazione di metri cubi e fantastamilioni del PNRR. Cose che francamente non mi appassionano. Credo che la città sia molto di più della somma degli edifici e che l’amministrazione sia qualcosa di più della somma degli appalti. E così la doppia manifestazione di ieri, quella organizzata da Ivo Rossi, ex sindaco che ho avuto il piacere, costosissimo a livello personale (ma lo rifarei), di affiancare più di dieci anni fa come portavoce più di dieci anni fa e la fiaccolata di Azione organizzata in serata davanti al Municipio mi sono parse una boccata d’ossigeno in una città politicamente asfittica e un pochino nana.
Quando devo spiegare cos’è per me essere padovano agli amici con cui lavoro lo spiego con il motto dell’università, che da 800 anni reclama per sè una libertà che deve essere tutta intera e per tutti. Quella libertà ha visto sacrificarsi un oppositore di Putin. Ed a lui anch’io ho cercato di dare il mio omaggio. Come hanno fatto molti padovani al memorial alle vittime dell’11 settembre, con quella trave che è un monito a combattere perchè ciò che avvenne a inizio secolo non si ripeta mai più.
Spiego ai miei amici non padovani che per me essere figlio non ingrato e degenere della mia città significa anche avere una attenzione a ciò che avviene oltre ai confini della mia comfort zone. Ed allora ha fatto bene Carlo Pasqualetto a chiamare a raccolta tante persone con queste parole che ripropongo qui, dopo averle girate anche ai miei ex colleghi giornalisti. Mi paiono parole condivisibili.
“Mi fa molto piacere che ci siano molte adesioni a queste due iniziative, quella delle 17:30 organizzata da un gruppo di persone da sempre impegnate nelle istituzioni cittadine come l’ex sindaco Ivo Rossi – spiega il segretario regionale di Azione Carlo Pasqualetto – lì porteremo un fiore e osserveremo un minuto di silenzio per questa vittima della libertà: questo era Aleksej Navalnyj, una persona di cui certo non avrei condiviso molte visioni della politica ma che essendo morto da detenuto per ragioni politiche, oppresso da un regime che non si può per nulla definire democratico, mi sento di ricordare come fanno tutti gli attivisti di Azione questa sera in tutta Italia. Davanti al municipio di Padova alle 18:30 daremo vita ad una fiaccolata in contemporanea con quanto avviene alla stessa ora a Roma in Campidoglio ed in decine di piazze italiane dove Azione è presente per ribadire che quando muore un detenuto per ragioni politiche la responsabilità di chi lo detiene. Tutte le ricostruzioni fatte dal regime sono un po’ ridicole. L’Italia e l’Europa, Paesi fondati sulla democrazia e sulla libertà non si piegano alla dittatura russa”.