#BreakFreeFromPlastic di Greenpeace alla spiaggia delle Tegnue di Sottomarina

 


Il gruppo locale di Greenpeace Padova svolgerà il prossimo 16 settembre alle 11, presso la spiaggia di Tegnue Beach, la pulizia del litorale dai rifiuti e la catalogazione degli imballaggi e dei contenitori di plastica raccolti. Questa iniziativa, che si colloca tra una serie di attività del movimento #BreakFreeFromPlastic – la coalizione di organizzazioni di cui fa parte anche Greenpeace – segue un protocollo ben preciso e replicabile su scala mondiale, che ha il duplice scopo di quantificare tutte le tipologie di rifiuti presenti sulle spiagge e identificare i marchi che contribuiscono maggiormente a generare l’inquinamento da plastica.

“Da anni le grandi aziende continuano a immettere sul mercato enormi quantitativi di plastica, principalmente usa e getta, non assumendosi alcuna responsabilità circa il suo corretto riciclo e recupero” dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. “Se vogliamo fermare l’inquinamento da plastica nei nostri mari, è necessario che le grandi aziende affrontino concretamente le loro responsabilità, in particolare riguardo alla produzione di plastica monouso, avviando immediatamente programmi che riducano drasticamente il ricorso all’utilizzo di imballaggi e contenitori in plastica usa e getta” conclude Ungherese.
Dai poli all’equatore, lo stato di salute dei nostri mari è sempre più minacciato da un nemico comune: la plastica. Si stima infatti che ogni minuto, di ogni giorno, di ogni anno, un camion pieno di rifiuti in plastica finisca nei mari del Pianeta. Come dimostrano i più recenti dati scientifici – aggiornati al 2015 – solo il 9 per cento della plastica prodotta a livello mondiale a partire dagli anni Cinquanta è stata correttamente riciclata. Inoltre, sebbene le percentuali di riciclo siano migliorate negli ultimi decenni, è evidente che tale incremento non sarà sufficiente a evitare problemi futuri di inquinamento da plastica.
La situazione potrà solo peggiorare considerando la vertiginosa crescita della produzione e dei consumi di plastica a livello mondiale che, secondo stime attendibili, quadruplicherà entro il 2050. Proprio per questo Greenpeace ha lanciato una petizione(no-plastica.greenpeace.it), sottoscritta da più di un milione di persone in tutto il mondo, in cui si chiede ai grandi marchi come Coca-Cola, Pepsi, Nestlé, Unilever, Procter & Gamble, McDonald’s e Starbucks di ridurre drasticamente l’utilizzo di contenitori e imballaggi in plastica monouso.
Tra maggio e giugno di quest’anno, grazie al contributo dei suoi volontari, Greenpeace Italia aveva già organizzato in sette spiagge italiane – Bari, Napoli, Trieste, Palermo, Fiumicino, Chioggia e Parco Regionale di San Rossore dei brand audit.

I dati ottenuti, contenuti nel rapporto “Stessa spiaggia, stessa plastica” diffusi poi dall’organizzazione ambientalista, mostrano come circa l’80 percento degli imballaggi e contenitori in plastica per cui è stato possibile identificare i marchi di appartenenza siano riconducibile proprio a marchi come Coca Cola, San Benedetto, Ferrero, Nestlé, Haribo e Unilever.