Caso Selvatico: il punto di vista del Consigliere Enoch Soranzo

 

“Oggi anche per me è un gran giorno”, dichiara il Presidente del gruppo consiliare regionale di FdI, Enoch Soranzo, “perché da Presidente della Provincia di Padova affrontare un problema incancrenito da anni non è stato semplice. La ristrutturazione del Selvatico lo sentivo come un dovere verso cittadini, ma soprattutto verso gli studenti che non avrebbero più potuto frequentare la loro scuola. Per questo, avevo iniziato già a metà del 2017 ad impegnarmi per trovare i fondi per il restauro, problema ovviamente prioritario, impegno che aveva portato allo stanziamento di 4.975.000 euro per un primo lotto d’interventi, a valere su uno studio di fattibilità che avevo commissionato con massima urgenza. Di questa somma, 2.250.000 euro erano stati stanziati dalla Provincia, altrettanti dalla Fondazione Cariparo e i restanti 475.000 dalla Soprintendenza, che avevo personalmente coinvolto nell’operazione. Mancavano comunque ancora soldi, un progetto definitivo, l’indizione di una gara europea, soprattutto si dovevano appianare le tensioni col Comune, ente proprietario dell’immobile, dopo le dichiarazioni del sindaco che si era impegnato per uno stanziamento da un milione di euro per il secondo lotto d’interventi, una disponibilità comunque subordinata alla verifica della compatibilità col bilancio comunale. Insomma, non se ne usciva. Nel 2018 portai avanti, come Presidente dell’Upi, la richiesta di fondi strutturali al Governo, insieme all’allora presidente nazionale Variati, e da questa istanza arrivarono alla Provincia ulteriori 3,5 milioni di euro per la progettazione definitiva ed esecutiva, e per l’ultimazione anche del secondo lotto d’interventi. Da allora il buio, un cortocircuito istituzionale che viene finalmente sbloccato oggi, con l’inaugurazione del cantiere. Ma perché nel nostro Paese qualunque intervento per migliorare la qualità di vita dei cittadini deve avere sempre tempi così biblici? Perché tutto deve sottostare ad accordi politici e a funambolici equilibri opportunistici? Al tempo ricordo che erano stati concessi anche 950 mila euro dal Ministero alla Soprintendenza per il restauro delle sculture e dei gessi della rotonda jappelliana. Ecco, oggi mi auguro che vengano spesi presto, perché questo vorrebbe dire che i ragazzi hanno potuto già rientrare nella loro scuola. Abbiamo lavorato al tempo intensamente e a stretto contatto con il Genio civile, la Soprintendenza e tutti gli altri enti coinvolti, per accelerare al massimo l’ottenimento dei pareri obbligatori per legge per poter avviare l’iter del restauro, nonché il tavolo di coordinamento destinato a tutti gli aspetti progettuali. Insomma, con estrema determinazione eravamo riusciti a rispettare un cronoprogramma stabilito, perché volevamo rispondere con i fatti ad una vexata quaestio che era nel cuore di tutti i padovani. Ricordo anche il plauso dello scultore Armano, preoccupato da sempre che la scuola venisse definitivamente dispersa e chiusa, e che si dovette invece ricredere. Poi tutto si fermò. Quindi ben venga la giornata di oggi, quando tutto invece riparte.”