Dimesso un Papa, se ne fa un altro, e a me in fondo non importa piu’ di tanto

 

Sto seguendo con distrazione la vicenda dell’elezione del nuovo Papa dopo che il precedente, Benedetto XVI si è dimesso. Ed anche lui non mi aveva entusiasmato. Per me “il” Papa rimane Giovanni Paolo II. Ero a Tor Vergata quella sera di agosto del 2000 quando incontrò il popolo dei giovani nel momento più emozionante del Grande Giubileo. 22 anni prima aveva detto, durante la sua prima omelia: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!
Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura”. Una frase che mi è rimasta dentro. Quel “non abbiate paura” mi ha rassicurato quando ho deciso di far attraversare l’oceano a mia moglie per costruire una vita insieme, e ancora quando abbiamo deciso di fare un figlio nell’anno più nero dell’economia italiana. Mia figlia è nata il 21 dicembre, quando secondo alcune superstizioni, doveva finire il mondo. D’altro canto io e sua madre ci siamo sposati l’11 settembre …

Oggi mi sono commosso quando ho letto un passaggio del discorso di Papa Giovanni Paolo II quella sera a Tor Vergata. Dopo una sera come quella, il Papa potrebbe anche non esserci più, ma io continuerò sempre a pensare che quel vecchio leone polacco mi ha segnato il cuore e indicato il cammino. Ho cercato di non avere paura e di seguire questo bellissimo manifesto di vita:
“Cari amici, vedo in voi le “sentinelle del mattino” (cfr Is 21,11-12) in quest’alba del terzo millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti. Cari giovani del secolo che inizia, dicendo «sì» a Cristo, voi dite «sì» ad ogni vostro più nobile ideale. Io prego perché Egli regni nei vostri cuori e nell’umanità del nuovo secolo e millennio. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione”.

Alberto Gottardo