Dimissioni di Bossi: opinioni a confronto sulla fine del leader leghista

 

Dal sindaco di Padova Flavio Zanonato e dal dirigente del Pdl Raffaele Zanon riceviamo due analisi sulle dimissioni del leader della Lega Nord.
Flavio Zanonato: “Quanto sta avvenendo nella Lega Nord, al di là delle responsabilità dei singoli, dimostra gli enormi rischi che corre un partito che ha una concezione carismatica – quasi religiosa – del suo leader, che bandisce la democrazia interna, che consegna tutto il potere ad una sola persona, ad un capo in grado di espellere chiunque osi contestare la linea, di non celebrate i congressi, di non fare eleggere i segretari ma di nominare commissari che possono essere sostituiti con un semplice cenno. E ancora di piazzare figli, parenti e amici in luoghi di responsabilità indipendentemente dalle capacità e dai meriti. E’ stato questo il Partito di Bossi dalla sua fondazione ad oggi. E’ stato anche altro, certo, ha rappresentato interessi, sensibilità, orientamenti di una parte importante dell’opinione pubblica, ma non ha mai saputo correggere un’impostazione di fondo che identificava l’intero movimento con una sola persona, che evidentemente non ha saputo resistere alla sindrome di onnipotenza sempre in agguato in casi come questo. Vedasi anche altre situazioni come Berlusconi con il Pdl e non solo. Io penso che i partiti debbano essere luoghi aperti, con un gruppo dirigente, con un confronto interno acceso ma leale, con una propria autonomia culturale e con la capacità di interconnettersi con la società. Meglio troppa democrazia che nessun democrazia. Vale per un Paese ma vale anche per una forza politica. Credo sia questo l’insegnamento delle vicende di questi giorni”.

Il Dirigente Nazionale del Popolo della Libertà Raffaele Zanon Ha commentato come segue la notizia delle dimissioni di Umberto Bossi: “Pur avendo sempre considerato la “padania” puro folklore, nonostante detesti l’atteggiamento troppe volte sprezzante ed irriverente nei confronti dell’Italia e del Tricolore, anche se non ho mai condiviso la politica ipocrita “di lotta e di governo, non esulto per la triste ma coerente uscita di scena di Umberto Bossi. Sopratutto per rispetto nei confronti dei militanti, quelli che ci credono, che sono la vera parte buona della politica, indipendentemente dalle idee che hanno e dal partito in cui militano.”