Direzione del Pd Padova, esame di riparazione a novembre

 

Resa dei conti rinviata a novembre per il Pd che ieri si è chiuso in assise per decidere del proprio futuro alla luce del risultato elettorale alle ultime comunali. Lo racconta il mattino di Padova con un articolo di elvira Scigliano. Nessuna dimissione e la decisione di continuare con spirito nuovo, ma con le stesse persone che hanno governato il partito negli ultimi otto mesi, riporta almeno nella superficie dell’organizzazione del Pd un po’ di serenità.
Presente Bonaccini, passa la linea Bressa che rompe con i metodi del passato
Zanonato non vota il documento. Piron chiede le dimissioni dei vertici e poi esce
«Assemblea a novembre»
È un rinvio senza scosse
È stata ribattezzata “l’ora di un nuovo inizio”. Hanno approvato all’unanimità (con qualche astenuto) il documento proposto dal segretario cittadino Antonio Bressa, con la benedizione del segretario regionale Roger De Menech, del responsabile nazionale degli enti locali Stefano Bonaccini e di fronte a una platea di un centinaio di iscritti. Il Partito Democratico cittadino, sconfitto alle urne, riparte dalla sua base, i circoli e, per novembre, programma un’assemblea straordinaria in collaborazione con la segreteria provinciale e con il contributo di un gruppo di rappresentanti delle istituzioni (sono sicuri uno per il gruppo regionale, uno per i sindaci della provincia e uno tra i parlamentari). Tutto questo con l’obiettivo di portare anche all’ombra del Santo il vento rinnovatore del governo Renzi definendo un nuovo progetto per la città. Ieri, durante la direzione cittadina, solo Claudio Piron (Padova Cambia) ha chiesto l’azzeramento delle segreterie, ma, al momento di votare, non c’era.
(continua nell’edizione in edicola)