Dopo gli insulti, le scuse ai romeni. “Ho capito di aver sbagliato”

 

“La maniera migliore per combattere il razzismo è fare cose concrete. Io nella mia azienda ho quattro ragazzi romeni bravissimi. So cosa guadagnano nel loro Paese, vengono qui per costruirsi una famiglia, e i più bravi ci riescono, come capita ai miei dipendenti che ho promosso perchè sono determinati e seri. Il razzismo si combatte anche promuovendo queste persone, premiando quelli che si comportano bene”. E’ la “lezione” che Pietro Bartolotta, padovano orgoglioso delle sue origini siciliane, ha impartito a Michela, 18enne figlia a cui il papà ha affidato il negozio “3” sotto il volto della corda. (nella foto Michela Bartolotta assieme a papà Pietro durante la conferenza stampa)
Di Michela Bartolotta abbiamo scritto nei giorni scorsi, dopo che il suo sfogo a tinte razziste contro i romeni aveva incassato in poche ore decine di like, ma determinato anche l’indignazione della comunità romena sana, che non si riconosceva certo negli epiteti profusi dalla giovane aspirante miss. (clicca qui per leggere l’articolo che dava conto degli insulti ai romeni)

Il papà Pietro ha convocato una conferenza stampa oggi pomeriggio nel negozio gestito dalla figlia ed ha spiegato tutto il suo imbarazzo per quell’episodio, da cui nascerà una storia di senso completamente diverso, a quanto annunciato dall’imprenditore. “Abbiamo deciso di dare vita ad una serie di “notti bianche” dedicate ai clienti romeni con speciali promozioni – spiega l’imprenditore – ed a servire questi clienti privilegiati sarà proprio Michela. Io ricordo quello che ha dovuto passare mio papà, siciliano, nel Veneto degli anni ’70. Non è pensabile che i nostri figli cadano nella stessa trappola fatta di disprezzo verso chi viene da lontano”.

La ragazza sembra aver compreso la lezione del papà ed ha spiegato che si è pentita delle frasi scritte su facebook in un momento di rabbia.
“Non ho giustificazioni per il mio gesto – ha detto – so benissimo che quello che ho scritto è sbagliato non mi resta che chiedere scusa. Spesso ho a che fare con persone arroganti e irrispettose e mi sono sfogata in maniera sbagliata”.
Soddisfatto dell’apertura verso la comunità straniera e delle scuse della giovane, Catalin Mustatea, presidente dell’associazione “Momento zero”.
“Michela ha chiesto scusa – ha sottolineato il presidente dell’associazione romena – e io mi scuso per quello che fanno i romeni di male qui in Italia. Noi siamo venuti qui ad incontrare Michela e il suo papà perchè crediamo come dice Papa Francesco che “la violenza non si vince con la violenza, si vince con la pace”. E siamo felici che dopo quelle parole, ora si possa dialogare insieme.
Il papà di Michela è una persona eccezionale e lo ringraziamo per la sensibilità dimostrata”.

Alberto Gottardo