Ecco il programma integrale di Massimo Bitonci sindaco

 

Massimo Bitonci durante il consiglio comunale di ieri al PalaSpiller ha illustrato il programma della sua amministrazione. Ecco il testo prima degli emendamenti, presentati ed accolti, da Gianni Berno e Claudio Piron. Berno ha chiesto di togliere il riferimento alla amministrazione francescana, per rispetto a San Francesco. Piron ha suggerito di togliere gli attacchi diretti a Ivo Rossi e Flavio Zanonato. Entrambi gli emendamenti sono stati accolti.
“Negli ultimi cinque anni, una città ferma, praticamente paralizzata, è ripartita”.

Iniziava così il programma amministrativo presentato da Flavio Zanonato nel 2009, elencando una serie di presunti obiettivi raggiunti: l’attenzione al sociale, la soluzione dei problemi di traffico, anche grazie al Tram, la tutela dell’ambiente, la sicurezza idraulica, il miglioramento della qualità dell’aria grazie alle piste ciclabili e alle zone a traffico limitato, la qualità della vita nei quartieri, la valorizzazione del Centro Culturale San Gaetano quale, cito testualmente, “motore culturale della città”, e il contrasto al degrado e all’insicurezza.
A distanza di cinque anni, gli obiettivi che Zanonato credeva raggiunti, sono invece i grandi temi inevasi attorno ai quali si concentrerà il lavoro della nuova Amministrazione comunale. Con il voto dell’8 giugno i padovani hanno espresso una ferma volontà di cambiamento, della quale saremo interpreti, sapendo bene che il nostro mandato e il nostro operare supereranno le appartenenze partitiche e le storie personali di ciascuno di noi. Questa sarà l’Amministrazione di tutti i padovani, compresi quelli che non ci hanno votato. Questa sarà l’Amministrazione del cambiamento, a partire dalla trasparenza, dalla partecipazione e dall’ascolto.

Dalla trasparenza, perché troppe volte, negli anni precedenti, Rossi-Zanonato si sono nascosti nel Palazzo, impedendo ai cittadini, agli utenti, alle associazioni e anche alla stampa di conoscere i termini di accordi, delibere, fusioni e atti amministrativi di vario titolo e livello. A questo proposito istituiremo delle Commissioni d’inchiesta sulle fusioni Aps Acegas, Aps Acegas Hera e sul project per il nuovo ospedale a Padova Ovest. Dalla partecipazione, perché favoriremo il rapporto diretto fra cittadini e Amministrazione, attraverso la creazione di punti di ascolto nei quartieri, di un sistema di consultazione continuo, facile ed economico, di un Consiglio comunale vasto, composto da quanti, fra i candidati non eletti al Consiglio Comunale, vogliano mettere a disposizione il loro entusiasmo e la loro passione civica, riunendosi in gruppi, consulte, commissioni tematiche e territoriali. Dall’ascolto, perché i padovani non dovranno più subire decisioni calate dall’alto, sia per quanto concerne i grandi temi della città, dal nuovo Ospedale e alla viabilità, sia per quanto riguarda le piccole manutenzioni o i parcheggi. E’ proprio sull’ascolto della gente che abbiamo costruito il nostro successo elettorale e da qui ripartiamo. Cosa ci chiedono i padovani? Anzitutto sicurezza e legalità.

SICUREZZA E LEGALITA’ Non esistono formule magiche per risolvere i problemi legati alla criminalità e al degrado urbano. La sicurezza è infatti un tema trasversale, sul quale impattano anche le politiche abitative, sociali, di accoglienza, educative, urbanistiche e di gestione del territorio. Serve però anche ripartire da un concetto di legalità che deve essere trasmesso dal basso, dai cittadini, attraverso il rispetto delle norme più semplici e basilari, per dare a tutta la comunità un esempio positivo da seguire, che diventi il traino per ripristinare le condizioni di sicurezza nella nostra città.
POLIZIA LOCALE Approveremo un nuovo regolamento di polizia locale, potenzieremo e formeremo adeguatamente il corpo esistente, incentivandone la produttività: la gestione e il disbrigo di compiti d’ufficio saranno progressivamente affidati a personale amministrativo. In questo modo ci saranno più agenti a disposizione nelle strade e sul territorio. Attueremo un’intera riorganizzazione operativa della Polizia Locale e incrementeremo l’orario di servizio: il controllo delle soste deve passare ad ausiliari del traffico, lasciando agli agenti compiti di polizia. Il personale verrà ulteriormente formato con la nascita di nuclei dedicati a compiti specifici; l’orario dovrà essere rivisto per lasciare più agenti in servizio nelle ore serali e notturne. Istituiremo la figura del vigile di quartiere, di un gruppo cinofilo che si occupi anche di pattugliamento del territorio, del controllo delle residenze e del sovraffollamento degli alloggi. Potenzieremo il controllo nei cimiteri cittadini e nei luoghi sensibili quali scuole e parchi. Apriremo un “Centro sicurezza” in ogni quartiere, vicino al “Centro sanità” e al “Centro di ascolto”, ripristinando anzitutto il Posto di Polizia Integrato presso quartiere Arcella. Valorizzeremo i Poliziotti Municipali in Congedo quale risorsa per la città: si tratta infatti di personale con esperienza e conoscenza del territorio e della macchina comunale, capace di diventare un punto di riferimento per la cittadinanza, raccogliere segnalazioni e ottenere informazioni.

ORDINANZE E INVESTIMENTI Ripulire la città: questo ci chiedono i padovani. Per farlo approveremo una serie di ordinanze specifiche contro l’accattonaggio, l’imbrattamento, la mendicità molesta, l’abusivismo commerciale, il disturbo della quiete pubblica, il degrado, l’insediamento di campi nomadi, la prostituzione, il consumo di alcolici al di fuori degli spazi consentiti e di droga. Istituiremo il divieto di campeggio in aree private e pubbliche non autorizzate a fini turistici, per scongiurare il fenomeno del degrado nei quartieri, mentre tuteleremo i turisti con la creazione di aree ad hoc, anche in collaborazione con associazioni camperistiche.
Non esiste sicurezza senza legalità: per questo scoraggeremo l’occupazione abusiva del patrimonio immobiliare pubblico: esistono delle regole e devono essere rispettate da tutti, senza sopraffazioni, oltre l’arbitrio di singoli o gruppi. Installeremo telecamere collegate ad una centrale operativa, dislocata anche sul territorio e potenzieremo l’illuminazione nei quartieri, in centro e lungo i tratti arginali dei canali. Dovrà essere garantita la tutela del decoro urbano in ogni luogo della città. L’installazione di bacheche consentirà la regolamentazione delle affissioni e scongiurerà il fenomeno dell’abusivismo e il lordamento di monumenti ed edifici pubblici e privati.

PADOVA CITTÀ DIFFUSA – PICCOLE E GRANDI OPERE Padova è il centro storico, con i suoi borghi, i portici e le piazze. Ma non solo: Padova e la padovanità vivono nei quartieri. Abbandonati, dimenticati o violentati dalla Giunta Rossi-Zanonato, i quartieri della nostra città sono caratterizzati quasi esclusivamente da traffico di attraversamento. Non hanno un centro ideale e pulsante, attorno al quale si raccolga la vita economica, sociale e culturale della comunità che li abita. Rischiano di diventare dei dormitori, senza servizi, senza negozi di vicinato, senza un’identità.
Nei quartieri e dai quartieri noi vogliamo cominciare a ricostruire una città normale. Anzitutto individuando una viabilità di circolazione interna, alternativa e distinta da quella di attraversamento, che restituisca loro un’identità residenziale e commerciale. Va favorita la nascita, in ciascun quartiere, di “centro ideale” (facendo riferimento alle parrocchie e alle ex sedi di quartiere), con piazze, giardini e percorsi pedonali e ciclabili protetti, che ricoprano di vita le sacche di degrado e sporcizia che sono sorte ovunque come funghi. Per questo stimoleremo la nascita di nuclei culturali autonomi, aggreganti la socialità, e strutture scolastiche e sportive più consone allo sviluppo demografico, in una relazione costruttiva con la cintura extraurbana. Istituiremo un “Centro sicurezza”, con la presenza di polizia urbana e forze dell’ordine, un “Centro sanità”, con una postazione di primo soccorso, un “Centro d’ascolto”, con personale anche volontario che possa garantire assistenza nel disbrigo dei vari adempimenti da parte di anziani e diversamente abili.
Entrando nel dettaglio, quartiere per quartiere, vogliamo elencare una serie di piccoli e grandi interventi che riteniamo necessari.

QUARTIERE 1:

Lavoreremo alla soluzione dei problemi di viabilità e d’accesso nell’area stazione

ferroviaria, sia veicolare che pedonale, ripristinando il transito delle auto fino a

pochi passi dall’accesso ai binari, creando di spazi da adibire ad attività commerciali e

al tempo libero.

Ci impegneremo nella tutela della vocazione commerciale, turistica e culturale delle

Piazze, del Ghetto e dei Borghi cittadini, che insieme costituiscono un Centro

commerciale naturale, che, attraverso la proposta di una gestione unitaria ovvero

consortile, consenta di renderlo un’attrazione turistica di interesse internazionale.

Difenderemo il decoro con l’installazione di nuovi bagni pubblici sorvegliati e

costruiti in armonia con l’ambiente urbanistico circostante, impegnandoci, in accordo

con i gestori dei locali pubblici e dei bar, a risolvere i problemi di degrado causati da

fenomeno dello spritz, che può e deve diventare un’occasione di sviluppo per la città,

residenti compresi, che, senza il transito ordinato e rispettoso delle persone, rischiano

di assistere alla desertificazione del quartiere, a vantaggio esclusivo di piccoli e

grandi criminali.

Come promesso, e come sancito anche dalle inchieste giudiziarie che hanno

definitivamente seppellito ogni idea di project financing, daremo via al progetto per

la realizzazione del nuovo Ospedale nell’attuale sede, attraverso la riqualificazione

delle palazzine esistenti, l’abbattimento di quelle fatiscenti, non trascurando la

necessità di risolvere i problemi di viabilità e di parcheggi. Su questo punto faremo

fronte comune con la Regione Veneto, contando inizialmente sulle risorse già messe

a disposizione: 150 milioni di euro.

Studieremo, con residenti e categorie, un progetto di riqualificazione di Piazzale

Boschetti, con tutela degli edifici a valore artistico e realizzazione di parco con punto

ristoro in convenzione con privati.

Ripristineremo la navetta Prato della Valle-Ospedale-Santo-Piazze Stazione e

combatteremo la pedonalizzazione di via Portello e di Corso Milano, dicendo no ad

ogni iniziativa di pedonalizzazione selvaggia che non tenga conto delle esigenze di

mobilità di residenti e ospiti, di commercianti, utenti e categorie. La nostra città deve

diventare accessibile e il suo centro, ad oggi, non lo è. Servono quindi parcheggi,

anche gratuiti, a ridosso delle zone pedonali. Servono piste ciclabili sicure e protette,

serve una rivisitazione, in accordo con utenti e categorie, della viabilità veicolare e

degli orari delle Zone a Traffico Limitato.

QUARTIERE 2:

L’Arcella è il quartiere più popoloso di Padova e uno dei più caratteristici. Il suo

aspetto odierno tuttavia è tristemente cambiato. Per questo lavoreremo ad un piano

straordinario per la messa in sicurezza e riqualificazione dell’area Borgomagno,

Stazione, prima Arcella, area San Carlo-Azzurri d’Italia.

Il nostro progetto non interpella archistar e grandi investitori: noi vogliamo ripartire

dalle strade, con una rivalutazione urbana che proceda per piccoli passi concordati

con i cittadini. Combatteremo anzitutto l’abusivismo commerciale, lo spaccio di

droga, il bivacco degli sbandati e l’affitto in nero di abitazioni e locali non destinati ad

uso abitativo. Favorendo il commercio e la creazione di spazi aggreganti la socialità,

ci proponiamo di rilanciare e rendere vitale tutto il quartiere. Per questo diciamo stop

alla cementificazione e alla costruzione di mostri di calcestruzzo: vogliamo invece

restituire agli arcellani e a tutto la cittadinanza gli spazi che si meritano, quali un

parco nei pressi della Chiesa di San Carlo, spazi aggregativi e una vera Piazza

Azzurri d’Italia.

Va riqualificata anche l’intera area dell’Istituto ex Configliachi e tutelato il decoro e il

buon costume nell’area Via Guido Reni – Pontevigodarzere, dove si accumulano

problemi legati alla prostituzione in strada e all’accampamento di nomadi.

Va ridisegnato l’ingresso a nord della città, con uno studio alternativo della viabilità

veicolare. Vanno superati i problemi di traffico, contando anche sul completamento

della tangenziale Est-Ovest (Arco di Giano), che i precedenti occupanti di Palazzo

Moroni non hanno portato a termine.

Va garantita la sicurezza idraulica, anche con interventi specifici e di manutenzione,

per esempio sul canale Fossetta.

QUARTIERE 3:

Una delle ferite più profonde del Quartiere 3 è rappresentata dall’area di via Anelli.

La sua riqualificazione deve essere al primo nell’agenda dell’Amministrazione. L’ex

complesso Serenissima è divenuto insalubre e non può rimanere in stato di

abbandono. Lo chiedono i proprietari, lo chiedono i residenti del quartiere, lo esige il

nuovo sindaco. Una soluzione deve essere creata in regime di collaborazione e

concordia con tutti i proprietari, senza creare i presupposti per l’insediamento di

nuovi ghetti. Il Comune è proprietario di un centinaio di appartamenti sui 300

complessivi delle cinque palazzine: una soluzione potrebbe essere la creazione di

appartamenti dell’Ater che possano essere dati in affitto a famiglie padovane, con la

possibilità di riscatto dopo alcuni anni.

Altro simbolo del degrado del Quartiere 3 è il campo nomadi di via Bassette: oltre al

rischio igenico sanitario per chi ospita, specie minori, e per chi possiede un’abitazione

nei suoi pressi, il campo è una zona grigia, dove legalità e illegalità si confondo.

Lavoreremo per la soluzione del problema che rappresenta per la zona di Mortise e

tutta la città. Sempre a Mortise, impediremo la nascita di altre sale slot, nei pressi di

centri residenziali, che mettano a repentaglio la sicurezza degli abitanti.

Troppo spesso dimenticata, l’area Forcellini è stata più volte vittima di piccoli e

grandi allagamenti, dovuti ad una scarsa manutenzione degli scarichi, ad una

cementificazione che non ha fatto i conti con le necessità di assorbimento delle acque

piovane. Le fognature non portano voti, non portano consenti immediati, ma vanno

fatte. Gli scarichi vanno puliti e il verde va difeso: ci penseremo noi.

Apparso come una presa in giro della città addirittura su google maps, il cosiddetto

“Lago di Padova” è l’unica vera grande opera realizzata dalla precedente

amministrazione. Un monumento all’incuria, alla mancanza di idee, all’incapacità di

trovare soluzioni e di rilanciare commercio e lavoro. Dove avrebbero potuto

insediarsi negozi, s’è formato un buco, che le acque piovane hanno riempito negli

anni. Cercheremo il modo di bonificarlo e di rendere quell’area degna di essere il

biglietto da visita della città per chi arriva da est.

Ponte di Brenta deve tornare ad essere parte integrante del tessuto urbano: la sua

stazione va ripulita da sbandati, i suoi argini vanno protetti da insediamenti abusivi i

cittadini vanno difesi dalla microcriminalità e dai furti. Anche il servizio di trasporto

pubblico da e per il centro va potenziato.

Va poi risolto il ventennale problema del traffico alla Stanga. Il nostro progetto è

chiaro: creazione di un sottopassaggio che colleghi la tangenziale nord con via

Ariosto e realizzazione di una rotonda di superficie oppure alleggerimento del traffico

in entrata grazie al completamento e al potenziamento delle tangenziali e alla

realizzazione di una viabilità in parte alternativa. La sfida è difficile, ma Padova, la

Grande Padova che vogliamo, può vincerla.

QUARTIERE 4:

Ai confini fra il quartiere 1 e il quartiere 4 ci sono Piazza Rabin e l’area Appiani. La

riqualificazione dell’una, oggi appannaggio di sbandati ed abusivi, dipende dalla

valorizzazione dell’altra. Gli impianti sportivi, dal Velodromo Monti allo Stadio di

Calcio, sono un patrimonio storico della città, che va tutelato. L’insediamento di

attività commerciali non invasive e la realizzazione di parcheggi non possono

prescindere da questa necessità.

Popoloso e vitale rione padovano, la Guizza soffre problemi di degrado e viabilità. La

linea del tram che la attraversa, ha sconvolto il suo equilibrio, a danno dei residenti e

dei commercianti. Supereremo il sistema di cordoli che impediscono le svolte delle

auto e gli accessi a piazzale Cuoco, che deve tornare ad essere il centro pulsante di un

quartiere vivo: per questo promuoveremo l’organizzazione di fiere ed eventi dedicati

alle famiglie.

Noi non siamo contro le biciclette o contro le piste ciclabili. Noi siamo per la

sicurezza e l’accessibilità. Per questo lavoreremo perché via Facciolati non sia più una

delle direttive più trafficate di Padova, quanto al transito veicolare, e più pericolose,

quanto al transito di velocipedi.

La viabilità su bicicletta si incentiva se si realizzano percorsi sicuri, protetti dal

traffico veicolare, senza interruzioni brusche e senza che, i nuovi trafficati finiscano

per interferire con la viabilità a motore o per cancellare i parcheggi.

Polmone verde della città e luogo di incontro e socialità: i Parchi Iris e dei Salici non

saranno intaccati da nuove lottizzazioni. Vanno tutelati e protetti dagli sbandati che,

soprattutto nel secondo caso, li visitano, mettendo a repentaglio la sicurezza di

famiglie e anziani.

Come per via Forcellini, un lavoro di tutela specifico contro il rischio allagamenti va

promosso anche in via Crescini. Non si può pensare, come accaduto in questi anni,

che poche gocce di pioggia , anche a causa di manutenzioni eseguite in modo

sommario, possano mettere in ginocchio intere aree della nostra città.

QUARTIERE 5:

Rossi l’aveva promessa dopo la realizzazione del ponte Sarpi-Dalmazia, ma non è mai

arrivata: la riqualificazione dell’area Fra’ Paolo Sarpi e del percorso lungo la cinta

muraria nelle vie Bronzetti, Milazzo, Cernaia, Volturno e Goito, così come di tutto il

percorso fluviale interno, non può attendere. Anzitutto perché nelle adiacenze del

nuovo ponte, che collega la città con l’Arcella, bivaccano sbandati di ogni sorta, che

hanno realizzato un fiorente traffico di stupefacenti, fra macerie e terreni abbandonati

al degrado. Prossima al centro e alla stazione, nell’area di via Sarpi vanno insediate

telecamere e impianti di illuminazione e, soprattutto, va riportata la gente per bene.

Tutta l’area arginale va riqualificata. Quella che oggi somiglia tragicamente ad una

fogna a cielo aperto, con un rivolo di fango che scorre lento verso il nulla, fra rovi ed

erbacce da cui spuntano accampamenti abusivi, è in realtà una delle attrazioni

storicoculturali più importanti della città.

Come più volte reclamato dalle associazioni ambientaliste, va dragato il Piovego,

vanno ripulite le mura, vanno sbancate le golene, va restituita al mondo un’opera

artistica – la cinta cinquecentesca – che contraddistingue Padova: una Padova

d’acque, patrimonio di tutti, navigabile e attrattiva.

Anche il Parco Basso Isonzo va protetto da nuove speculazioni edilizie. Non c’è più

spazio per il cemento nella città che vogliamo.

Piccole ma coraggiose manutenzioni: questo chiedono i residenti: dallo sfalcio

dell’erba all’istallazione di impianti di illuminazione lungo il Canale delle Regate e gli

argini del Bacchiglione, nell’area via Decorati-Basso Isonzo, dove insistono

insediamenti abusivi di clandestini dediti allo spaccio di droga.

Un discorso a sé merita il Rione Caduti della Resistenza, per cui serve un piano di

riqualificazione, con la tutela degli spazi ricreativi e aggregativi della parrocchia di

San Girolamo.

QUARTIERE 6:

Sport, aggregazione e cultura. Queste sono le parole d’ordine per il Quartiere 6, il cui

centro ideale potrebbe rinascere dal recupero della ex Caserma Romagnoli. In

accordo con i residenti e con gli esercenti va rivisto il sistema dei parcheggi, va

finalmente realizzata al ciclabile di via Pelosa, a lungo promessa. Soprattutto vanno

promosse nuove forme di partecipazione alla vita del Quartiere, tutelando le

associazioni di anziani e di volontariato esistenti.

Vanno protetti e non abbandonati i nuclei familiari che vivono nelle zone in cui si

sono insediati inquilini abusivi, sbandati che minacciano asili, scuole elementari e

parchi. E sempre a proposito di convivenza e legalità, va garantito a tutti coloro che

pagano l’affitto e le bollette il diritto ad una casa dignitosa, pulita e riscaldata.

Per contrastare il degrado vanno ristrutturate le case popolari di via Curie, va liberato

dal degrado e dai mendicanti molesti tutto il rione Chiesanuova, vera arteria di un

Quartiere che può e deve rivivere.

Non in esclusiva, il quartiere 6 sconta una cronica mancanza di strutture per lo sport

e, soprattutto, per l’educazione e la formazione scolare dei giovani. Mi riferisco

soprattutto a scuole materne ed asili, i cui posti sono insufficienti ad accogliere una

domanda sempre crescente, che spesso penalizza la famiglie padovane residenti da

più anni in città, anche in virtù dei criteri di assegnazione dei posti. Questo problema

dovrà essere risolto, con investimenti o con il sostegno a strutture paritarie.

COMMERCIO IN MOVIMENTO

Padova deve e può rinascere, rialzare la testa e dare speranza e lavoro ai suoi giovani.

Per farlo occorre ripartire dal commercio e dai commercianti, una delle categorie più

osteggiate dalle precedenti amministrazioni. Scelte inutili e talvolta dannose hanno

penalizzato una delle risorse principali della città: tasse troppo alte, servizio di

asporto rifiuti non ottimale, accessibilità resa impossibile da una gestione suicida

della viabilità veicolare, delle zone a traffico limitato, delle pedonalizzazioni e dei

parcheggi. Padova deve e può tornare ad essere una città in movimento, attrattiva e

accogliente.

ACCESSIBILITÀ

Creeremo parcheggi adiacenti alle zone pedonali, all’ospedale e alle aree a vocazione

commerciale dei quartieri, anche gratuiti o a prezzi che non scoraggino la sosta. In

via sperimentale, riformuleremo gli orari di alcune zone a traffico limitato: lo

chiedono i commercianti ma anche alcuni residenti.

Ci premureremo di salvaguardare le attività commerciali durante le manifestazioni,

con particolare attenzione agli orari di punta. Troppo spesso sono state ignorate quasi

che, chi non partecipa ad uno sciopero o semplicemente vuole lavorare, debba

scontare disagi provocati da persone con cui ha poco in comune quanto ad attitudini

ed ideologie.

In collaborazione con l’assessorato alla cultura, turismo e spettacolo e alla mobilità,

daremo forma ad un’unica cabina di regia, insieme con associazioni anche di

categoria e di residenti, per l’organizzazione di grandi eventi, in tutti i borghi del

centro e nei quartieri.

INVESTIMENTI

L’investimento giusto è quello che rende. Investire nel commercio significa

rivitalizzare la città, creando un vero e proprio circolo virtuoso di cui possono

giovarsi tutti i padovani.

Ecco perché, per stimolare turisti e visitatori bisogno riqualificare il centro storico,

con investimenti in pubblica illuminazione, valorizzazione dei monumenti esistenti,

realizzazione nei quartieri di piazze e percorsi dello shopping.

Verrano agevolati negozi, bar e attività commerciali che realizzino attività di

promozione della città come spettacoli, mostre, iniziative culturali e concerti aperti al

pubblico o in aree pubbliche. Non solo: ci proporremo di costituire un’agenda comune

di piccoli grandi eventi, di modo che tutte le attività sia coordinate e note.

Una piazza vissuta e viva è più bella e più sicura, oltre che più attrattiva: per questo

proporremo ai titolari di bar e ristoranti una soluzione nuova per il plateatico: si

pagherà solo nei mesi estivi, mentre durante tutto il resto dell’anno sarà gratuito, ma

obbligatorio.

Nel dire basta ai grandi centri commerciali, sosterremo le attività commerciali di

prossimità, tanto nei quartieri quanto in Centro. Come già accennato noi crediamo

che il centro storico sia, di per sé, un grande e meraviglioso Centro commerciale

naturale, che può e deve essere valorizzato e anche promosso in ambito touristico

nazionale e internazionale. Per questo lavoreremo per l’istituzione di un sistema di

gestione consortile, in collaborazione con tutti i negozianti e i titolari di pubblici

esercizi del centro storico per la gestione di servizi comuni, quali per esempio

guardiania, energia elettrica, gestione spazi e parcheggi, con contributo del Comune.

Una volta costituito questo sistema, potremo valutare insieme con i predetti, forme di

promozione presso i tour operator.

PARTECIPAZIONE

Per troppi anni commercianti e residenti hanno subito decisioni calate dall’alto da

parte di chi non ha saputo ascoltare richieste e consigli. Per questo coinvolgeremo i

titolari di bar e locali nel mantenimento del decoro delle piazze e strade, attraverso

l’istituzione di una patente a punti. Così, progressivamente, per gradi, controllando

l’evolversi della situazione, potremo estendere l’orario di apertura fino anche alle

2.00, salvo revocarlo solo a danno di chi non si attiene alle regole.

La quiete pubblica è responsabilità anche dei gestori dei locali e l’amministrazione li

aiuterà a mantenerla. Per combattere il degrado e gli schiamazzi e favorire una

clientela rispettosa, istituiremo ed estenderemo il divieto di consumo di sostanze

alcoliche al di fuori dai plateatici e dalle immediate pertinenze dei bar.

La partecipazione della gente, dei padovani e dei turisti alla vita delle piazze, nel

rispetto delle regole, scoraggerà anche piccoli e grandi spacciatori e criminali, che

troveranno più conveniente andarsene altrove.

LA CITTÀ IN MARCIA

Trasporto e mobilità a misura di cittadino.

Padova non può rimanere ferma, chiusa, soffocata da scelte ideologiche che nulla

hanno a che fare con l’interesse comune. Per anni a guidare le decisioni sulla mobilità

sono stati interessi di parte se non di partito ovvero l’adesione superficiale e, nei fatti,

mai compiuta se non a livello di propaganda, a standard ideologici che non hanno

alcun nesso con la realtà e con le esigenze dell’uomo. Prima di addentrarci, vogliamo

rimarcare un punto: noi non siamo contro le biciclette o le piste ciclabili. Anche a me,

in persone, piace andare in bicicletta, ma non per questo ritengo giusto costringere

un’intera città a fare altrettanto. Anche a me piace pedalare lungo percorsi ciclabili

sicuri e distinti dal traffico veicolare e proprio per questo potenzierò le piste ciclabili

vere, di tipo europeo, interrompendo o modificando realizzazioni ridicole cui ci

hanno abituato le precedenti amministrazioni. Non basta fare una striscia per terra,

magari senza segnaletica e illuminazione notturna adeguata, per dire che una

porzione di marciapiede o di carreggiata è una pista ciclabile.

PEDONI

Il settore manutenzioni si occuperà davvero di manutenzioni, realizzando quei piccoli

interventi a cui, negli ultimi anni, sono stati preferite opere faraoniche, come il ponte

ciclopedonale del lungargine Rovetta, costato 800.000 euro.

Finalmente verranno asfaltati marciapiedi e protetti dalle auto i passaggi pedonali.

Verrano illuminati i percorsi pedonali lungo le mura, nei parchi, nei quartieri.

E sia chiaro: le aree pedonali verranno realizzate previo dibattito con residenti e

categorie economiche interessate, mentre si valuterà la riapertura al traffico di alcune

zone, negate al transito veicolare manu militari. Fra queste, la prima è piazza

Eremitani.

BICICLETTE

Come anticipato, realizzeremo piste ciclabili protette, non accessibili alle auto,

opportunamente segnalate e separate dal traffico pedonale, per la sicurezza di tutti. Il

nostro obiettivo non sarà quello di entrare nel Guinnes dei record, ma semplicemente

di servire i cittadini e dare loro la possibilità sempre maggiore di spostarsi in

bicicletta in tutta tranquillità.

Potenzieremo degli stalli e aumenteremo le aree di sosta sicure, illuminate e

controllate da telecamere per contrastare il fenomeno dei furti, che mai come a

Padova è diventato tragicamente cronico.

AUTOMOBILI

Stanga, via Giustiniani, Plebiscito, Pontevigodarzere, Guizza, Ponte di Brenta. La

città di Padova ha dei nodi da risolvere. Se negli anni si è preferito rimandare per

mancanza di idee e non di fondi, noi, pur nelle difficoltà anche economiche derivate

dalla crisi e dalle esigenze di bilancio imposte dal patto di stabilità, non rinunceremo

al confronto con i problemi.

Proporremo uno studio per una viabilità alternativa dopo aver istituito un tavolo

permanente di confronto con associazioni di utenti, di categoria e dei commercianti.

L’ipotesi, per alcuni tratti di viabilità interna, potrebbe essere quella di realizzare

percorsi a senso unico che riducano code, traffico e smog.

Quanto alle grandi realizzazioni: della Stanga di è già detto. Proporremo e valuteremo

con risorse interne al Comune la fattibilità di un sottopassaggio che colleghi la

tangenziale nord con via Ariosto e della realizzazione di una rotonda di superficie,

eventualmente optando per l’alleggerimento del traffico in entrata grazie al

completamento e al potenziamento delle tangenziali e alla realizzazione di una

viabilità in parte alternativa.

Non esiste una città europea con un Ospedale attraversato da una strada. Per questo

via Giustiniani dovrà essere interrata o, in ogni caso, inibita al traffico veicolare. Il

transito delle auto sarà dirottato altrove, per gradi e dopo attenti studi.

Vanno poi completati la tangenziale Est-Ovest (Arco di Giano), va rivista l’ingresso a

nord della città e, non per ultima, va modificata la viabilità della Guizza.

MEZZI PUBBLICI

Il servizio pubblico va organizzato sulla base delle richieste dell’utenza: stiamo

valutando alcune deviazioni in particolari tratte. Non solo: nessuna città europea offre

una corsa ogni mezzora nei festivi e nelle ore serali. Per questo valuteremo il

potenziamento del servizio autobus e prolungamento degli orari del servizio

Metrobus nei giorni festivi, con particolare attenzione alle ore notturne.

Imporremo maggiori e più efficaci controlli da parte del personale Aps e di vigilantes

privati per scoraggiare il fenomeno dell’abusivismo: il biglietto lo devono pagare

tutti, senza distinzioni.

La presenza a bordo di polizia urbana e delle forze dell’ordine, specialmente nelle ora

serali e notturne, dovrà essere da monito per i malintenzionati.

Quanto alla seconda linea del tram, visti i costi di gestione e manutenzione e l’impatto

che potrebbe avere sulla città, riteniamo che non sia una priorità di questa

amministrazione. Meglio piccoli mezzi, anche elettrici, davanti alle scuole, da e per le

piazze e i quartieri, che una nuova ferita nel cuore di Padova.

PADOVA È IL TERRITORIO

Nuovo piano di urbanistica partecipata e tutela dell’ambiente.

URBANISTICA

Istituiremo un nuovo Pat e Pati in collaborazione con i Comuni confinanti di area

vasta, elaborato in base a dati socio-economici e demografici aggiornati, che riveda le

attuali previsioni e che tenga conto delle necessità di salvaguardare le aree naturali e

agricole, preveda nuovi spazi di socialità a misura d’uomo e, infine, tuteli le aree

della città continuamente soggette ad allagamenti per mancanza di un adeguato

assorbimento dell’acqua piovana.

Daremo quindi priorità allo sviluppo di infrastrutture non impattanti, al recupero di

edifici già esistenti e dismessi, ad investimenti in servizi per le aree verdi, mettendo

la parola fine ad ogni azione o progetto che implichi lo spreco del territorio.

GRANDE PADOVA

Dalla Patreve, fallita sotto il peso delle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto l’ex

sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, passeremo alla Grande Padova. E’ infatti nostra

intenzione seppellire il progetto della città metropolitana con Venezia e Treviso.

Padova non può diventare una succursale di un altro Comune capoluogo e,

quest’ultimo, non può pensare di sostituirsi alla Regione Veneto. Per questo

lavoreremo, ora che sono stati aboliti gli enti provinciali, all’istituzione di un progetto

che riguardi tanto Padova, quanto i Comuni contermini, quanto tutta la provincia,

dove vivono e lavorano, benché residenti in Comuni diversi, un milione di padovani.

TERRA

Dopo un attento censimento, ci impegneremo nella tutela dei parchi e delle aree verdi

e della loro messa in sicurezza, perché diventino luogo di incontro per la cittadinanza

e le famiglie e non angoli di nulla, dove proliferano spaccio e degrado.

Dopo anni di promesse, inaugureremo i lavori per lo sbancamento delle golene

dell’Arena e Castelnuovo, per la pulizia e il restauro conservativo della cinta muraria,

per l’illuminazione che valorizzi il patrimonio storico e culturale esistente, estirpando

la parietaria, causa di allergie da pollini.

Ci impegneremo nella protezione dei cunei verdi esistenti, compresa la ciclo

pedonale Sografi – Voltabarozzo, secondo il piano dell’urbanista Piccinato.

Valuteremo con attenzione lo stato di salute degli alberi, dicendo no ad abbattimenti

indiscriminati, senza consenso dei residenti.

Implementeremo gli orti urbani con particolare attenzione alle zone degradate e/o

cementificate.

Valorizzeremo le colture biologiche e sosterremo le start-up agricole con progetti di

microcredito e concessione di aree demaniali a giovani imprenditori.

ARIA

L’impatto dell’inceneritore va valutato serenamente. Se Padova oggi è una delle città

più inquinate del Veneto, tuttavia, forse le motivazioni sono altre. Anzitutto

il traffico, aumentato da una gestione della viabilità assurda che impone agli

automobilisti ore di coda, tragitti due o tre volte più lunghi di quanto non sia la reale

distanza fra il punto di partenza e di arrivo.

Ad ogni modo favoriremo il contrasto all’inquinamento atmosferico anche attraverso

la promozione di una cultura imprenditoriale amica dell’ambiente.

ACQUA

Proponiamo la realizzazione del Parco delle mura di Padova – Città d’acque: per

questo inaugureremo, come annunciato, la pulizia del Piovego e il dragaggio del letto

del fiume.

Attraverso la concessione di aree per punti di attracco fluviali e ristoro a privati e

associazioni, sarà possibile mantenere il pubblico decoro, garantire lo sfalcio degli

argini e la tutela dei monumenti senza costi aggiuntivi per la collettività.

Urge un censimento della struttura fognaria: le fogno non portano consenso e chi le

fa, dà fastidio ai cittadini. Eppure si tratta di opere fondamentali, che devono essere

portate a termine, anche per la tutela idraulica della città. Valuteremo per questo

incentivi per la realizzazione degli allacciamenti alla rete.

RIFIUTI

Padova deve essere una città pulita. Lo chiedono i residenti del centro e i

commercianti, lo chiedono gli abitanti dei quartieri, di ogni borgo cittadini.

Non solo: il costo per il servizio di asporto rifiuti è divenuto insostenibile. Ecco

perché dobbiamo andare verso il superamento dell’obsoleto sistema di raccolta

differenziata spinta.

Nuovi sistemi di differenziazione automatica consentono di separare i prodotti con

minor dispendio risorse e quindi meno spesa per il cittadino, che dovrà solo

differenziare fra umido e secco. Valuteremo un piano ad hoc in questo senso.

ANIMALI AMICI

Da lusso a compagnia fondamentale nella vita dei giovani, delle famiglie e

dell’anziano, gli animali sono parte della nostra vita e quindi avranno un’attenzione

speciale da parte dell’Amministrazione.

Per questo, anzitutto, valuteremo la revisione della Convenzione tra Comune e Canile

di Rubano per garantirgli il sostegno necessario.

Avvieremo un progetto pilota, con la Lega del Cane di Padova, per un servizio di

hospice temporaneo degli animali d’affezione, nel caso di anziani ospedalizzati e

situazioni emergenziali.

Studieremo delle modalità che favoriscano l’apertura h 24 del pronto soccorso del

Distretto Veterinario.

Daremo massima diffusione ai progetti di Pet-Therapy per tutte le fasce di età.

Sosterremo campagne di sterilizzazione e di profilassi sanitaria delle colonie feline

registrate.

Contrasteremo l’abbandono di escrementi animali, anche attraverso sanzione

pecuniaria. Il Comune, tuttavia, provvederà a fornire gratuitamente appositi strumenti

di raccolta e ad installare punti di smaltimento.

CULTURA E TURISMO

REGIA

Un Assessorato con deleghe alla cultura, al turismo e allo spettacolo si occuperà, con

il sindaco, della gestione manageriale dell’intero settore turistico padovano in

collaborazione con Camera di Commercio e associazioni di categoria. Il turismo deve

essere una risorsa di sviluppo e di lavoro per le future generazioni: questo sarà

possibile grazie all’istituzione di un’unica regia per la pianificazione, la realizzazione

e la progettazione di eventi culturali, mostre e inaugurazioni.

Fra le risorse esistenti, va valorizzato e potenziamento del Centro Culturale San

Gaetano, che deve smettere di essere solo un centro di spesa e una cattedrale nel

deserto.

Attraverso l’ideazione di una Tessera città di Padova, si favoriranno convenzioni con

commercianti, albergatori, ristoratori e rete eventi, musei e spettacoli, teatrali,

musicali e lirici.

PATRIMONIO ARTISTICO

Padova è la città di Giotto, di Galileo, delle mura cinquecentesche, dell’orto botanico,

di Mantegna, di Prato della Valle… Troppo spesso l’offerta turistica si è concentrata

solo su piccole nicchie di mercato e su turismo di tipo mordi e fuggi. Il nostro

immenso patrimonio artistico e culturale va rivalutato, protetto e mostrato al mondo.

La Cappella degli Scrovegni e l’area limitrofa sono a rischio degrado. L’incuria delle

precedenti amministrazioni ha consentito il bivacco di nomadi e permesso che, i

giardini adiacenti, diventassero il centro di ricettazione della città. A questo vanno

aggiunte della valutazioni di altro tipo: le cause dell’attuale degrado (allagamento

della cripta-cenobio) devono essere studiate da una commissione interdisciplinare di

esperti.

INVESTIMENTI

Valuteremo l’apertura serali di mostre e musei nel fine settimana, anche in

convenzione con soggetti privati, per estendere e rendere più appetibile l’offerta

turistica.

Sosterremo iniziative di arte e moda che coinvolgano gli Istituti Tecnico Professionali

e i Licei.

Realizzazione di aree per campeggio e sosta camper, attrezzata, previo

coordinamento con associazioni camperistiche del territorio e non escluderemo il

turismo fluviale, nuovo volano per l’economia del settore.

FIERA

Stop a progetti faraonici e mai realizzati. Siamo per la completa ristrutturazione

dell’esistente area fieristica, per la realizzazione di un Centro congressi

multifunzionale, adatto anche al accogliere eventi musicali, con almeno 2000 posti a

sedere, che funga quindi anche da Auditorium. La ristrutturazione e messa a norma

dei padiglioni esistenti aiuterà il rilancio dell’attività turistica in chiave congressuale.

Aspirare a una nuova organizzazione a conduzione padovana non è impossibile e non

è un reato. Realizzare delle rassegne fieristiche, in collaborazione anche con enti

regionali, per la promozione dei prodotti e delle aziende del nostro territorio è un

nostro desiderio esplicito.

BILANCIO PARTECIPATO

Padova è la città più tassata d’Italia. Per una settimana i giornali hanno riportato una

stima, realizzata dal Sole 24 Ore, sul peso dell’addizionale comunale dell’Irpef sui

padovani: 288 euro a testa. Una media registrata solo nella nostra città, che è stufa di

pagare. Abbassare le tasse si può: basta tagliare le spese del gabinetto del sindaco, gli

stipendi della Giunta, le sovvenzioni agli “amici” e alle feste etniche. In questo senso

il flusso scomposto di denaro che esce dalle casse comunali andrà progressivamente

ridotto, per ottimizzare i servizi e gli uffici, per concentrare le risorse dove servono e

per ridurre il prelievo fiscale.

TASSE

Siamo per il taglio delle aliquote comunali su Tasi, Iuc e Irpef. Cominceremo da

quest’ultima voce. Favoriremo, successivamente, una consultazione costante dei

cittadini attraverso un sistema elettronico che garantisca il voto unico e personale: in

tutti i quartieri e negli uffici comunali verrà istallato un totem elettronico. Ciascun

residente riceverà a casa in busta chiusa un codice identificativo (QR-CODE) che

verrà letto dal totem e consentirà l’accesso al voto.

SPESA

Taglio delle elargizioni in favore di associazioni “amiche” e feste etniche. Taglio

delle spese di comunicazione, del gabinetto del sindaco, dei compensi di manager e

dirigenti comunali, delle consulenze esterne e delle auto blu. Da qui parte la spending

review dell’amministrazione.

La consultazione permanente dei cittadini attraverso il totem elettronico verterà anche

sulla realizzazione di grandi opere e, nello specifico, su leggi di spesa, anche per la

celebrazione di eventi e manifestazioni.

ENTRATE

Il recupero, la valorizzazione del patrimonio artistico, naturale e immobiliare

esistente e l’utilizzo in convenzione con privati permetterà di massimizzare le entrate.

RISPARMIO

La nostra sarà un’amministrazione francescana. Sindaco e assessori ridurrano i propri

compensi del 10%. Il sindaco rinuncerà al telefono e al tablet, oltre che all’auto blu. Il

persona assunto come autista sarà destinato ad altre funzioni.

TRASPARENZA

Pubblicazione del bilancio comunale e sua composizione per voci che lo renda

comprensibile a tutti.

IL SOCIALE PER LA CONVIVENZA

Nonostante l’abbondate spesa per il sociale della precedente Giunta, i risultati sono

stati scarsi e le lamentele delle persone frequenti. Noi saremo l’Amministrazione di

tutti, ma daremo la precedenza agli esclusi dal duo Zanonato-Rossi. Donne, bambini,

famiglie, anziani, disoccupati, diversamente abili: per loro le porte saranno sempre

aperte.

In questo senso noi siamo chiari su alcuni punti: tutela assoluta della vita fin dal suo

concepimento. Sostegno e supporto al privato sociale che affianca le donne in

gravidanza, in situazioni di disagio. Implementazione e rafforzamento delle

convenzioni tra il Comune e i servizi casa-famiglia. Sostegno al privato sociale e alle

reti di famiglie per l’affido di minori. Creazione all’interno dei parchi di ogni

quartiere di aree dedicate ai bambini con la messa a dimora di giochi sicuri ed eco

sostenibili. Creazione di una fattoria didattica nel territorio comunale.

DONNE

Ci impegneremo nella promozione e sostegno di Centri di Accoglienza e Gruppi di

Appartamento per donne provenienti da situazioni di disagio, nell’attivazione, in

collaborazione con il privato sociale, di un percorso per le vittime di violenza e

stalking. Nell’istituzione di un numero verde anti violenza operativo h 24, di un fondo

comunale per il micro credito a sostegno dell’imprenditoria femminile, di uno

sportello informativo del Comune, in rete con le associazioni di categoria, a supporto

dei progetti di imprenditoria femminile.

ANZIANI

L’anziano è una risorsa: per questo favoriremo la creazione di corsi per la terza età e

garantiremo il sostegno ai centri sociali di quartiere e di hobbistica. Per sostenere i

disagi di tipo abitativo, inaugureremo un progetto pilota di co-housing per anziani, in

edifici di proprietà comunale, potenzieremo i Centri Diurni per anziani e gli interventi

domiciliari e di mobilità per consentire alla persona anziana di rimanere in famiglia.

Ampio supporto e sostegno sarà garantito alle parrocchie per l’attivazione, nelle loro

strutture, di attività ricreative e di socializzazione.

Le associazioni che che forniscono sostegno e supporto alla Terza età non saranno

dimenticate, ma valorizzate.

DIVERSAMENTE ABILI

Nessuno può o deve essere lasciato indietro, ma ciascuno può essere un’opportunità

per valore intrinseco che rappresenta in quanto essere umano. Per questo lavoreremo

per il mantenimento e potenziamento dei Centri Diurni, dei Gruppi di Appartamento

e

delle RSA (Comunità residenziali), dell’assistenza domiciliare (modello di San

Giorgio in Bosco) per malati di Sla, Alzheimer, Parkinson e altre gravi patologie

invalidanti con utilizzo di persone temporaneamente inoccupate attraverso i voucher

lavoro.

Sosterremo la promozione di percorsi di inserimento lavorativo delle persone

diversamente abili anche attraverso una fiscalità premiale per i datori di lavoro.

Non trascureremo le indicazioni del PEBA (piano eliminazione barriere

architettoniche), che adotteremo, e lavoreremo per realizzare gli adeguamenti alla

normativa vigente di tutte le strutture di competenza.

FAMIGLIE

La famiglia il nucleo fondante della nostra società, ambiente ideale per la formazione

e lo sviluppo di relazioni solidali, volontarie e libere. Tutelarla, significa tutelare la

nostra storia, la nostra cultura e garantire un futuro all’umanità.

Partiamo dagli asili: inaugureremo una nuova stagione, fatta di investimenti per la

realizzazione di asili comunali e sostegno alle parrocchie per il potenziamento delle

strutture paritarie, troppo preziose per essere abbandonate.

Discorso diverso merita l’accesso ai servizi sociali e alle scuole materne. Proporremo

una revisione dei criteri d’accesso basandoci anche su dati non reddituali,

introducendo il fattore anzianità di residenza.

Ci impegneremo ad istituire, progressivamente e in ogni quartiere, uno sportello

psicologico e pedagogico per supportare i genitori in relazione al percorso di crescita

dei figli: la consulenza sarà gratuita.

Promuoveremo manifestazioni ed eventi rivolti alle famiglie, incentiveremo i progetti

Gas (gruppi di acquisto solidale) e Banca del Tempo.

Nel piano parcheggi verrà dato particolare spazio ai parcheggi rosa per madri in

gravidanza.

GIOVANI

I giovani sono il nostro futuro. Per loro vanno potenziati, se non creati, in ogni

quartiere spazi ludici e di incontro, in collaborazione con parrocchie e associazioni,

per un’educazione alla salute e al vivere sano.

L’attivazione di una seria prevenzione delle tossicodipendenze e l’inaugurazione di

centri d’ascolto con personale qualificato per le problematiche giovanili, in

collaborazione con il privato sociale, saranno al primo posto.

Dal processo di spending review saranno escluse le associazioni, cooperative e

comunità di recupero per la presa in carico e la prevenzione delle problematiche

giovanili derivanti da bulimia, anoressia, ludopatia, depressione.

CASE POPOLARI

Le case popolari devono essere occupate da chi ne ha diritto. Non esiste solidarietà

senza legalità. Per questo diremo basta ad assegnazioni poco chiare o che favoriscono

sempre un determinato tipo di persone. Per rendere più chiari i processi,

ridetermineremo gli otto punti riservati al Consiglio Comunale per riequilibrare a

favore di chi vive in città, secondo criteri di anzianità di residenza, l’assegnazione

degli alloggi popolari (Ex IACP – ATER, ERP).

In collaborazione con l’Assessorato alla Sicurezza saranno verificati scrupolosamente

i requisiti degli assegnatari di alloggi pubblici, specialmente quelli assegnati in

emergenza abitativa.

LAVORO E NUOVE POVERTÀ

Emergenza nazionale, la disoccupazione è una triste realtà anche in una città che era

abituata a buoni livelli di reddito ed impiego. Per farvi fronte, istituiremo un tavolo

permanete di confronto fra Comune e privato sociale, per attuare il massimo

coordinamento delle iniziative sul territorio e di una task force dell’assessorato ai

servizi sociali per la presa in carico delle povertà nascoste, in sinergia con le

parrocchie e le associazioni.

Per le situazioni più difficili e non in un’ottica assistenziale, creeremo un fondo per i

residenti indigenti, grazie anche al taglio degli stipendi di assessori e sindaco.

Si instaurerà una una piattaforma dialogica tra l’Assessorato ai Servizi Sociali e

l’Ufficio Tecnico del Comune al fine di ottenere la massima implementazione

dell’utilizzo dei voucher lavoro per i cittadini inoccupati.

Verrà implementata la quota versata dal Comune nel Fondo Straordinario di

Solidarietà con risorse derivanti da un rigoroso controllo delle voci di spesa degli

Assessorati.

CONVIVENZA

I benefici delle politiche sociali devono essere abbinati al rispetto di norme

comportamentali: il patrimonio storico e sociale che è rappresentato dalla città di

Padova e dai suoi abitanti è a disposizione di chiunque sappia e voglia rispettarlo.

Per agevolare la conciliazione bonaria e il superamento dei piccoli conflitti,

istituiremo una struttura comunale per la soluzione delle problematiche di convivenza

causate da diverse interpretazioni sulle normali regole comportamentali di

convivenza civile.

SPORT AL PRIMO POSTO

Padova è, di fatto, la capitale del running: per preservare e sviluppare la sua

vocazione occorre lavorare sulla riqualificazione dei tratti arginali e delle zone adibite

al running, con istallazione di telecamere e illuminazione per la sicurezza di tutti.

Lo sport più amato in città è il calcio: vanno sostenute le associazioni sportive, spesso

dimenticate dalla precedente Giunta e favorito l’inserimento dei giovani nella pratica

sportiva.

Il Calcio Padova è patrimonio di tutti i padovani e, in quanto tale, va sostenuto nel

tentativo di riportarlo allo splendore che merita.

Non escludiamo lo studio di fattibilità per la costruzione di un nuovo stadio per il

calcio, in collaborazione con privati, con possibilità di svolgere attività economiche

in prossimità e dentro la struttura.

La valorizzazione dell’attività delle associazioni sportive e di avviamento allo sport

padovane sarà costante. Rugby, pallavolo, atletica, ma anche scherma, tennis, hockey,

pattinaggio e altre discipline verranno sostenuti con delle forme di collaborazione fra

amministrazione, società e scuole. In questo modo verranno promosse iniziative

sportive studentesche al fine di incentivare il senso educativo della pratica sportiva.

In accordo con le società presenti, si passeranno in rassegna le eventuali criticità

relative agli impianti esistenti.

UNIVERSITÀ DEI GIOVANI

Finalmente una risorsa per tutti.

60.000 studenti, 800 anni di vita, la prima donna laureata nella storia. L’Università di

Padova è un patrimonio infinito di creatività e opportunità per il presente e per il

futuro sia dei padovani, sia dei giovani, provenienti da tutto il mondo, che la

frequentano. Per questo è necessario ristabilire un rapporto dialogico fra città e

istituzione universitaria, che accresca e arricchisca entrambe. Senza paura, senza

tabù, con regole chiare per tutti.

ASSESSORATO

Intendiamo istituzione un Assessorato all’Università, che si occupi della

valorizzazione della realtà studentesca e del suo rapporto con le istituzioni della città,

con i residenti e le categorie economiche.

PATTO FRA STUDENTI E CITTÀ

Adotteremo uno statuto dello studente, che preveda il riconoscimento da parte della

città del suo valore come risorsa sociale, culturale, professionale e non solo

economica, nonché una serie di impegni da parte dello studente nei confronti della

cittadinanza, per un dialogo continuo e fattivo, nel riconoscimento delle reciprocità e

dei diritti e doveri di tutti.

INVESTIMENTI

La vita e la legalità oltre il degrado: è d’obbligo concedere agli studenti ambiti di

svago, anche attraverso il recupero delle zone dismesse e le creazione di luoghi di

ritrovo controllati e sicuri, lontano dalle abitazioni, dalle aree residenziali e da luoghi

sensibili.

La città che ospita la seconda università più antica d’Italia non può non avere

biblioteche di livello, anche nei quartieri, e aule studio dignitose, anche comunali. La

nostra amministrazione si impegnerà su questo punto.

Attraverso la creazione di bandi e assegni per studenti che valorizzino il patrimonio

culturale e commerciale della città, si favorirà l’interazione con il tessuto padovano e

la valorizzazione contemporanea degli studenti.

SANITÀ ECCELLENTE

ECCELLENZA

Padova è stata leader della sanità in Veneto e nel mondo e, per certi versi, lo è ancora.

Il ripristino della sua totale posizione di leadership, in stretta collaborazione con la

Regione e con l’Assessorato all’Università, va attuata quanto prima.

PUNTO SANITÀ

In coordinamento con l’Azienda ULSS 16 e il SUEM 118, creeremo una postazione

di primo soccorso, in ciascun quartiere, con ambulanza, infermiere, defibrillatore,

armadietto con farmaci d’urgenza, che possa anche offrire piccoli altri servizi quali la

terapia iniettiva).

OSPEDALE

Cinque Sì e un No: queste sono le nostre proposte per l’area ospedaliera di Padova. Sì

alla realizzazione di un nuovo Monoblocco. Sì all’ampliamento, alla ristrutturazione

e alla riorganizzazione dell’attuale sede. Sì all’abbattimento delle vecchie palazzine.

Sì allo spostamento della viabilità e a nuovi parcheggi. Sì al recupero dell’area storica

e golenale. No alla speculazione e al nuovo ospedale in zona stadio, senza servizi, in

project financing. Non ci sono i soldi per realizzare un ospedale dal nulla. La

disponibilità della Regione è di 150 milioni: noi pensiamo che queste risorse debbano

essere utilizzate per un intervento composito. Basta bugie, basta specula- zioni, basta

promesse mai mantenute. Questa amministrazione ha preso in giro i padovani

promettendo opere che non sono mai state realizzate. A parte il collegamento con

Corso Australia, nel piano delle opere pubbliche Rossi-Zanonato non hanno inserito

alcun progetto per collegare l’area del cosiddetto nuovo ospedale con il resto della

città: questo significa che nemmeno loro credono alla nuova realizzazione. Padova

merita un’ospedale eccellente e funzionale, non speculazioni e project financing

fallimentari. Non dimentichiamoci che trasferendo tutti i servizi vicino allo stadio,

l’attuale sede rischierebbe di diventare terreno di conquista di balordi e spacciatori, a

danno dei residenti e dei pubblici esercenti.

L’ATTUALE AREA OSPEDALIERA

Da Porta Pontecorvo fino a via Alvise Cornaro: quest’area è l’emblema del degrado

urbanistico della città. Sul progetto di riqualificazione, graduale ma organica, del

Monoblocco e del Policlinico deve essere promossa una consultazione di tutto il

personale operante, degli utenti e di tutti i cittadini.

La questione problematica della nuova area ospedaliera (ubicazione, finanziamento e

dimensioni) è del tutto indipendente e separata da quella della riqualificazione della

attuale area.