Fratelli d’Italia lancia l’allarme banche: “Basta con lo stalking verso i piccoli debitori e fare luce sul crack banche in Veneto”

 

Fratelli d’Italia a fianco dei risparmiatori veneti truffati e degli imprenditori torchiati da un sistema bancario debole con i forti e forte fino al imite dello stalking, con i deboli. E’ il messaggio che arriva dalla conferenza stampa organizzata oggi pomeriggio da Raffaele Zanon e Adolfo Urso a Padova nell’ambito della campagna elettorale di Fratelli d’Italia in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo.
Assieme ai due esponenti del partito di Giorgia Meloni candidati alla Camera ed al Senato, c’era Laura Schiavo, moglie di un imprenditore suicida il 13 giugno del 2013.
“Mio marito è stato vittima di una banda di disgraziati – denuncia Laura Schiavo – le agenzie di recupero crediti delle banche sono ossessionanti nei confronti dei piccoli imprenditori. Ed io quell’angoscia l’ho vissuta in prima persona. Occorre dare la possibilità alle persone per bene di riprendersi quando si trovano in una situazione debitoria, come ci siamo trovati io e mio marito. Tutte le famiglie che sono state ridotte sul lastrico vanno risarcite. Questa non è l’Italia che voglio io e che voglio dare ai miei figli”.
Dello stesso avviso le parole di Raffaele Zanon, candidato nel collegio plurinominale della Camera per Fratelli d’Italia.
“Gli istituti di credito devono essere al servizio di famiglie e imprese e non viceversa – ha spiegato Raffaele Zanon – Laura Schiavo, candidata per FdI nelle Marche, ha dato vita a una serie di battaglie di Fratelli d’Italia che sono sfociate nella proposta di legge contro lo stalking bancario. Il Veneto è stato attraversato dai crack di Veneto Banca e di Banca popolare di Vicenza con una commissione parlamentare che non ha dato certo gli esiti sperati. In Veneto abbiamo assistito ad un autentico cataclisma da 20 miliardi di euro: una cifra che è evaporata, una cifra che se rapportata ai 10 miliardi di euro con cui l’Europa ha salvato la Grecia dalla bancarotta, ci dice come ci sia la necessità di fare chiarezza su questa vicenda. Esigiamo che i risparmiatori abbiano giustizia e venga fatta piena luce, capendo anche chi non ha vigilato tra coloro che dovevano vigilare. Inoltre vorremmo andare a introdurre sistemi di trasparenza sulle fondazioni bancarie a partire dagli emolumenti di chi le amministra, equiparando gli emolumenti di presidenti, amministratori delegati e consiglieri delle fondazioni a cifre in proporzione e comunque non più alte di quelle percepite dai sindaci delle città dove le fondazioni hanno sede”.
A concludere la conferenza stampa Adolfo Urso, candidato al plurinominale al Senato: “Questa campagna elettorale l’abbiamo impostata su temi concreti e fondamentali, quali la tutela delle imprese, dell’immigrazione, del credito – ha chiosato Adolfo Urso – Chiederemo con forza l’istituzione di una nuova commissione d’inchiesta, poichè quella che è stata messa in piedi in fretta e furia non ha funzionato. L’avventura di Pier Ferdinando Casini, alla presidenza di quella commissione d’inchiesta, i cui risultati sono stati per ampi stralci secretati, si è conclusa con la candidatura di Casini con il Pd e della Boschi addirittura in Alto Adige. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato, e quello che non ha funzionato va portato alla luce dalla nuova commissione parlamentare d’inchiesta. Vogliamo inoltre agire perchè il risparmiatore venga davvero tutelato. Perchè qui siamo di fronte a risparmiatori che sono stati truffati”.