Il Fai in festa restituisce a Luvigliano una Villa dei Vescovi splendida

 

Villa dei Vescovi è rinata, grazie al Fai, fondo per l’ambiente italiano che ha inaugurato oggi il restauro del capolavoro artistico di Luvigliano di Torreglia. La villa, donata dalla famiglia Olcese, è stata edificata tra il 1535 e il 1542 su un terrapieno dei Colli Euganei come casa di villeggiatura del vescovo di Padova, la Villa fu realizzata dal pittore-architetto veronese Giovanni Maria Falconetto, sotto la direzione di Alvise Cornaro, erudito veneziano. All’abellimento della villa lavorarono tra gli altri Giulio Romano, Andrea da Valle, Vincenzo Scamozzi. Al piano nobile la dimora è arricchita da un ciclo di affreschi realizzati a partire dal 1542 dal pittore fiammingo Lambert Sustris, molti dei quali evocano fedelmente il paesaggio circostante.
Il restauro di Villa dei Vescovi è durato più di quattro anni ed ha impegnato il Fai ed altri sponsor per una spesa di oltre sei milioni di euro.
“Si tratta di un evento che deve servire da modello per la conservazione dei beni culturali in Italia  – ha spiegato il ministro ai Beni culturali Giancarlo Galan – al restauro della villa hanno partecipato la Regione del Veneto e sponsor privati sotto la regia del Fai. A questo progetto hanno partecipato fondazioni private e aziende. Villa dei Vescovi sarà uno spazio aperto alla cittadinanza, affacciato su un tratto dei Colli euganei ancora preservato dalle speculazioni edilizie. Un caso di cui essere orgogliosi”.
Durante il restauro della villa sono state numerose le difficoltà affrontate dal Fai, non ultimo il rinvenimento di una necropoli al piano terra. “Siamo arrivati alla fine di questa impresa dopo quattro anni di lavoro intenso – ha sottolineato la presidente del Fai Ilaria Borletti Buitoni – l’attesa valeva la pena dato il risultato ottenuto: Villa dei Vescovi rappresenta un esempio unico di recupero di un luogo storico immerso in un paesaggio che i veneti hanno saputo rispettare nei secoli. Sono luoghi come questo che ci danno la convinzione che il nostro Paese abbia un futuro solo se saprà valorizzare il proprio patrimonio artistico”.