Il nepotismo della Lega, la moglie di Massimo Bitonci e quel Roma ladrona che nessuno sembra ricordare più

 

Alla fine la moglie del sindaco di Cittadella Massimo Bitonci ce l’ha fatta. Gianna Dolzan in Bitonci, ha sbaragliato la concorrenza e  vinto il concorso pubblico di dirigente amministrativo al Centro Residenziale per Anziani di Cittadella, lo stesso comune in cui Bitonci è sindaco e contemporaneamente parlamentare in quota Lega Nord. Dolzan è risultata l’unica “idonea” e il direttore  Giorgio Prevedello ha firmato la determina con la quale si procede ad assumere la vincitrice a partire dal 1° gennaio 2012.
Al concorso avevano partecipato 13 candidati. Allo scritto Gianna Dolzan aveva conseguito la votazione più alta (29/30).
Ci sono delle cose che non sono illegali, ma disdicevoli ed inopportune sì. E con tutti i centri residenziali per anziani che ci sono, proprio a Cittadella doveva farsi esaminare? C’è ben di peggio per carità. Mi riferisco alla pratica, purtroppo comune anche alla Lega che doveva essere il partito del cambiamento, di indulgere in operazioni che attirano anche qualche sospetto. Il figlio di Bossi eletto al parlamento regionale della Lombardia. Si dirà: ha preso i voti. Si potrebbe rispondere: la Lega non aveva una persona un minimo più intelligente, preparata e capace del pluribocciato “trota”?
A Brescia nel 2008 viene indetto un concorso per otto istruttori amministrativi. Nel 2010 esce la graduatoria con i vincitori, tra i quali figurano tante parentele di colore verde; ben 5 di questi posti sono stati assegnati a figlie o nipoti o mogli di esponenti leghisti del territorio. Un’ottima inchiesta del “Riformista” ha messo a nudo che nemmeno in Piemonte scherzano. Troviamo infatti che la figlia del capogruppo della Lega Nord Michela Carossa lavora nella segreteria del governatore Cota oppure la moglie dell’assessore all’Ambiente, Paola Ambrogio, lavora negli uffici dell’assessore ai Trasporti. Anche il capogruppo dei “Pensionati con Cota”, Michele Giovine, ha alle sue dirette dipendenze sua sorella Sabrina.
Insomma, Massimo Bitonci non ha commesso nulla di illegale. Sua moglie è certamente brava e preparata, come dimostrato dal concorso in cui è arrivata prima. Ma Cittadella non è un’isola felice, nonostante sia “kebab free”. E’ come molti altri posti amministrati dalla Lega dove non ci si fa scrupolo a portare lo stesso cognome e tramandarsi piccoli privilegi, piccoli poteri e piccole ruffianerie di padre in figlio.
Clicca qui per vedere il parlamentare della Lega Massimo Bitonci alle prese con Gaetano Ferrieri, che da due mesi è in sciopero della fame davanti a Montecitorio contro i privilegi della Casta
Si dirà: succede anche nei giornali. Sì, a volte succede, ma almeno lì non stiamo parlando di soldi pubblici.

Alberto Gottardo