Imprenditore suicida a Padova: l’analisi di Confindustria

 

«C’è cordoglio, dolore e profonda inquietudine, e davvero poca vogliadi parlare davanti a questa tragedia, l’ennesima, che ci tocca come persone e come imprenditori. Situazioni come questa sono il volto più duro di una crisi che, voglio rendere noto ai molti distratti, dura da più di cinque anni e non abbiamo ancora superato. Dentro questa crisi c’è la resistenza dignitosa e la solitudine di tanti imprenditori coraggiosi, e c’è il dramma reale di chi ha perso il posto di lavoro e di tanti imprenditori messi in ginocchio da difficoltà più grandi. Farsi carico di questo dramma, rispettare le persone e le imprese e aiutarle a rialzarsi, significa dare risposte». Così il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin dopo aver appreso la notizia del suicidio a Padova dell’imprenditore Giorgio Zanardi, titolare dell’omonimo gruppo.

«È un dovere di tutti, nessuno escluso – prosegue Pavin – farsi un esame di coscienza spietato, chiedersi cosa si poteva fare e non è stato fatto, adoperarsi in ogni modo per fermare le “morti bianche” come questa. Un dovere di tutti, associazioni di categoria, banche, soggetti pubblici, ma sopra tutti di chi ha le maggiori responsabilità davanti al Paese e invece continua a dare, anche in questi giorni, prova di egoismi, calcoli di convenienza, ostinata indifferenza ai problemi reali. L’Italia è un paese ormai da anni ostaggio di una politica cinicamente distante.

Serve una scossa sì, ma prima di tutto morale. Tragedie come questa siano uno schiaffo per tutti, un richiamo a farsi carico dei problemi reali e ad avere più responsabilità, collettiva e individuale. Esprimo alla famiglia di Giorgio Zanardi, ai collaboratori e a tutte le persone a lui vicine il dolore e la vicinanza mia e di tutta Confindustria Padova».