Inaugurata la Torre della Ricerca, orgoglio di Padova e del Veneto

 

E’ stata inaugurata alla presenza del governatore del Veneto Luca Zaia e con la benedizione del vescovo di Padova Antonio Mattiazzo la “Torre della ricerca” nuova sede dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. L’imponente opera architettonica progettata dall’architetto romano Paolo Portoghesi, è destinato ad essere il più grande polo europeo dedicato alla ricerca scientifica sulle malattie infantili. Ed ospiterà in due piani anche la nuova sede dell’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie. A dare l’annuncio il presidente della Giunta del Veneto Luca Zaia. “E’ una partita chiusa – spiega Zaia – mancano solo alcuni dettagli burocratici ma posso dire che alla Fondazione arriveranno sei milioni di euro per questa operazione che porta nella struttura l’equipe della dottoressa Ilaria Capua, una delle migliori virologhe nel campo della trasmissibilità delle malattie dall’animale all’uomo a livello mondiale. Tre milioni di euro li metterà la Regione, altrettanti li mette il ministero della Salute. La Regione Friuli Venezia Giulia e gli altri soci dell’Istituto zooprofilattico hanno già dato il loro bene stare all’operazione”. In apertura della cerimonia, la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha dovuto cancellare all’ultimo momento la sua presenza all’inaugurazione a causa del sisma in Emilia: “Il dare vita ad un istituto di ricerca contando prevalentemente sulle donazioni dei cittadini – recita il messaggio del Presidente – è un’impresa non comune e la Torre della ricerca simboleggia ciò che l’Italia è stata nei momenti migliori, con l’aiuto di tutti”.

La realizzazione della Torre della ricerca è stata resa possibile oltre che dalla donazione dell’area da parte del Comune di Padova, anche dalla sottoscrizione di una donazione da 32 milioni di euro a cui hanno partecipato decine di migliaia di cittadini, in maggior parte veneti.

“Quello di oggi è un evento davvero importante – ha detto il sindaco Flavio Zanonato nel corso del suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’Istituto – In poco più di tre anni siamo in presenza di una straordinaria struttura che servirà la ricerca. E questo è un esempio che dimostra che quando si mettono insieme tutte le forze che hanno istituito, creduto in un progetto, il risultato si ottiene, anche in un momento difficile, di crisi, come quello attuale. La Torre è un grande risultato e un altrettanto grande contributo alla ricerca in campo biomedico”.

L’opera, costruita in soli tre anni, su progetto dell’architetto Paolo Portoghesi, richiama l’immagine di un angelo con le ali socchiuse e di una molecola del DNA con la sua doppia elica ascendente per trasmettere il doppio messaggio di fiducia nella scienza e di solidarietà umana verso chi soffre.