La “pace” tra Zaia e Bitonci vista da Giaretta (Pd) e Zanon (Fdi)

 

altPace fatta tra Zaia e Bitonci sull’ospedale di Padova? Tutta una finta? Dipende dai punti di vista. Qui di seguito proponiamo quello dell’ex sindaco ed ex senatore del Pd Paolo Giaretta. Scrive Giaretta su facebook: “Facce di bronzo. La novità dell’accordo Zaia Bitonci sull’Ospedale di Padova è che al vecchio ospedale va il Sant’Antonio. Esattamente ciò che era previsto dall’accordo Regione Università Comune. Il nuovo si farà “da qualche parte” perdendo soldi e tempo. Andrà come con il tram. Negato in campagna elettorale e poi fatto dalla giunta Destro, ma per salvare la faccia con un modello più costoso e meno efficiente. La faccia quando è di bronzo non si può salvare”.
Diametralmente opposto il segno dell’intervento di Raffaele Zanon, esponente di primo piano di Fratelli d’Italia: “La proposta lanciata da Zaia di ridurre da 1400 a 1000 i posti letto, lasciare lo Iov dove sta, demolire la parte universitaria del vecchio ospedale, recuperare gli stabili messi meglio e realizzare un policlinico universitario con 1000 posti letto in città riprende quanto Fratelli d’Italia –Alleanza nazionale sta sostenendo da mesi con l’attivazione di un ‘apposita petizione cittadina.I progetti già pagati ci sono già e sono nei cassetti della Regione. Abbiamo già raccolto oltre 5000 firme in centro città e di fronte la sede dell’azienda ospedaliera per coinvolgere direttamente medici, operatori e utenti. La salute è al primo posto delle nostre attenzioni politiche nei confronti della cittadinanza e per questo bisogna pensare ad una nuova sede ospedaliera nell’area del giustinianeo, riedificandola con dei nuovi sistemi di costruzione, con una diversa logistica (ad esempio con dei sottopassi che colleghino le varie aree e valorizzino le mura). Questo per offrire a Padova un servizio d’eccellenza, e non solo, perché il Policlinico diventi “l’Ospedale del Veneto” d’eccellenza, dando anche il necessario sviluppo all’università (il Policlinico universitario rischia di perdere il suo primato per la concorrenza dell’Ospedale di Verona). La proposta di conservare l’ospedale nella stessa area risponde alle esigenze di tutti, dei cittadini, delle cliniche, dell’università, e a quelle di molti operatori del settore: spostarlo fuori città o in periferia avrebbe rappresentato per gli operatori sanitari e per le attività economiche collegate un problema non secondario. Ad esempio per le forniture ospedaliere e per il sistema alberghiero, servizi che attualmente nell’area di Padova Ovest – dove si era ipotizzata la costruzione del nuovo ospedale – non ci sono! Senza contare del risparmio che si avrebbe nel realizzarlo in città, nella stessa sede. La petizione continuerà per richiamare gli eletti, i Consiglieri regionali e comunali e alcuni baroni universitari che sembrano avere una posizione distante da questa idea. L’interesse primario è quello della salute e dell’efficienza dei servizi per i cittadini e non quello economico.”