La rotonda alla Stanga? Un lavoretto secondo Corrado Poli, urbanista

 

Sulla tanto celebrata rotonda a fagiolo in piazzale Stanga ad Padova rilanciamo l’analisi pubblicata su facebook dall’urbanista Corrado Poli.
Non sono di quelli che criticano il Sindaco leghista qualsiasi cosa faccia. Anzi penso che al di là dell’inaccettabile linguaggio discriminatorio e violento (cosa comunque non secondaria), non stia facendo peggio della precedente amministrazione; al pari di chi l’ha preceduto, recepisce passivamente quanto deciso altrove.

E allora il Sindaco proclama: “Fatti non parole” … e tutto quello che ne esce in termini politica del traffico è il fagiolo alla Stanga! L’amministrazione se ne vanta e forse migliorerà davvero la situazione precedente. Ma si tratta di un lavoretto che il geometra del Comune di Scaricalasino avrebbe svolto altrettanto egregiamente.
Ho l’età per ricordare come negli anni ottanta l’assessore Mario Liccardo affrontò in modo radicale e innovativo il problema del traffico della città. L’attuale struttura della circolazione, e di conseguenza quella urbana che oggi dipende dal traffico, derivano da scelte e progetti attuati sulla base di quelle intuizioni e piani antesignani. A parte l’idea generale di città, delle ZTL e della qualità ambientale, i consulenti di Liccardo su suo stimolo, (a) previdero la rete più estesa di piste ciclabili d’Europa (me lo sentivo ripetere all’estero da colleghi tedeschi e olandesi e Padova era conosciuta per questo … anche se delle piste ancora non c’era traccia); (b) il percorso del tram era individuato prima ancora che vi fossero i finanziamenti e avrebbe contribuito alla realizzazione di una visione coerente della città (in seguito le opere si fecero solo perché si trovavano i soldi per farle e l’importante era farle, non che servissero); infine (c) venne introdotto un sistema di semafori intelligenti coordinati in modo che viaggiando a velocità costante si sarebbe evitato di fermarsi ai semafori. E molte altre idee e progetti, ma soprattutto si proponeva un’idea coerente della circolazione e della città che oggi ci sembra normale e quasi naturale, ma che fu il frutto di una scelta e di un’idea pensata e (anche troppo) gradualmente attuata. 
Liccardo, come tutti gli innovatori, subì attacchi e persino insulti dai conservatori, ma dimostrò leadership e capacità di proporre quanto di più avanzato già si stava pensando e realizzando in Europa. 
Oggi il Sindaco si vanta per il “fagiolo” poiché da oltre vent’anni pensiamo che di meglio non si possa fare … e che pensare non vale la pena!