Tasse, per Confesercenti Padova il 30% fa fatica a pagarle, i vertici del commercio padovano alla denuncia dei redditi più “poveri” di un operaio

 

Nel giorno in cui la Confesercenti Padova lancia l’allarme tasse il Corriere del Veneto pubblica i redditi dei rappresentanti del mondo economico padovano in Camera di commercio. Con delle sorprese: ad esempio il presidente di Confesercenti Nicola Rossi che deve aver tirato parecchio la cinghia negli ultimi 12 mesi. Di poco superiore a 10 mila euro il reddito dichiarato. Va un po’ meglio in casa Ascom con Patrizio Bertin che non arriva a 35mila euro e il suo vice, Franco Pasqualetti, che dichiara la metà, 15.427 euro. Clicca per leggere l’articolo del Corriere del Veneto
Qui di seguito l’articolato comunicato di Confesercenti Padova

Giovedì 20 agosto scadranno i termini per il pagamento delle imposte relative alle dichiarazioni dei redditi 2014 con la sola maggiorazione del 0,40%. Considerato il periodo di ferie, la totalità dei contribuenti ha già definito le modalità di pagamento (se pagate) delle imposte.

L’osservatorio della Confesercenti padovana ha rilevato su 1519 tra imprese e lavoratori autonomi della provincia di Padova quanti hanno provveduto al pagamento delle imposte a luglio, quanti le pagheranno il 20 di agosto, quanti rateizzeranno fino a novembre e quanti infine non le pagheranno proprio o perché non hanno reddito, o perché non hanno la possibilità di pagarle.

I dati purtroppo continuano a segnare difficoltà, è l’amaro commento del Presidente Nicola Rossi,

I segnali di una, pur timida, ripresa dell’economia francamente tardano a vedersi nel mondo della piccola impresa padovana, in particolare quella che opera nel mercato interno. Commercianti, esercenti, artigiani, lavoratori autonomi, agenti di commercio ecc. sembrano non sentire ancora segnali di ripresa.

Sono preoccupanti infatti, i dati che emergono dall’osservatorio economico della Confesercenti padovana: oramai le imprese lavorano fino al 20 luglio per pagare imposte e tasse e solo dopo il 20 luglio cominciano a lavorare per se stessi.

Non solo esistono dei veri e propri ingorghi fiscali (al 20 di agosto l’Agenzia delle Entrate indica oltre 110 adempimenti) ma sempre di più diventa difficile pesa sulle nostre imprese la possibilità di fare fronte alle richieste fiscali di Stato, Regioni e Comuni.

Con il 20 di agosto le imprese si trovano a dover versare le ritenute IRPEF ed i contributi previdenziali dei dipendenti e collaboratori, l’IVA mensile o trimestrale, la 2^ rata INPS per titolare e famigliari, l’IRPEF, IRAP, IRES (saldo 2014 e primo acconto 2015) con la maggiorazione dello 0,4%, il diritto Camerale, l’eventuale adeguamento agli studi di settore o le imposte sostitutive per determinati regimi.

Un vero e proprio ingorgo di scadenze alle quali oramai sono molti gli imprenditori non più in grado di fare fronte.

Con questa scadenza, dichiara il Presidente Rossi, possiamo toccare con mano le difficoltà finanziarie incontrate dalle nostre imprese nonché impietoso è il confronto con la situazione dello stessa scadenza agosto 2014.

Ebbene, continua Rossi, secondo i dati rilevati su 1519 tra società, ditte individuali, lavoratori autonomi, ben il 13% non pagherà le imposte risultanti, e non per volontà politica o per protesta me per il semplice motivo di non avere i soldi per pagare.

Diminuisce la percentuale delle imprese che hanno pagato a luglio senza maggiorazione (-1%) diminuisce anche la percentuale di coloro che hanno rateizzato le imposte fino a novembre (-5% passando dal 43 al 38%) in diminuzione anche coloro che pagano tutto ad Agosto (-3%) cresce del 5% la percentuale di coloro che neanche hanno chiesto la rateizzazione sapendo che non sarebbero in grado di pagare.

Il dato, se rapportato al mondo delle imprese del commercio del turismo e dei servizi padovane, risulta che almeno 10 mila piccole imprese in questi settori non sono in grado di pagare tutte le imposte.

La situazione finanziaria gravissima è documentata anche dalle altre scadenze: l’11% non è in grado di pagare l’IVA, il 31% non paga i contributi previdenziali per se stesso e per i propri familiari mentre. Seppur tra mille difficolta si continuano a pagare contributi ed imposte per i dipendenti (7%)

Parlare di ripresa in questa situazione sembra quasi una presa in giro, continua il Presidente Rossi, è evidente che seppur di fronte ad una serie di interventi positivi, sul lavoro dipendente ad esempio, la situazione continua ad essere gravissima. Sono tantissime le attività commerciali che sopravvivono in attesa di tempi migliori. Occorrono interventi immediati per rilanciare i consumi interni, come ad esempio la nostra proposta di un patto generazionale che permetta ai lavoratori anziani di andare in pensione in cambio di assunzioni di giovani, va alleggerito il carico fiscale delle imprese (gravato oramai dalla tassazione locale aumentata del 100% dal 2008) bisogna agire con più coraggio sulla leva degli investimenti: chi investe in azienda in innovazione, ristrutturazione, personale, marketing va premiato.

 

Tabella 1

 

modalità di pagamento IRPEF/IRES/IRAP  imprese

Provincia di Padova

modalità di pagamento   

anno 2015 (dic.2014)

anno 2014 (dic.2013)

variazione %

Versamento totale a luglio senza maggiorazione

6%

7%

-1%

Versamento ad agosto con maggiorazione 0,40% importo totale

30%

33%

-3%

Rateizzazione fino a novembre

38%

43%

-5%

Nessuno versamento per impossibilità

13%

6%

7%

Non dovevano versare

11%

8%

3%

Altre situazioni non verificabili

2%

2%

0%

Fonte: osservatorio economico Confesercenti Padova – dati su 1.519 piccole e medie imprese provincia di Padova- settori commercio-turismo- servizi alle imprese- servi alle persone

Tabella 2

 

% non paganti altre tasse e imposte – imprese                                                dati relativi alla scadenza del mese di Agosto 2014

Città di Padova e Provincia

IVA – versamento trimestrale/ mensile

11%

INPS -contributi diretti titolare e collaboratori

31%

INPS -quota aggiuntiva per superamento reddito minimo

8%

INPS- ritenute d’acconto su lavoro dipendente

7%

Altre ritenute d’acconto

8%

   

fonte: osservatorio economico Confesercenti Padova – dati su 1.519 piccole e medie imprese provincia di Padova- settori commercio-turismo- servizi alle imprese- servi alle persone

Tabella 3

 

numero contribuenti per tipologia di reddito

Provincia di Padova

 

anno 2014  

anno 2013

variazione %

Numero totale contribuenti

     660.170

     644.884

2,4%

Redditi da lavoro autonomo

       15.450

       15.542

-0,6%

Redditi da impresa ordinaria

         4.338

         4.800

-9,6%

Redditi da imprese semplificata

       28.782

       29.334

-1,9%

Redditi da partecipazione

       48.152

       49.328

-2,4%

Reddito da lavoro dipendente e assimilati – Frequenza

     345.896

     349.737

-1,1%

Reddito da pensione – Frequenza

     224.916

     226.963

-0,9%

elaborazione Confesercenti Pd su dati Ministero finanze  (dichiarazioni 2014 e 2013)

n.b. non sono indicate le dichiarazione per redditi da fabbricati