Mantovani smonta le accuse della CGIL: “In cassa integrazione meno del 10% della forza lavoro”

 

Coge Mantovani esprime profondo stupore per la conferenza stampa indetta questa mattina di fronte alla sua sede in via Belgio 26, a Padova, da Fillea CgilPadova e Venezia, Filca Cisl Padova-Rovigo e Venezia, e Feneal Uil area vasta Veneto.
L’Azienda, infatti, aveva concordato con i rappresentanti dei lavoratori di fare insieme il punto della situazione il prossimo 20 dicembre, occasione in cui sarebbe stato confermato il pagamento della mensilità di novembre e garantita l’erogazione delle tredicesime entro la prima decina di giorni di gennaio 2019, come previsto da termini di legge. Si sottolinea poi che, degli oltre 90 lavoratori impiegati in Coge Mantovani, solo 8 persone (meno del 10% del totale) si trovano attualmente in cassa integrazione, mentre tutti gli altri lavorano regolarmente.

Coge Mantovani stigmatizza, perciò, la decisione dei sindacati di indire un’assemblea dei lavoratori (a cui ha partecipato solo una minima parte dei lavoratori) e una conferenza stampa.

L’evento di questa mattina, a prescindere dalle intenzioni,  rischia di porre seri ostacoli sul percorso di rilancio in corso che prevede ulteriori ingenti finanziamenti da parte degli azionisti, oltretutto in un quadro di totale incertezza contrattuale determinato da un lato dal ricorso della Ing. E. Mantovani Spa ad un concordato tradizionale invece del previsto art. 182 bis e dall’altra dalla non veridicità dei contratti del valore di 193 milioni di euro che avrebbero dovuto passare in dote alla stessa Coge.

L’iniziativa dei Sindacati getta discredito ed incertezza sul nuovo progetto determinando nei fornitori e nelle banche, già duramente colpiti dalla crisi della Ing. E. Mantovani Spa, comportamenti conservativi che sicuramente potranno incidere  negativamente sul cash-flow della società.

In Italia, Coge Mantovani continua a sostenere il proprio diritto a prendere parte ai lavori per la realizzazione del sistema di paratie mobili, note come Mose e delle infrastrutture connesse, attività da cui è esclusa per una decisione dei Commissari che contrasta con la stessa Camera di Commercio di Venezia, che considera Coge Mantovani socia di primo livello, a tutti gli effetti, del CVN.  L’azienda fa sapere che i propri legali stanno agendo per il riconoscimento dei suoi diritti.

 

La necessità di avviare la CIG è conseguenza del rifiuto al subentro di Coge Mantovani nei contratti del Mose, conseguenza anche del mancato rispetto della Ing. E. Mantovani Spa, alla restituzione, come previsto nel contratto sottoscritto con la nostra società, degli anticipi già percepiti sui contratti in cui la nuova Società sarebbe dovuta subentrare.

Coge Mantovani è comunque impegnata in Italia nei lavori al terminal di Fusina, a Venezia (Venice Ro Port Mos), dove ha acquisito una commessa per 11 milioni di euro, nella manutenzione della Protonterapia di Trento e dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, nonché in lavori infrastrutturali di modesta entità, a Pontoglio (BS) e  per ANAS in Emilia.

Coge Mantovani però è impegnata seguendo il proprio progetto industriale, soprattutto sullo scenario internazionale. In Romania, è protagonista nella costruzione di nuove infrastrutture, per circa 35 milioni di euro, per il porto di Costanza, il più grande del Mar Nero e uno dei maggiori a livello europeo, ed in un prestigioso intervento nel l porto di Dublino in Irlanda. Altre commesse sono state aggiudicate in Albania, per lavori stradali, ed in Slovacchia, per la costruzione di un gasdotto.

Di grande interesse sono anche i progetti futuri, sui quali la Società è fortemente impegnata. In particolare, Coge Mantovani si è qualificata, unica società italiana, per la realizzazione del Nuovo Porto di Algeri a Cherchell, che grazie all’ingente investimento di 6 miliardi di dollari sarà fra i più importanti hub marittimi del Mediterraneo, in partenariato con il Consorzio algerino  Méditerranéenne des Travaux Maritimes (Meditram).

Coge Mantovani, inoltre, è impegnata anche nel progetto per la realizzazione di un collegamento in alta tensione fra Bielorussia e Polonia insieme a Siemens ed altri importanti partners .

Infine, in relazione alla presunta “operazione Parma”, si precisa che il contratto d’affitto ebbe una durata di appena 15 gg e ne fu sancita la nullità per inadempienza della parte affittante, sia per la non veridicità del portafoglio lavori, e soprattutto poiché da parte dell’Affittante non era stata correttamente avviata la procedura peritale di trasferimento delle SOA , rendendola quindi impossibile. Questi i fatti !!!!

Nonostante tutti gli ostacoli evidenziati, la Società è determinata a proseguire nello sviluppo del progetto industriale di Coge Mantovani.