Mercoledì al cimitero Maggiore l’ultimo saluto a Tina Ciccarelli, io la ricordo così

 

tina ciccarelli salvuccio riina“Lei  non me la racconta giusta”. Mi diceva così Tina, puntandomi gli occhi azzurri in faccia, dal basso verso l’alto, ma in una maniera che quello piccolo mi sentivo io, che pure la sopravanzavo di un bel po’. Perchè sapevo che a Tina non gliela potevo raccontare in una maniera diversa dalla realtà cruda. E crollavo tutte le volte che provavo a raccontarle che andava tutto bene, che non ero lì per portarle una brutta notizia, in una vita sempre di fretta il quarto d’ora che passavo quando avevo qualcosa da portare per i suoi poverelli, nell’appartamento di Sacra Famiglia dove mi accoglieva in cucina e mi preparava un ottimo caffè, era un quarto d’ora fuori dal tempo. Perchè Tina Ciccarelli mi riportava fuori dalla frenesia del mondo e delle cose quotidiane e, sembrerà assurdo a chi non l’ha conosciuta, mi conduceva sulla via di una semplicità francescana. Ecco, io credo che questa donna piccola e atea sarebbe piaciuta al francescano d’Assisi.
Se l’avessi paragonata a un santo in vita, mi avrebbe rincorso brandendo una ciabatta, ridendo di gusto come faceva spesso quando la abbracciavo salutandola. Era forte Tina, e tra le tentazioni del mondo, non le interessavano nè denaro nè potere o arruffianamenti con la politica: cedeva solo ai peccati di gola, ti dava sempre appuntamento da Giovanni, e nonostante il diabete prediligeva un riccio di burro sul bollito dopo un abbondante primo.
“Tina hai il diabete, mangi più di me” le dicevo. Dai tasi, che la vita è un attimo e qualche gioia bisogna prendersela” mi controbatteva lei. Rideva con gli occhi che diventavano una fessura come quelle dei gatti quando sbadigliano. E mi accarezzava gentile e materna.
Ciao Tina, vengo se posso mercoledì mattina alle 10.45 al Cimitero Maggiore, e se non riesco lascio queste poche righe per dire che per me eri un gigante. E che Padova forse non sa neanche quanto bene hai seminato in questi anni. Ma quelli che ti hanno conosciuto certamente quel bene se lo portano nel cuore.