Mose: la E. Mantovani Spa prenota il concordato in tribunale per dare continuità all’azienda che sta realizzando le dighe mobili

 

I vertici della Mantovani Spa, principale azienda tra quelle del consorzio che sta realizzando il Mose a Venezia ha deciso di portare i libri contabili in tribunale, chiedendo all’autorità giudiziaria di porre rimedio ad una situazione fiaccata dalla crisi, dalle vicende connesse alla realizzazione delle dighe mobili che ha reso sempre più complicata la quadratura dei conti. Questa la nota diffusa dalla proprietà del gruppo:
La necessità di garantire il rispetto dei diritti dei creditori ed uno svolgimento ordinato ed efficiente della composizione della crisi aziendale, hanno portato Impresa di Costruzioni ing. E. Mantovani S.p.A. a presentare ricorso al Tribunale di Padova ex art. 161 sesto comma, cosiddetta domanda prenotativa di concordato in continuità aziendale.
Cause della decisione assunta dall’organo amministrativo della società, sono stati l’acuirsi della situazione di tensione finanziaria causato dai mancati incassi degli ingenti crediti che la società vanta nei confronti dei committenti Consorzio Venezia Nuova e Expo 2015, unito a comportamenti da parte degli Amministratori Straordinari del Consorzio Venezia Nuova divenuti sempre più ostili e conflittuali nei confronti dei maggiori consorziati, in primis la Mantovani.
Tali circostanze, che perdurano oramai da alcuni anni, hanno finito per pregiudicare la continuità societaria delle imprese socie del Consorzio e, fatto ancor più grave, hanno determinato la sostanziale interruzione dei lavori e messo a rischio il regolare completamento dell’opera.
La decisione dell’azienda ha la chiara finalità di proteggere il percorso da tempo avviato, finalizzato al raggiungimento di un accordo di ristrutturazione del debito a sensi dell’articolo 182 bis, accompagnato da un dialogo coi propri creditori che la società ha costantemente assicurato in questi anni.
Nell’ambito di tale percorso, il ramo aziendale relativo all’attività di costruzione è da qualche mese affittato ad altra società.
Il piano dell’azienda prevede un programma di valorizzazione in continuità aziendale di progetti di sviluppo infrastrutturale, in parallelo al realizzo dei crediti pregressi e la dismissione di importanti attivi, immobiliari e di partecipazioni“.