Movimento 5 stelle: il made in Veneto va difeso dall’embargo verso la Russia

 

Il Made in Veneto rischia di finire nel tritacarne dell’embargo russo e deve essere difeso a tutti i costi. A dirlo sono i parlamentari veneti del Movimento 5 Stelle, che esprimono grande preoccupazione per i risvolti economici legati al blocco delle importazioni proclamato dal presidente russo Vladimir Putin.
I primi “conti” riguardanti le ripercussioni parlano di almeno 100 milioni di fatturato in meno per l’economia regionale, con un enorme peso sul settore agricolo e ortofrutticolo. A pagare lo scotto della situazione internazionale sono anche grandi marchi dei formaggi dop, come pure i prosciutti e le altre eccellenze venete note in tutto il mondo.
A questa situazione contingente si somma il momento di difficoltà in cui versano molte aziende venete, che fino a poche settimane fa riuscivano a mantenere i bilanci in attivo solo grazie alle esportazioni.
«E non sono certo gli 80 euro di Renzi a far la differenza in questo momento – sottolineano i parlamentari veneti del Movimento 5 Stelle – per non parlare del fatto che Renzi stesso si è dimenticato del Veneto appoggiando apertamente la politica estera dell’Unione Europea pur di far conquistare la poltrona degli esteri europea al ministro Federica Mogherini. La sola idea che la nostra economia subisca danni a causa di una poltrona è inaccettabile».
«L’Italia e l’Europa devono difendere anche il Made in Veneto con ogni mezzo – ribadiscono i parlamentari veneti del Movimento 5 Stelle – inoltre va mantenuta alta l’attenzione sui prodotti europei ed extracomunitari non verificabili che vengono rifiutati dalla Russia e che potrebbero essere dirottati sul Veneto, con ripercussioni gravissime per l’economia locale».