Nuovo ospedale? Nuovi ospedali? Si fa presto a dire Boston

 

Si fa presto a dire Boston e si fa presto a dire “facciamo due ospedali in centro come là”. Peccato che, ammesso che esista un “centro” come intendiamo noi italiani abituati a piccole città, a Boston, di ospedali lì, a dirla tutta, ce ne sono almeno una dozzina. Questa è la cartina di quello che arbitrariamente possiamo individuare come il centro di Boston. Di ospedali se ne contano 5. (Clicca qui per vedere la classifica degli ospedali dell’area metropolitana di Boston). “Boston è gemellata con Padova, facciamo come da loro” ha detto il sindaco Massimo Bitonci – clicca qui per leggere l’articolo del Mattino di Padova – rispondendo di fatto picche alla proposta di mediazione di Zaia (che poi per chi conosce bene la vicenda non era altro che una riproposizione del progetto già in discussione da anni tra Comune, Università e Regione).

Va aggiunto inoltre che il numero di 17 ospedali nella zona di Boston si spiega con un motivo ben diverso da “in centro è bello” che verrebbe da pensare a uno che non sia molto preparato o magari solo un po’ provinciale. La sanità negli Stati Uniti è un business privato enorme, basato su un sistema di mutue collegate al posto di lavoro, fondazioni private e che solo in parte vede la partecipazione del pubblico.

Da qui il numero di 77 ospedali nell’area metropolitana di Boston, che alla fine è mezzo Massachusset ed ha una popolazione comparabile con quella del Veneto. Certo spiegarlo a chi magari ha una scarsa dimestichezza con una visione globale delle questioni e magari si sente in terra straniera già fuori dal Veneto, è un altro paio di maniche.

Alberto Gottardo