Se Padova fa schifo è anche un po’ colpa nostra: storia di bottiglie e di erbacce e un appello all’assessore Gallani

 

Questa è una storia minima, fatta di sciatteria pubblica, di un minimo magari di senso civico e di un po’ di amore per la nostra città. Succede che da alcuni giorni nel parcheggio del centro sanitario di via Temanza si trovano, durante il fine settimana, un gruppetto di giovani del far east, credo filippini o giù di lì. Bevono una o più birre Nastro Azzurro da 66cl e accompagnano le chiacchiere con delle olive denocciolate in vasetto da mezzo chilo. Perché so che tipo di birra e quale snack prediligono? Perché hanno appoggiato le bottiglie vuote e i vasetti che un tempo contenevano le olive dentro e sotto i cestini del parcheggio, che vengono svuotati sì e no una volta ogni paio di settimane. Potevano buttarli nella campana azzurra per vetro e lattine a cinquanta metri. Ma non lo hanno fatto. Io avrei potuto lamentarmi degli stranieri che vengono qua a creare degrado. Loro non sono stati dei buoni cittadini, e la prossima volta che li incontro glielo spiego. Io però non sono un leone da tastiera ed allora mi sono fatto dare un paio di guanti da mia moglie ed ho provveduto a fare un po’ di pulizia, comprese le bottiglie che erano state infilate a testa in giù nei cestini, stracolmi da giorni. Non voglio nessun plauso: scrivo questa piccola storia solo per significare che magari le cose possiamo risolverle in maniera sussidiaria.
Ieri sono stato anche per lavoro in via Savonarola, all’angolo tra via Petrarca e via Savonarola prima di Ponte Molino c’è una bella torre eretta circa otto secoli fa da Ezzelino da Romano. Ai piedi di quella torre ci sono alcune attività commerciali tra cui un fiorista. Ebbene venti metri dopo la vetrina del fiorista proprio ai piedi della torre sono nate un certo numero di piantine infestanti. Ora a me piacerebbe che quei commercianti indossassero un paio di guanti e facessero la stessa cosa che ho fatto anch’io. Garantisco, dà una certa soddisfazione.
Sarebbe più facile dire “deve prendersene cura il Comune”. Sarebbe forse anche legittimo in effetti. Ma non cambierebbe le cose. La nostra città diventerà subito più bella se ognuno di noi il sabato o la domenica prenderà un paio di guanti e farà qualcosa di utile per gli altri.
All’assessore Chiara Gallani chiedo invece di prendere la bicicletta e dare un’occhiata giù da Ponte Molino. Vedrà che il livello dell’acqua è molto basso nonostante le piogge di questi giorni, e le alghe stanno prosperando oltremisura, arrecando credo una certa difficiltà di respirazione alle carpe ed agli altri pesci che vivono in quel tratto di canale. Ecco, non mi ricordo più se il tronco maestro, credo che si chiami così quel tratto di fiume  che arriva poi alle Porte Contarine, sia di competenza comunale o del Genio. Ma anche mettendomi i guanti non riesco ad aprire le chiuse al Bassanello per far passare un po’ più di acqua.
Questo sì, assessore, deve farlo lei. Io al massimo posso supplire sabato prossimo ai commercianti di via Petrarca e togliere un po’ di erbacce da sotto la torre.

Alberto Gottardo