Pensierino di fine anno sul Calcio Padova e su qualcosa che non torna oltre il calcio scommesse

 

Brutto fine anno per i tifosi del Padova sempre più preoccupati dalle notizie che ogni giorno arrivano sul conto della squadra. Non quella di quest’anno, le cui partite sono tutte regolari. Ad essere messa in discussione è la condotta sportiva del Padova nello strano finale di campionato 2009/10. In particolare una gara, Padova Albinoleffe che a chiunque fosse allo stadio quel giorno, sarà risultata quantomeno balorda. E non fu l’unica di quell’anno: ero allo stadio Menti quando tutti i tifosi presenti, sia quelli di fede biancoscudata che quelli vicentini gridavano “Vergogna” di fronte a due squadre che non tirarono mai in porta durante tutto il secondo tempo nonostante il portiere del Vicenza fosse piegato in due da un doloroso mal di schiena. Non so come andrà a finire, spero che alla fine le parole di Gervasoni sul Corriere della Sera siano solo una fantasia. Ma a leggerle ed a pensare a quel Padova albinoleffe qualcosa mi torna. Dice Gervasoni: «Italiano (Vincenzo Italiano, giocatore ex Chievo oggi al Padova, ndr) aveva confidato che il Padova aveva comprato la partita con l’Albinoleffe alla fine del campionato 2009/2010… Ho appreso inoltre da Rickler (ex compagno di Gervasoni a Piacenza, oggi al Bologna, ndr) che in occasione del campionato 2009/2010, nella partita Mantova-Modena, terminata con il risultato di 1 a 1, la squadra ospite prese una somma di denaro da parte del Padova al fine di non perdere la partita».
Dopo questa ennesima tornata di inchieste, intercettazioni e veleni, di cui il Padova per altro è più vittima che altro (vedasi le gratuite illazioni su Padova Atalanta) tornare all’Euganeo sarà un po’ più triste. Perchè rimarrà per un pezzo il dubbio se l’esultanza del bomber di turno sia vera, o se sia tutta una grande fiction. Peccato, perchè di tifosi veri, che ci credono al Padova, alla sua storia ed ai suoi colori ce ne sono tanti. E’ in momenti calcistici come questi che mi mancano Gildo Fattori, Cuicchi, Montrone e Nanu Galderisi all’Appiani. Forse sono io che sto diventando vecchio e brontolone, ma questo calcio inizio a non riconoscerlo più.
Si dirà che anche in quegli anni c’era il calcio scommesse e certe partite aggiustate, e che le due cose non vanno confuse. E’ vero però c’erano partite che hanno segnato una generazione, come quel Padova Ascoli di un 13 giugno talmente lontano che anche le bandierine di plastica del Mattino e l’elicottero biposto che lancia il pallone in campo me li ricordo in bianco e nero. E ancora prima, purtroppo me lo hanno solo raccontato, c’era Ezio Vendrame, che faceva morire d’infarto (purtroppo letteralmente) la gente all’Appiani. Ed allora se l’Euganeo è così brutto forse non è solo colpa del grigio del cemento e dei black out, forse qualcosa si è spento in campo. Lo stadio verrà migliorato, lo ha promesso il sindaco Zanonato nella conferenza stampa di fine anno. La tifoseria è già al top, con una media di spettatori che meriterebbe la serie A. Per il resto tocca a Cestaro, Foschi, Sottovia e soprattutto agli undici che scendono in campo. Una volta li chiamavamo leoni …

Alberto Gottardo