Più che un Albero di Natale: all’Università il “regalo” dell’Atelier artistico Down Dadi

 

Attenzione ai particolari, consultazioni critiche sulla collocazione degli oggetti, lavoro di squadra in perfetta armonia. Non sono passati inosservati i quindici ragazzi che hanno allestito l’Albero di Natale all’ingresso di Palazzo Storione, cuore dell’Amministrazione centrale dell’Ateneo patavino. Per nulla distolti dal via vai e da coloro che si sono fermati ad ammirare o fare domande, hanno portato a termine l’allestimento natalizio donando un tocco di bellezza alla nostra Università. Del resto è dal 2013 che il Laboratorio/Atelier artistico DOWN DADI crea oggetti, realizzate persone con disabilità, che non abbiano i connotati del “disagio”, ma della creatività. Nato con un piccolo gruppo di ragazzi con Sindrome di Down che volevano apprendere abilità lavorative e sociali da spendere poi in vari luoghi di lavoro, il laboratorio è diventato una palestra per apprendere abilità lavorative, tecniche e modalità di lavoro, ma anche un luogo dove la creatività prende forma e diventa un prodotto apprezzato e richiesto dai clienti.
Ed è stato un regalo particolarmente apprezzato quello d’Associazione alla nostra Università che coniuga due valori che dovrebbero essere consueti in ogni società, senza bisogno di specificazione o giustificazione etica: sostenibilità ed inclusione.

«L’università di Padova, quest’anno, ha scelto di festeggiare il Natale con un albero sostenibile e inclusivo – dice Gioia Grigolin. Dirigente Area Comunicazione e marketing – . Sostenibile perché gli alberi veri non inquinano l’ambiente e alla fine delle festività possono tornare al loro ambiente naturale e continuare a regalare ossigeno, quindi vita, al nostro pianeta. Inclusivo perché le bellissime decorazioni che lo impreziosiscono,  dell’Associazione DOWN DADI, sono il frutto tangibile e concreto di un progetto di valorizzazione lavorativa di persone con disabilità intellettiva. Due messaggi importanti, che l’Ateneo ha scelto di veicolare attraverso un simbolo collocato proprio nel cuore della propria amministrazione centrale, a Palazzo Storione».

“Abbiamo aderito entusiasti alla chiamata dell’Università, perché il dialogo e l’interazione con le realtà del territorio sono elementi fondamentali della filosofia di Down DADI – dice Patrizia Tolot, Presidente della Cooperativa Vite Vere Down DADI – e siamo felici che in un luogo significativo come la sede della nostra Università da questa mattina ci sia un pezzettino di noi. Concetti come accettazione, integrazione ed inclusione sono sempre dati quasi per scontati quando si parla di Disabilità, ma sono poi davvero declinati nella vita delle persone?  Poco. Noi della Cooperativa Vite Vere Down Dadi – conclude Zanella – abbiamo per questo messo concretamente in atto un modello di vita che partendo dalla nascita accompagni la persona con Disabilità Intellettiva ad una vita adulta davvero degna di essere definita tale, fatta di relazioni, affetti, di una casa propria, di lavoro ma anche di hobbies e passioni. È proprio grazie ad esperienze come la vostra ogni giorno possiamo aggiungere piccoli ma importanti tasselli al grande progetto per una vita attiva, in continuo cambiamento ed evoluzione, come le vite splendidamente normali di ciascuno di noi.”