Politici sindacati ed aziende mobilitati contro il taglio della Regione

 

***Comunicazione a cura del Comune di Padova***Una mobilitazione regionale la seconda settimana di gennaio e un manifesto comune da affiggere nelle città venete. Queste le decisioni della riunione indetta dal vice sindaco di Padova Ivo Rossi in relazione all’annunciato taglio dei trasferimenti dalla Regione alle aziende di trasporto del 25%. Tutti  tratteggiano uno scenario apocalittico: biglietti più cari, meno corse, licenziamenti, più auto sulle strade, intasamenti e inquinamento.
“La situazione è drammatica – ha detto l’assessore del Comune di Venezia, Ugo Bergamo – i tagli non sono applicabili nell’immediato, e nemmeno l’aumento delle tariffe lo è. La Regione ha gestito questa partita con disinvoltura, furbizia e leggerezza”. Dello stesso avviso anche il vice sindaco di Padova Ivo Rossi che ha aggiunto: “mentre le altre regioni tagliano in trasferimenti non più del 5 per cento ed alcune, come il Friuli Venezia Giulia taglia zero, la Regione Veneto con questa manovra porta il Veneto ad una situazione più vicina al nord Africa che all’Europa”. “E sì che in Europa ci siamo – ha rincarato – dato che i cittadini contribuiscono alle spese del trasporto pubblico per più del 40 per cento. Un tasso che non merita di essere penalizzato da un aumento dei biglietti”.
Una maniera per evitare il taglio dei trasferimenti, secondo il presidente nazionale delle aziende di trasporto pubblico, Astra, esiste. “Basterebbbe che la Regione Veneto – ha detto Marcello Panettoni – destinasse alla contribuzione verso il trasporto pubblico i 35 milioni di euro che risultano dallo stanziamento di 400 milioni di euro già deciso dal Governo. Se questo non accadrà rischiamo di passare dall’allarme rosso per le ex municipalizzate ad una situazione di lacrime e sangue – ha concluso – con licenziamenti inevitabili tra i lavoratori e aumento altrettanto inevitabile e doloroso di biglietti ed abbonamenti”.