Regionali Veneto: sondaggio Fabbrica Politica. Zaia all’80%, disastro centro sinistra. Sorpresa Partito dei Veneti sopra il Movimento 5 stelle

 

Regionali Veneto, sondaggio di Fabbrica Politica: “Zaia supera l’80 per cento e se si votasse domani solo cinque formazioni politiche piazzerebbero dei rappresentanti a palazzo Ferro Fini”.
È quanto emerge dall’ultima analisi del sondaggio condotto nel corso dell’ultima settimana dall’agenzia veronese di marketing politico “Fabbrica Politica”.

Secondo l’indagine demoscopica telefonica a cui hanno risposto una rappresentanza degli aventi diritto al voto in Veneto, quattro elettori su cinque hanno intenzione di votare per Luca Zaia attraverso la preferenza a una delle liste collegate. Più di un elettore su 3 (36,8%) voterebbe per la lista Zaia. A poca distanza le intenzioni di voto per Lega – Salvini Premier (31,4%) mentre conferma il boom sfiorando la doppia cifra Fratelli d’Italia (9,7%) e subito sotto la soglia del 3% Forza Italia (2,8%). Totale 80,7%.
All’opposizione rimarrebbero le briciole con solo il Pd capace secondo il sondaggio di portare un piccolo drappello (al massimo 5 consiglieri regionali) a Palazzo Ferro Fini, con la coalizione che sostiene Arturo Lorenzoni che non riuscirebbe ad andare sopra il 12,7% e le liste collegate all’ex vice sindaco di Padova che oscillano intorno al punto percentuale.
Fuori dai giochi persino il Movimento 5 stelle che non supererebbe il 2% e Italia Viva allo zero virgola.

In questo scenario apparirebbe addirittura un successo quello del Partito dei Veneti, accreditato dal sondaggio a un potenziale 3,8%. Risultato che gli permetterebbe di fare almeno 1 eletto, unico partito regionale a ottenerlo fuori dai due principali schieramenti.
Irrilevanti le altre sigle sondate, tra cui la lista che fa capo all’ex parlamentare del Partito Democratico Simonetta Rubinato, i No Vax e il partito ecologista.

“Per noi il sondaggio diffuso da Fabbrica Politica stamattina è la conferma che il Partito dei Veneti sta andando nella giusta direzione: saremo la grande sorpresa delle prossime elezioni regionali. Ogni giorno centinaia di veneti ci manifestano la loro adesione, e sono gli stessi che si sentono traditi dalla Lega ormai partito nazionalista ed a trazione romano – sudista e dal Movimento 5 stelle che ha fatto di tutto per inceppare l’autonomia voluta da oltre due milioni di veneti – spiega Antonio Guadagnini, candidato alla presidenza del Veneto con la lista autonomista-indipendentista “Partito dei Veneti” che raggruppa nove formazioni del mondo che mira all’autogoverno del Veneto”.
“Logicamente abbiamo dovuto rompere una inerzia sul piano comunicativo e ringraziamo il tgr regionale RAI e i quotidiani locali che stanno rispettando con grande precisione e lealtà la par condicio. Luca Zaia é stato sovra esposto da 135 dirette consecutive a reti private unificate, ma guardi bene quel risultato del sondaggio perché l’effetto del doping catodico sta finendo e da qui al 20 settembre non può che perdere terreno. Sarebbe a mio avviso grave se infatti le proiezioni del sondaggio si avverassero: percentuali così ci sono state solo nei regimi comunisti, mai in nessun paese liberale.
Noi ci impegniamo al massimo per continuare a recuperare terreno mentre appare chiaro che a Lorenzoni e compagni basta arrivare secondi, ma fossi in loro inizierei a preoccuparmi di aver fatto male i conti anche su tale piazzamento – aggiunge Antonio Guadagnini – abbiamo compiuto un lavoro capillare sul territorio in queste settimane, proponendo candidati che arrivano da esperienze civiche di qualità. Basti pensare alla candidatura a Venezia del professore Stefano Zecchi che porta il nostro partito nei sondaggi comunali a superare il 7%. In tutte le circoscrizioni candidiamo sindaci ed amministratori locali appartenenti al mondo che crede nell’autonomia come primo passo verso una auto determinazione del popolo veneto analogamente a quanto avviene nella provincia autonoma di Bolzano che attraverso l’SVP è sempre riuscita anche a Roma ad avere il rispetto da parte di ogni governo delle proprie prerogative. Un partito territoriale a cui ci ispiriamo ed a cui guardiamo con reciproca stima. Il 20 e 21 settembre la vera sorpresa all’apertura delle urne sarà il nostro partito, nato in Veneto per prendere ordini solamente dai veneti: chiediamo ai nostri concittadini un atto di fiducia. Noi non tradiremo l’autonomia votata tre anni fa da oltre 2 milioni di veneti”.