Se anche Oliviero Toscani dice stupidaggini banali siamo proprio messi male

 

Quando uno come Oliviero Toscani inciampa in una serie di stupidaggini da bar fa sempre un po’ più di tristezza. Guardando questo video (clicca qui per aprire il collegamento) non si può rimanere indifferenti, specie se si è amato in passato le sue campagne comunicative geniali, o il coraggio di definire “diarrea mentale” alcune affermazioni dell’allora sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini (e venne assolto, clicca per approfondire). Su un punto Oliviero Toscani ha ragione: benvenga la crisi, ci aiuterà a cambiare. Lo dice ai microfoni di Report Time la rubrica del programma di Rai Tre ospitato dal Corriere.it. Dice cose sacrosante, del tipo che i veri poveri sono altri, come quelli che muiono di fame in Africa, cose vere, peccato che siano dette dal pulpito spagliato: da uno che parla dall’alto del suo agiato status sociale. Mi piacerebbe che facessimo una prova, che andassimo a vivere tre giorni per strada insieme, forse cambierebbe idea. Credo che se “faccia di merda, c’è gente che in Africa sta peggio di te” Oliviero Toscani lo dicesse ad uno senza casa che mangia da suor Lia in stazione a Padova  probabilmente nella migliore delle ipotesi prenderebbe un calcio nel culo. E poi dice una serie di stupidaggini, e da uno come lui un po’ più di intelligenza sarebbe lecito aspettarsela. (clicca qui per vedere la video intervista)
Stupidaggine numero uno: “La crisi ce l’ha chi la vuole, io non ce l’ho la crisi, non sono mai entrato in banca in vita mia non mi interessa”. Chiaro, anch’io se fossi Oliviero Toscani non avrei bisogno di entrare in banca: basta la carta di credito e la consapevolezza che comunque vada nel conto i soldi ci saranno sempre. Ma se hai un mutuo, delle bollette da pagare e un reddito diverso da quello di Oliviero Toscani probabilmente la prospettiva cambia.
Stupidaggine numero due: “Eliminerei la pensione a tutti quelli che hanno scelto il proprio lavoro”. Certo, se questo lavoro è ottimamente retribuito e ti permette di non dover andare mai in banca a chiedere un mutuo (vedi punto precedente). Altrimenti è durissima visto che nel 2049, quando andrò in pensione io, percepirò, sempre che le condizioni non peggiorino ulteriormente, il 60% dell’ultimo stipendio. E non avrò un patrimonio che mi permetta di “occuparmi di altro” come invita a fare Oliviero Toscani, che la sua pensione la passerà in Toscana a coltivare vigne.
Sembra di sentire a tratti l’accento di Beppe Grillo. Peccato.