E Sergio Giordani disse “Se andiamo avanti così giovedì andiamo a casa tutti”. Nervi tesissimi in maggioranza

 

Un po’ farsa, un po’ tragedia e un pizzico commedia degli equivoci. Ad ascoltare le indiscrezioni delle vicende interne a Palazzo Moroni che filtrano con spifferi che assomigliano a turbini di tempesta c’è da rimanere basiti. Tra riunioni, foghi al bar e telefonate di fuoco, sono state 24 ore davvero dure per il sindaco Sergio Giordani e chi deve dargli una mano a tenere a bada una base sempre più scontenta e una pletora di consiglieri ed assessori sempre più litigiosa. Scricchiola il ponte tra la civica di Sergio Giordani e quella di Arturo Lorenzoni, con crepe già esistenti al momento del varo della struttura politica che si sono allargate e di molto durante quest’anno di amministrazione.
Primo casus belli: le dichiarazioni attribuite dal Gazzettino all’assessore comunale alla Cultura Andrea Colasio all’indomani della spaccata al caffè Pedrocchi. Smentite tali affermazioni dallo stesso assessore. Aveva scritto Maturo Giacon che “non so se si tratta di bande o extracomunitari” ed ancora “tocca al ministro dell’Interno mettere fine a questo fenomeno”. Apriti cielo per due motivi. Il primo e principale: gli investigatori hanno stretto il cerchio intorno all’indiziato dei furti ed hanno smentito quella ipotesi. Il ladro accusato del furto sarebbe un italianissimo lombardo di Alzano Lombardo.
Secondo corno della vicenda: le dichiarazioni (smentite) dell’assessore sono state duramente criticate da colui che un po’ assessore, sebbene senza delega, alla Sicurezza si sente da un pezzo e cioè il consigliere comunale Luigi Tarzia che con i suoi compagni di maggioranza ha gonfiato il petto, beccandosi però un doppio rimbrotto dal sindaco Giordani, sia in chat che di persona. Primo rimbrotto: il sindaco è stato costretto a ribadire alle velleità sceriffesche di Tarzia il duro, che le deleghe alla sicurezza sono in capo al primo cittadino il quale, sebbene in vacanza da tre settimane buone, ha provveduto in questo periodo a tenere i rapporti con Prefetto e Questore. La seconda lavata di capo a Tarzia è arrivata a causa di un articolo a firma di Claudio Malfitano sul Mattino di Padova che, altro non faceva che, riprendere pedissequamente le parole scritte da Tarzia su facebook che erano una, neanche tanto velata, critica al vetriolo a Coalizione Civica. Vetriolo che è diventato un cetriolo verso Tarzia a cui Giordani ha intimato “Smentisci l’articolo” e quindi ha costretto il quasi assessore ad abbassare politicamente le orecchie ed a scrivere una auto smentita sempre su facebook.
Altra patata bollente: la partecipazione in solitaria al bando di riqualificazione dei Giardini dell’Arena da parte di Andrea Massaggia & Co. poco digerita in primis proprio dai componenti di Giordani Sindaco che vivono con fastidio l’ennesimo punto al proprio favore messo a segno dall’entourage dell’assessore Antonio Bressa. Si preannunciano fuoco e fiamme su questo ed altri punti martedì prossimo quando il gruppo si riunirà, chiedendo con ogni probabilità un redde rationem che porterà poi ad una maxi riunione di maggioranza in scaletta per la settimana prossima (dicunt giovedì 30). Una riunione a cui la stessa maggioranza, se continueranno a volare stracci sui giornali e sui social ed a scorrere fiele su whatsapp e nei bar, rischia di presentarsi sull’orlo di una crisi di nervi. Tanto che Sergio Giordani si sarebbe sfogato con la seguente frase: “Non sono mica obbligato a fare il sindaco, se si continua a rompere la maggioranza qua andiamo a casa tutti“.
Dopo solo un anno, segni di usura che richiedono propbabilmente una manutenzione straordinaria della maggioranza, prima che crolli tutto.

Alberto Gottardo