Test di medicina annullato per gli specializzandi: Giulia Narduolo (Pd) interroga il ministro

 

alt“Su quanto accaduto la scorsa settimana nel corso della quattro giorni del nuovo concorso nazionale di specializzazioni mediche, dove ben 8.319 dei 12.168 partecipanti dovranno ripetere le prove, causa il clamoroso errore compiuto dal Cineca, ossia il Consorzio interuniversitario che si occupa dell’elaborazione e somministrazione di questo genere di test, che ha scambiato le prove da fornire ai candidati di Area Medica e Area dei Servizi clinici, presenterò, insieme ad altri colleghi, domani stesso, alla ripresa dei lavori alla Camera, un’interrogazione urgente al Miur, nella persona del ministro Stefania Giannini, per chiedere chiarezza su quanto accaduto, la garanzia che ciò non abbia più a ripetersi ed esprimere tutte le mie preoccupazioni – e di tanti partecipanti al concorso che in queste ore mi hanno contattato – relative a quanto successo, soprattutto per il fatto che la ripetizione dei test avverrà a meno da una settimana dall’annullamento delle precedenti prove.
Accanto a questo, mi chiedo se non sia il caso di annullare non solo le prove invertite, ma l’intero concorso – comprese le prove di area chiururgica – vista la reale possibilità che si vengano a creare delle ingiustizie, laddove per esempio chi ha optato come prima scelta per l’area chirurgica e non abbia raggiunto il punteggio idoneo all’accesso, si veda “sorpassato” adesso, alla luce delle nuove prove, da coloro che hanno optato in seconda scelta per l’area chirurgica, magari, scegliendo tutte le sedi d’Italia. Prevedibilmente, su questo punto, saranno tantissimi i ricorsi amministrativi.

E questo è solo un aspetto del disastro. Altra questione denunciata da molti esaminandi, è stato l’eccessivo nozionismo richiesto dalle prove elaborate dal Ministero: ma non si era detto, recependo anche quanto richiesto dalle stesse associazioni dei medici specializzandi, che questo problema sarebbe stata superato col nuovo concorso a base nazionale? Concorso che non a caso abbiamo fortemente voluto e quindi inserito nel decreto istruzione dello scorso anno, sottraendo così la gestione delle prove dalle singole università ove avveniva il mercanteggiamento dei posti lasciati alle scelte, a quasi esclusivo appannaggio, dei baroni universitari e dei primari ospedalieri che componevano le commission. Tutto inutile, dunque?
E infine, altro aspetto non meno inquietante emerso durante le prove e denunciato pubblicamente sui social network da molti partecipanti, riguarda la sorveglianza – o meglio, spesso la sua mancanza – nelle centinaia di aule dove si è svolto il test: in talune sedi è stata semplicemente ridicola e la conseguenza è stata un’incredibile disparità delle medie parziali conseguite in numerosi atenei italiani da Nord a Sud. E questo nonostante l’impiego per tale compito di 1800 addetti amministrativi che evidentemente non sono serviti – e ci si chiede anche come, in certi casi, avrebbero potuto farlo – vista l’esiguità degli spazi adibiti allo svolgimento del concorso a fronte dell’alto numero di partecipanti, che si sono trovati così, uno accanto all’altro, gomito a gomito, liberi di sbirciare, senza nessun sforzo o anche senza volerlo, nel compito del vicino. Una situazione a dir poco allucinante a cui il Ministro deve assolutamente dare delle risposte, a partire dalla spiegazione delle azioni intende adottare affinché ciò non abbia più a ripetersi”.

Giulia Narduolo, Deputata PD