Trading online: analisi degli strumenti finanziari

 

Il trading online non fa che conquistare sempre più terreno nel mondo della finanza, con milioni di utenti che ogni giorno decidono di imbarcarsi in questa attività, preferendola agli investimenti tradizionali.
Il trading online, però, è tutt’altro che semplice e sono moltissime le cose da conoscere prima di lanciarsi nella mischia.
Tra gli aspetti più importanti c’è quello legato alla conoscenza degli strumenti giusti da utilizzare per le diverse situazioni.

Trading online: cosa sono Stop Loss e Take Profit 

 Padroneggiare gli strumenti messi a disposizione dalle piattaforme, e questo il passo più importante per diventare un investitore.
Gli strumenti possono essere davvero molti e non tutti indicati per un principiante, che rischierebbe solo di confondersi nel casso volesse approcciarli tutti fin da subito.
La conoscenza degli strumenti deve procedere, dunque, in maniera scalare, andando dai più importanti ai più sofisticati e specifici.

Capire che cos’è il take profit è il primo passo, così come non si può ignorare cosa sia lo Stop Loss per iniziare un’attività finanziaria con coscienza.
Va detto, in primis, che si tratta di strumenti complementari e quasi sempre utilizzati insieme, soprattutto con la strategia dello Scalping.
Il Take Profit fa si che durante un investimento, se il titolo sale oltre una certa soglia, precedentemente impostata dall’utente, il profitto viene “preso” automaticamente, così da evitare eventuali discese.
Lo Stop Loss è l’esatto contrario: l’investimento viene bloccato automaticamente nel caso dovesse superare una certa soglia di perdita, così da limitare la stessa.
Si tratta, sostanzialmente, di strumenti di gestione del rischio e proprio per questo assolutamente essenziali fin da subito.

Trading online: questione di formazione 

 La conoscenza di questi ed altri strumenti passa ovviamente attraverso uno studio molto rigoroso della materia, fondamentale per fare trading online nel modo migliore.

Il mondo degli investimenti è sicuramente complesso e denso di insidie, ma non impossibile da approcciare. Per costruire una buona preparazione ci sono svariati modi e in buona parte gratuiti.

Le piattaforme broker, che ricordiamo essere gli intermediari che permettono agli utenti di investire sui mercati finanziari, forniscono molto spesso guide gratuite per tutti i propri utenti.

Inoltre, molti dei broker presenti sul mercato sovente seguono i trader nel loro percorso, affiancandoli anche a professionisti ed analisti.

Un’altra buona idea è quella di studiare la materia semplicemente attraverso le riviste specializzate o blog e siti presenti in rete, questi ultimi molto utili anche per rimanere aggiornati costantemente su tutte le novità provenienti dai mercati finanziari.

Non mancano corsi a pagamento, alcuni dei quali sicuramente di qualità. Tuttavia, quest’ultima opzione non è consigliatissima per utenti principianti o poco esperti, il cui obiettivo iniziale deve essere risparmiare più fondi possibili.

Inoltre, molte delle informazioni sono già disponibili gratuitamente sui canali di cui prima e non avrebbe senso pagare per delle informazioni che si possono trovare anche gratuitamente.

Un utente alle prime armi deve poter fare investimenti con il minor capitale possibile, pertanto anche la scelta del broker dovrà seguire questa direttiva.

Si consiglia, anzi, di fare prima pratica con gli account demo gratuiti, così da esercitarsi con un capitale fittizio e provare le proprie strategie senza rischi.

Solo in un secondo momento, dopo aver acquisito le dovute conoscenze e aver passato del tempo sugli account demo, l’utente potrà effettuare veri e propri investimenti, ma sempre con la dovuta cautela.

Si consiglia di utilizzare piattaforme il più user friendly possibile, magari con bassi depositi minimi, così da limitare il più possibile i rischi iniziali.

La scelta del broker dovrà seguire anche un altro parametro: le certificazioni.

Purtroppo, in questo come in altri settori non mancano truffe e frodi, motivo per cui non bisogna fidarsi di piattaforme che non possono vantare le certificazioni di enti come CONSOB o ESMA, che sostituiscono le principali alleate dei trader italiani ed europei.