Turismo: a Padova città arrivi in aumento del 9 per cento

 

Continua anche nel periodo gennaio – ottobre il trend positivo dell’intera provincia di Padova con  + 8,47% di arrivi e + 4,17% di presenze.
Nell’ambito Padova, che comprende la città capoluogo e gli altri Comuni della Provincia (esclusa l’area Terme-Colli Euganei), si è riscontrato un + 11,23% di arrivi e il + 11,12% nelle presenze. In particolare la città capoluogo registra + 9,16% di arrivi e + 10,59% di presenze; determinante il ruolo degli stranieri con il  + 22,38% di arrivi e il + 23,13% di presenze; la performance dei Paesi europei  (Germania, Francia, Regno Unito e Austria) rappresenta il 23,28% delle presenze straniere totali mentre il turismo dei gruppi “near Venice” (India, Cina e Corea) incide per il 18,91%. Padova è ormai da qualche anno a pieno titolo città turistica, caratterizzata da un turismo culturale di qualità come confermano i dati positivi di Germania e Francia, le prime due nazionalità straniere in termini di pernottamenti. 

Per gli italiani invece, si registra una flessione (- 3,25% per gli arrivi e – 0,09% nelle presenze)in linea con i dati nazionali e con le difficoltà economiche che nel nostro Paese si sono avvertite in misura maggiore che altrove. Bene anche l’andamento turistico per gli altri Comuni del territorio padovano, con un +16,38% negli arrivi e un + 12,49% nelle presenze con segni positivi sia per gli italiani che per gli stranieri.

L’ambito Terme-Colli (fortemente caratterizzato dall’andamento del Bacino Termale Euganeo), nel periodo analizzato (gennaio – ottobre) ha registrato un + 5,11% negli arrivi ed un + 0,85% nelle presenze. Il Bacino Termale chiude questi dieci mesi con + 4,44% di arrivi  e + 0,46% di presenze. Incremento di arrivi con presenze pressoché stabili del pubblico italiano con un + 3,69% di arrivi e un – 0,36% di presenze. Positivo anche il dato degli stranieri con  + 5,82% negli arrivi e + 1,54% nelle presenze grazie soprattutto a Francia e Svizzera mentre permane il trend negativo di  Germania e Austria.

La costante riduzione della permanenza media è un altro elemento che sembra confermare i cambiamenti in atto nel mercato turistico: nel complesso dei dieci mesi la permanenza media alle Terme per la clientela italiana è di 4,27 giornate mentre si attestano  sulle 5,97 giornate per il pubblico delle altre nazionalità.

Si continua a sottolineare che numeri e percentuali sono il prodotto dell’elaborazione computerizzata dei modelli Istat C/59 giornalieri compilati e consegnati dalle singole strutture, pertanto arrivi e presenze sono degli indicatori sempre molti utili per entrambi gli ambiti turistici, ma per comprendere pienamente l’andamento dell’economia turistica è necessario valutare anche le politiche commerciali delle singole strutture, il relativo tasso di occupazione e la redditività.