Zanon: “Ricordare Mazzola e Giralucci un dovere per Padova”

 

“Dopo le recenti condanne legate all´inchiesta sulle nuove Brigate Rosse che hanno dimostrato come a Padova vi fosse una cellula eversiva, pronta a compiere azioni terroristiche, il ricordo dell´omicidio di Mazzola e Giralucci è ancora più vivo”. Così il Dirigente Nazionale del PDL, Raffaele Zanon ricorda le vittime del terrorismo degli anni di Piombo e annuncia la sua partecipazione alle commemorazioni ufficiali che si svolgeranno domani nel tardo pomeriggio. In particolare alla presentazione del film sul terrorismo in veneto “anni spietati -la storia siamo noi” che verrà presentato alle ore 18.00 nella sede della provincia di Padova alla presenza delle autorità cittadine,dei famigliari delle vittime e dell´Assessore Regionale Elena Donazzan.Iniziativa promossa dall’Assessorato alla Sicurezza.”Mai come in questo momento – sostiene l´esponente del PDL – non bisogna abbassare la guardia nei confronti del terrorismo: la città non può e non deve dimenticare. Il 17 giugno 1974 le Brigate Rosse compiono a Padova il loro primo omicidio: assassinano a sangue freddo due militanti di Destra. Sono passati 35 anni da allora, ma il ricordo è ancora vivo e presente nella memoria di noi tutti, è indispensabile allora evitare qualunque silenzio, qualunque dimenticanza su questo tragico anniversario. Le responsabilità di questa tragedia che avviarono la lotta degli anni di piombo non sono state cancellate e non devono essere dimenticate in futuro”. “Continuare a ricordare ancora oggi il sacrificio di Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola – prosegue l´esponente del PDL – vuol dire trasmettere la memoria di coloro che sono caduti in quella stagione buia e negli anni successivi. Ricordarli istituzionalmente vuol dire non dimenticare le famiglie delle vittime e svolgere un’azione su un terreno assai sensibile. Significa – conclude Zanon – educare i giovani alla pacificazione, educare alla Civile convivenza che non può, e non deve, essere quella suggerita dai riflettori ancora troppo accesi su quanti hanno commesso i crimini di sangue che segnarono la storia dell’eversione.