Massimo Bitonci quasi senza maggioranza in Consiglio comunale a Padova. Caon e Conte (Fare): “Amministra con poche idee e tanti errori”

 

Il sindaco dimostra che la sua incapacità non deriva dai giudizi degli altri ma per le sue stesse azioni, ne è prova che egli ha scelto fiduciariamente gli Assessori e rinnegando le sue scelte ha cacciato la bellezza di ben tre di loro dimostrando la sua mancanza di capacità di valutazione nell’individuazione dei collaboratori.
I consiglieri da tempo lamentano la totale mancanza di riconoscimento del loro ruolo che per loro stessa ammissione si è ridotto a “schiacciabottoni”, confermando quindi ciò che gli stessi Assessori estromessi hanno più volte ribadito. Difatti, dai racconti dei fuoriusciti tutti concordano che le vere decisioni della Città (che poi si sono rivelate non-decisioni) non transitano ne per la Giunta ne tanto meno per il Consiglio.
Non parliamo poi del programma elettorale e delle promesse fatte per la corsa a Palazzo Moroni, anch’esse del tutto disattese, la più lampante probabilmente non è la questione legata al nuovo ospedale ma bensì quella della sicurezza e in particolar modo le operazioni e le contribuzioni per campi rom ed extracomunitari; in campagna elettorale venivano riassunte con i consueti roboanti proclami del sindaco stile “prima i padovani” ma nel tempo la musica si è trasformata in “prima i ROM”, tant’è vero che in barba a qualsiasi graduatoria, appellandosi a questioni di ordine pubblico così come fanno tutti gli amministratori che non hanno motivazioni esaustive, invece di usare la tanta evocata ruspa il Primo cittadino ha utilizzato il camion dei traslochi spostando i residenti dei campi rom in appartamenti pagati dalle tasse dei padovani con buona pace per coloro che sono in attesa di un alloggio pubblico da anni.
Come se non bastasse, l’amministrazione padovana ha calato l’asso dell’incapacità demolendo il sistema di trasporto pubblico della città approvando in maggioranza la fusione con BUSITALIA senza ottenere per i padovani, men che meno per i lavoratori dell’azienda, le garanzie che un buon padre di famiglia avrebbe dovuto chiedere, in questo ambito i disservizi, nonché le lamentele, sono ormai all’ordine del giorno. In sintesi l’unica cosa fatta da questo sindaco nonostante i roboanti proclami è il famoso legume di piazzale Stanga, in perenne lavorazione.
E’ ora che Padova possa contare su un Sindaco del territorio sul territorio, che sappia investire con obiettività ed intelligenza le risorse dei Padovani e che non pensi esclusivamente a veder circolare il proprio nome su giornali e tv.

Roberto Caon
Deputato Gruppo FARE!

Maurizio Conte
Consigliere Regionale del Veneto