Il Naviglio è un affare soprattutto per la città: e parlare solo di boulevard dello spritz è troppo poco

 

Premessa: mi sono occupato e mi occuperò, almeno spero, della comunicazione del Naviglio lo scorso anno e credo anche nel corso dei prossimi quattro. Quindi sono parte in causa. E da dietro le quinte vi racconto come ho visto io il Naviglio di quest’anno e come ho conosciuto gli imprenditori che lo animano. Sono persone che fanno il loro lavoro per guadagnare dei soldi. Come tutti. Ma non lo fanno solo per guadagnare, e qui sta probabilmente la differenza tra questo gruppo di persone e gli avventurieri più o meno chiacchierati e chiacchieroni.
Ho visto nel corso del 2023 un sacco di iniziative: abbiamo fatto merenda con i bambini e le mamme di Casa Priscilla e quel pomeriggio c’era anche un mago e una rassegna che inizia così e poi raccoglie, tra una festa e una presentazione di libri, tra uno spritz world record ed un concerto live, anche fondi per la Città della Speranza, sposa la causa nobile e bella dell’associazione Viviautismo, che crede nella prevenzione con la Fondazione Foresta e fa mille altre attività a supporto della Padova che si impegna col cuore e sul serio, in tempi di panettoni  e uova farlocche buone solo per un selfie, beh, la trovo una cosa bella da raccontare ben al di là dell’aspetto professionale della faccenda. Il Naviglio è un luogo dove per gran parte della rassegna dalla mattina al pomeriggio i tavolini e le sedie sono anche aula studio. E dietro al bancone e sotto le pettorine ci sono storie di emersione sociale e di ritorno alla comunità magari dopo anni davvero squassati. C’è molto di più di un bicchiere di spritz e quattro chiacchiere. C’è un mondo e direi che quello che ho visto mi porta a dire che c’è un mondo bello. Ed allora anch’io sono contento di far parte di questo gruppo di professionisti, che oltre a fare qualcosa di utile per sè, trovano la maniera di essere utili per gli altri. Certo il presidente Gianni Boscaro, ed i suoi compagni di avventura Eddy Berto, Matteo Magrini, Andrea Minchio, Andrea Oreste, Dario Zannoni,  Nicola Zoppelletto, sono imprenditori, ma per come li ho conosciuti io sono anche persone che magari hanno dei grossi difetti presi singolarmente ma che hanno almeno due grossi pregi: sanno lavorare in squadra e sanno dimostrare con i fatti che non lavorano solo per sè stessi.
Al Comune di Padova questo gruppo di persone che hanno dovuto subire anche l’onta di calunniette miserabili archiviate come la carta straccia su cui non erano manco scritte, pagherà per il prossimo anno oltre mille euro per ogni giorno di concessione, compresi quelli di pioggia. Mica poco. Ma la forza non sta solo lì. Sta anche nel bene oltre che nel bere. E questo mi sembra un bell’esempio che spero altri seguiranno. Bravi ragazzacci, non vedo l’ora che arrivi il primo aprile.

Alberto Gottardo

Qui sotto il testo del post con cui su instagram veniva annunciata la vittoria del bando di assegnazione per i prossimi 4 anni del Naviglio:

Oggi si è concluso il bando del Naviglio, il bando per l’assegnazione di casa nostra per i prossimi quattro anni.

L’attaccamento viscerale e l’amore inestricabile che abbiamo per quel posto ci ha fatto formulare la nostra migliore offerta possibile che si è rivelata anche la migliore di tutte le altre.

Abbiamo vinto!

C’è un ritorno economico, è chiaro, ma quello che ci lega a quelle quattro baracche di legno di fronte a un fiume va oltre a tutto quello che ogni altra persona avrebbe potuto mai presentare.
È casa nostra, e ora che la scaramanzia è finita possiamo dire che non avremo mai pensato di perdere, come l’Italia nel 2006 o l’Inter nel 2010, te lo sentivi e basta.

Un posto inventato dal nulla da Adriano Solinas nel 2006 che ha visto poi qualche passaggio di consegne fino a finire a chi dentro ci lavora, si sbatte, suda e rischia, a chi guarda il cielo perché se piove troppo magari quest’anno le vacanze le faccio più corte, a chi organizza per dare lavoro a tutti, a chi da tutto se stesso.

Per me è amore puro, dal 2015 ad oggi ho ricoperto ogni ruolo possibile, dal fare la guardia a montare gli allestimenti, dal fare spritzetti fino ad affrontare insieme ai miei amici e colleghi un bando duro, complicato e snervante.

Un grazie davvero di cuore a chi ci ha sostenuto sempre, a chi ci ha creduto dal primo istante.

Il divertimento è la cosa più bella che possiamo dare alla gente, il divertimento è libero, non ha obblighi ne padroni, non ha politica e non ha interessi, non si macchia, è puro e cristallino, è l’anima di questo posto, è l’anima nostra e non poteva abbandonarci nel momento più duro.

Dal 1 aprile si ricomincia.

ABBIAMO VINTO!!!