Anatocismo sulle cartelle Equitalia: la denuncia di Upi-Artigianfidi Padova

 

“E’ vero che qualcuno ha detto che non sappia la mano destra ciò che fa la sinistra, ma in questo caso rasentiamo l’assurdo: da un lato lo Stato riduce il tasso degli interessi e dell’aggio della riscossione (destinato a scendere al 6 o al 7%) e dall’altro ripristina l’anatocismo (interessi su interessi) sulle cartelle esattoriali dopo che un intervento normativo del 2011 lo aveva cancellato”:
E’ più indignato che sorpreso Fabio Di Stasio, presidente di Upi e direttore di Artigianfidi Padova di fronte agli effetti dello schema di decreto sulla riscossione così come è approdato all’esame delle Camere.
“Se il provvedimento dovesse passare – continua Di Stasio – verrebbero introdotti gli interessi di mora sulle somme iscritte a ruolo non solo a titolo di maggiori imposte e contributi, ma anche sulle sanzioni pecuniarie e sugli interessi da ritardata iscrizione a ruolo e da dilazione. Una norma decisamente in controtendenza con le altre disposizioni normative finora attuate in materia di riscossione e che, in qualche modo, hanno mitigato la pressione nei confronti di quei contribuenti che, pur in difficoltà, accedono alla rateizzazione perché non hanno nessuna intenzione di evadere il fisco ma chiedono solo di essere messi nella condizione di pagare in un tempo dilazionato. Ebbene, non è assolutamente giustificato che questi contribuenti onesti vengano gravati da un anatocismo che persino le banche faticano ad applicare viste le continue sentenze in favore dei correntisti che, giustamente, reclamano interessi che non avrebbero dovuto pagare. E’ giusto, dunque, che lo Stato reintroduca qualcosa che la magistratura continua a sanzionare?”
Si tratta ora di capire se il buon senso possa prevalere sulle necessità di cassa.
“Noi continueremo a batterci perché una norma che reputiamo assurda non sia reintrodotta – conclude il presidente dell’Upi – e faremo ogni possibile pressione sui parlamentari veneti affinché si stralci una norma che metterebbe ancor più in difficoltà chi in difficoltà c’è già”.

PADOVA 11 AGOSTO 2015