Ascom Padova approva il bilancio e cresce tra gli associati

 

La crisi non concede tregua, ma nonostante questo l’Ascom cresce: +102 associati a consuntivo 2011 che sono il risultato algebrico di 333 iscrizioni e 4 reinserimenti nella colonna degli ingressi e 83 dimissioni e 152 cessazioni nella colonna delle uscite.
E’ forse questo il dato più significativo comunicato questa mattina all’assemblea dei delegati chiamati ad approvare (e lo ha fatto all’unanimità) il bilancio consuntivo del 2011 e quello preventivo del 2012, dal presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Fernando Zilio.
“L’aumento del numero dei soci – ha detto il presidente davanti ad una sala gremita dai dirigenti di categoria e territorio della maggiore organizzazione del commercio, del turismo e dei servizi – è la dimostrazione più chiara della bontà della nostra azione avviata ormai sette anni fa con una vera e propria “rivoluzione” che ha consentito all’Ascom di riposizionarsi diventando organizzazione in grado di rappresentare realmente gli interessi degli associati”.

Un riposizionamento che, se da un lato ha consentito all’Ascom di presentarsi alle piccole e medie imprese del comparto come soggetto credibile, dall’altro ha consentito alla stessa organizzazione di categoria di criticare apertamente una classe politica decisamente inadeguata.
“Vi è una data – ha detto Zilio in un passaggio della sua relazione – quella del 1° settembre 2011, che rimarrà negli annali della nostra organizzazione e che ci ha visti inscenare la nostra protesta davanti alla sede dei fantomatici “ministeri del Nord” che qualcuno ha anche letto come “giorno zero” di tutta una serie di rovesci della politica”.
Dunque niente sconti alla politica, ma niente sconti nemmeno al governo tecnico “di Monti e Passera” colpevole di aver favorito la grande distribuzione a suon di orari liberalizzati, di aver drenato risorse alle famiglie caricandole di tasse all’inverosimile, di aver introdotto la tassa di soggiorno e via a colpi di gabelle mentre non metteva mano a nessun privilegio della casta.
Insomma, un anno orribile. Eppure, dall’osservatorio dell’Ascom, il 2011 va in archivio con più di un risultato positivo.

“Rete Imprese Italia – ha detto ancora Zilio – è un risultato evidente sotto gli occhi di tutti e così l’azione propositiva svolta nell’ambito della Camera di Commercio in favore, ad esempio, del varo del centro congressi”.
Ma, come si diceva all’inizio, nessuno può far finta di non vedere una crisi che sta emarginando molte piccole imprese e costringe qualche piccolo imprenditore a gesti estremi.
“Le banche – ha sottolineato il presidente dell’Ascom – non stanno finanziando le imprese, ma nonostante questo il nostro Terfidi ha deliberato finanziamenti per 15.610.000 euro, così come la formazione ha qualificato e riqualificato 2906 allievi per un totale di 6964 ore”.

Un bilancio dunque positivo, non solo nei dati economici (poco più di 45 mila euro l’avanzo d’esercizio) ma soprattutto nel dato politico: il 2011, come recitava la prima delle “slide” fatte girare alle spalle della presidenza, si è estrinsecato in 365 giorni con l’Ascom “in testa”.