Bambino conteso: il papa’ in tv assicura “mio figlio sta bene”

 

“Sta bene ed è sereno”. A dirlo il padre del bambino portato via a forza mercoledì mattina dalla scuola di Cittadella (Padova). “L’intervento – ha detto il padre a Ilaria Dalle Palle, giornalista di Domenica live in onda su Canale 5 – al di là delle immagini, che sono distorsive, è stato penoso ma necessario. Un intervento di salvataggio necessario, altrimenti la sutuazione in essere avrebbe portato un sicuro pregiudizio nell’età evolutiva per mio figlio. Il bambino sarebbe dovuto essere accompagnato dalla madre. Io il bambino l’ho rivisto l’altro giorno per la prima volta dopo due mesi in cui ero stato totalmente eliminato dalla vita di mio figlio”.

Si terrà anche se su Cittadella è previsto un violento temporale la fiaccolata in solidarietà della famiglia materna del bambino di dieci anni portato via a forza mercoledì scorso dalla scuola elementare Cornaro. A deciderlo il comitato di mamme che già giovedì mattina avevano manifestato solidarietà alla madre ed ai nonni maternie del piccolo. Il bambino intanto anche oggi ha ricevuto la visita del padre nella residenza protetta dove è stato portato dai servizi sociali di Padova che lo hanno preso in carico. Al bambino la madre, che a differenza delle prime ore della vicenda, ha chiuso ogni rapporto con i cronisti, ha mandato dei pigiami ed altri vestiti per mezzo di una conoscente dela famiglia. Tacciono anche gli avvocati di ambo le parti in attesa che la procura stabilisca nelle prossime settimane le responsabilità penali del nonno e della zia materna, indiziati secondo gli agenti di polizia intervenuti alla scuola elementare, di aver ostacolato l’esecuzione dell’ordine di allontanamento dalla scuola firmato dal giudice della Corte d’Appello del tribunale dei minorenni di Venezia. Per nonno e zia materna del piccolo alunno potrebbe scattare l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Il nome della mdre risulta già iscritto invece nel registro delle persone sottoposte ad indagine per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice in relazione in particolare agli accessi di carabinieri e polizia che avevano accompagnato gli assistenti sociali nell’abitazione dei nonni materni del piccolo appunto per dare esecuzione alla decisione del giudice di allontanamento del bambino dalla cerchia parentale materna. Data la resistenza dei familiari si era quindi resa necessaria l’azione di forza nella scuola elementare di Cittadella.