Crisi: Pozzato (Cisl, “Occorre responsabilità e cooperazione”

 

Mille licenziamenti in meno rispetto ad un’annata molto pesante ma un aumento esponenziale della cassa integrazione straordinaria e in deroga. E’ un quadro contraddittorio quello che emerge dall’esame dell’andamento dell’economia padovana nel corso del 2010. Confortante il dato sulla mobilità: nell’anno appena trascorso hanno perso il posto di lavoro 6058 addetti (509 sono stati iscritti nelle liste di disoccupazione nel corso dell’ultima riunione della sottocommissione provinciale). A pagare ancora una volta il tributo più alto alla crisi sono i dipendenti e i datori di lavoro delle piccole e medie imprese artigiane e del terziario: 4564 licenziamenti sono stati decretati in base alla legge 236/93 mentre l’industria tradizionale ha perso 1.494 posti di lavoro. Rispetto ai dodici mesi precedenti il dato complessivo registra un migliaio di licenziamenti in meno (7.041 lavoratori in mobilità nel 2009).
Il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali nel 2010 conferma la lentezza di una ripresa che stenta a produrre risultati sul piano occupazionale. Le 21.518.687 ore di cassa integrazione straordinaria e in deroga concesse l’anno passato sono all’incirca il doppio del totale dell’anno precedente (10.985.936 ore nel 2009), e circa un quinto del dato complessivo regionale (97.724.924 ore): Ciò dimostra la grande preoccupazione preventiva delle aziende anche se va evidenziato che nel 2010 le ore di cassa integrazione effettivamente utilizzate sono meno del 60% di quanto richiesto. In controtendenza soltanto l’andamento della Cig ordinaria (4.483.556 ore), quasi dimezzata rispetto alle 7.915.910 ore dei dodici mesi precedenti.

“Dobbiamo trovare la forza di reagire – esordisce il segretario generale della Cisl di Padova Adriano Pozzato – per ripartire e stimolare una ripresa più decisiva, rilanciando le attività produttive e sfruttando maggiormente le potenzialità del territorio. Condividiamo con decisione la proposta della Provincia di costituire gli “Stati Generali” dell’economia per zone e per macroaree, privilegiando le necessità territoriali, la loro specificità e le differenti problematiche, nella richiesta generale di percorsi nuovi, di valorizzazione del patrimonio ambientale, turistico, produttivo, del terzo settore, delle infrastrutture, del credito, dell’organizzazione del lavoro, della semplificazione burocratica, del rapporto scuola lavoro.

“La situazione di crisi – argomenta il numero uno di via del Carmine – deve essere affrontata ad un tavolo in cui politica, pubblica amministrazione, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, Camera di Commercio, sistema formativo e banche uniscano le sinergie nel confronto, nella comprensione reciproca delle necessità prioritarie e, in un’ottica sia di contingenza che di lungimiranza, delle richieste e dei bisogni per rimettere in moto il nostro tessuto economico. Dando risorse e attuazione a ricerca e innovazione, e attraendo capitali e investimenti, così da poter offrire un presente e un futuro di speranza ai lavoratori, ai disoccupati, soprattutto giovani, e alle imprese, in modo particolare a quelle in difficoltà”.

“Gli Stati Generali potranno integrarsi positivamente – osserva Pozzato – facendo perno su realtà già operative come le IPA, le Intese Programmatiche di Area, attraverso cui è possibile disegnare con maggior efficacia lo sviluppo sostenibile delle diverse zone. Il 2011 potrebbe essere un anno di lenta svolta, nel quadro di una crisi non ancora superata. Riteniamo fondamentale mettere da parte le logiche antagoniste per valorizzare tutte le azioni utili a presidiare la crisi, ad individuare percorsi procedurali e comportamenti efficaci in modo da raggiungere l’obiettivo comune di un’economia in grado di crescere”.

“Guai ad abbassare la guardia – conclude – le prospettive tuttora complicate richiamano ad un comune senso di responsabilità e di cooperazione generale. La Cisl di Padova condivide quest’impostazione che risulta vincente ogniqualvolta si riescono ad unire sinergie diverse e attori protagonisti sul territorio con l’obiettivo dello sviluppo dell’occupabilità e della produttività nel mercato in crisi, in un’ottica di tutela, di investimento, di salvaguardia e potenziamento delle risorse presenti nelle nostre realtà produttive”.